Genova. Una nuova antenna dedicata ai ripetitori della telefonia mobile e alta 30 metri sta per essere costruita presso l’abitato della Gaiazza, nel comune di Ceranesi. Sarà la seconda che viene costruita nel giro di pochi mesi e disterà poche decine di metri dall’impianto in già funzione, ma anche, e soprattutto sarà vicinissima alle case e nei pressi di una futura area verde attrezzata per bambini e anziani.
Per questo motivo i cittadini del posto si sono organizzati nel tentativo di evitare che la costruzione dell’impianto possa essere conclusa, mettendo in campo tutte le forze a loro disposizione: “Ci siamo consultati più volte in diverse assemblee pubbliche – ci spiega Marco Torretta, uno dei rappresentanti dei residenti – e ci siamo uniti per chiedere di fermare questa operazione. Qua alla Gaiazza abitano poco più di 500 persone, e abbiamo raccolto oltre 200 firme, praticamente tutti i nuclei familiari sono rappresentati. Sappiamo che la battaglia è difficile ma ci stiamo organizzando”.
Sì perché se la burocrazia ha praticamente già finito il sui iter, in questo caso in maniera rapida ed efficiente, i residenti non si vogliono arrendere: “Come Comitato Spontaneo Gaiazza stiamo valutando tutte le strade possibili – ci spiegano – tra cui le vie legali per far riconoscere il danno immobiliare che questi impianti produrranno alle nostre proprietà. Il valore aggiunto di questo luogo è la qualità della vita, la salubrità, il verde e la lontananza dagli impianti urbani. Con questa invasione si rompe questo delicato equilibrio e le case che tutti noi abbiamo acquistato con grandissimi sacrifici rischiano di essere svalutate“. Tutto questo è stato condensato in una lettera che gli oltre 200 firmatari hanno scritto a Inwit, l’azienda che costruirà l’impianti, e all’amministrazione civica per chiedere un incontro urgente tra residenti, azienda e Comune di Ceranesi per discutere della questione.
Si allarga quindi il fronte anti-antenne, che in più parti della città si sta organizzando in comitati e associazioni di cittadini. Il caso della Gaiazza segue quanto sta succedendo a Promontorio, a Sampierdarena, dove i residenti si sono trovati dalla sera alla mattina una grossa antenna davanti alle case: dopo l’iniziale ‘smarrimento’ si sono uniti portando avanti le loro rimostranze ottenendo una sospensione dell’attivazione in attesa del responso del ricordo al Tar presentato. Lo stesso Comune di Genova, in autotutela, ha firmato una sospensione dell’installazione.
Ma non è finita: “In questi giorni siamo stati costretti a chiamare le polizia locale – ci raccontano – perchè alcuni tecnici erano venuti ad allacciare l’impianto alla rete elettrica, cosa non possibile visto la sospensione ottenuta. Continuiamo a vigilare ogni giorno per evitare altre brutte sorprese”. Brutte sorprese che però sono ‘ripagate’ da una grande solidarietà: “In questi giorni abbiamo promosso le nostre attività con iniziative, eventi e vendita di gadget di autofinanziamento – ci raccontano – incontrando grande solidarietà da parte di amici, simpatizzanti e associazioni. In pochi giorni siamo riusciti a raccogliere il denaro che abbiamo speso per gli avvocati che ci hanno guidato insieme ai professionisti che hanno preso in carico il nostro caso. Ora andremo avanti fino in fondo”. Nelle prossime settimane saranno reso pubbliche nuove iniziative: “Crediamo che la cosa più importante sia quella di condividere la conoscenza e metterla a disposizione di chi si trova nella stessa situazione – commentano – crediamo che l’unione faccia la forza e che solo in questo modo si possono cambiare le cose“.