Genova. Il progetto del tunnel della Fontanabuona, vale a dire il raccordo autostradale che collegherà l’A12 con l’omonima vallata, torna a far parlare di sé. Dopo il primo passaggio di osservazioni pubbliche al progetto, infatti, le integrazioni rese da Autostrade per l’Italia sono state passate al setaccio dal Wwf che torna in trincea contro il nuovo tracciato: “Il paesaggio sarà completamente compromesso, uno sfregio alla cementificata Rapallo“.
Il documento che analizza le integrazioni di Aspi al progetto, redatto dalla sezione italiana dell’organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale, è stato pubblicato in queste ore sul sito del ministero, e rilancia, punto su punto, le diverse critiche in parte già formulate nei mesi scorsi, per le quali, secondo gli analisti dell’ente, l’opera avrebbe un fortissimo impatto ambientale a fronte di un miglioramento viabilistico non sostenuto da dati aggiornati.
Il punto più discusso è quello ambientale: “Le rampe dello svincolo saranno visibili da Santa Maria, San Massimo, San Lorenzo e da l’unica via principale di Rapallo via Mameli e via Sant’Anna – scrivono un impatto notevole per il paesaggio urbano di Rapallo nel suo insieme. Per quanto riguarda la finestra di Arboccò – dove il tracciato esce e rientra in galleria – si afferma che l’opera visibile solo in determinati punti l’abitato. Ma questo paese immerso nel verde ha fino ad ora conservato la sua tipicità rurale che lo caratterizza e lo rende unico. Con l’introduzione di quest’opera verrà irrimediabilmente compromesso“.
Nelle integrazioni fornite da Autostrade per l’Italia sono state allegate anche dei nuovi fotoinserimenti, che anticipano visivamente quello che sarà il nuovo paesaggio dopo la costruzione dell’opera: “Nessuna risposta viene data all’osservazione che i viadotti dello svincolo in A12 presso Rapallo avrebbero un impatto anche visivo notevole – si legge nella relazione – la minimizzazione fatta in sede di progetto da Autostrade resta tal quale e non è giustificata. Quest’opera modifica in maniera radicale il paesaggio”.
Ulteriori contestazioni vengono portate per quanto riguarda i dati forniti relativi allo studio del traffico che riportavano sostanzialmente l’insufficienza strutturale dello svincolo di Lavagna, oggi considerato il più funzionale in servizio per la Fontanabuona. Secondo il Wwf, infatti “È pacifico affermare che non tutti i soggetti che escono allo svincolo di lavagna si dirigono verso la val Fontanabuona ma piuttosto anche verso il mare zona molto più densamente popolata dell’entroterra – fanno notare – Da non trascurare la vicinanza dell’ospedale di Lavagna, polo ospedaliero della Asl4, unico pronto soccorso disponibile tra Genova e La Spezia il cui accesso diretto è proprio il casello di Lavagna”.
Predominante, però, l’analisi sull’impatto dell’opera sul sistema acquifero della zona, viste le diverse sorgenti d’acqua interessate dagli scavi: “La perdita delle fonti viene giustificata dal mancato stato di manutenzione da parte del gestore di fonti, ritenute in abbandono o trascurate. Questo è inaccettabile perché implica due dirette conseguenze – aggiungono – in primis la perdita di elementi preziosi come l’acqua di fonte, e in secondo luogo l’inadeguatezza della gestione delle risorse idriche da parte del gestore. Il documento redatto da Aspi sottolinea l’abbandono da parte di Ireti di alcune importanti fonti, ma non spiega il motivo di tale gravissimo abbandono e da quanto tempo“