Genova. E’ entrato in vigore ieri l’aggiornamento tariffario dell’imposta di soggiorno turistica del Comune di Genova, che prevede un aumento per chi pernotta nelle strutture extralberghiere come ostelli, bed and breakfast, campeggi, agriturismi e case vacanze. Un ritocco al tabellario che ha però innescato una serie di polemiche tra i gestori delle strutture ricettive, soprattutto per la modalità e la gestione della comunicazione.
“La decisione è stata presa dall’amministrazione civica insieme all’associazione degli albergatori, rimasti peraltro fuori da questo aumento, ma la sua comunicazione è stata tardiva e confusa – spiegano i gestori degli ostelli Manena Hostel, Victoria House Hostel e Ostellin Genova che gestiscono una rete ricettiva di circa 100 posti letto – In pratica la mail degli uffici comunali ci è stata mandata nel pomeriggio di ieri, quando il tutto era già entrato in vigore qualche ora prima. Il più nel pieno della stagione estiva senza un particolare criterio di calendarizzazione”.
Genova però era da anni che aveva i listini fermi, rispetto ad altre città: “Verissimo, infatti non lamentiamo di per sé il provvedimento – spiegano – ma le modalità di comunicazione decisamente poco professionali. Cambiare questa tariffa per noi significa dover aggiornare listini, portali, meccanismi contabili. E’ un lavoro che richiede tempo, e che lo sottrae al lavoro ricettivo, che in questi giorni è ai massimi livelli – osservano – bastava avvertirci quindici giorni prima. Sono cose serie e delicate, non si può lavorare in questo modo in una città per cui il turismo è oramai parte fondamentale del tessuto economico“.

Il costo di questo adeguamento cadrà però solamente sulle tasche dei visitatori, che per quanto riguarda gli ostelli tradotto in cifre vuol dire passare da 1.5 euro a 2 a testa al giorno. “E’ una cifra congrua che si trova anche in altre grandi città italiane – commentano – il problema è sempre la comunicazione. Arrivata tardi, a decorrenza già operativa e in maniera confusa”.
Insomma una decisine arrivata come un fulmine a ciel sereno e che ha tramutato ore di lavoro in ore di confusione, soprattutto perché nel testo della prima mail diramata ieri dagli uffici comunali si parlava del 21 luglio come data di entrata in vigore del nuovo listino, che quindi sembrava essere retroattivo. “Assurdo, una mancanza di rispetto quella di decidere il raddoppio dell’imposta senza dare un minimo di preavviso da comunicare agli ospiti, e comunicarlo prima ai giornali e solo dopo inviare comunicazione ufficiale peraltro in apparenza retroattiva”, sottolinea il gestore del B&B Damì che ha passato ore a capire come poter gestire la cosa, prima di riceve, dopo diverse richieste, il chiarimento sul fatto che le nuove tasse di soggiorno erano entrate in vigore ieri, senza retroattivtà al 21 luglio – come indicato nella prima mail – giorno in cui è stato dato il via libera al provvedimento.
“Poca serietà per questa correzione arriva in corsa e solo dopo la richiesta di chiarimenti – aggiunge – Avvilente perchè ai miei ospiti ho dovuto comunicarlo a soggiorno già iniziato, e nel nostro caso la tassa è raddoppiata, passando da 1,5 a 3 euro a testa a notte”.
“Ad interfacciarci con i turisti ci siamo noi – sottolineano i gestori degli ostelli – diventa difficile spiegare a chi ha prenotato una settimana fa che dieci ore prima è cambiata l’imposta. Senza contare chi ha un soggiorno a cavallo di questa data”. Insomma: “E’ stata resa difficile una cosa normale, facendoci perdere tempo, ore di lavoro e mettendoci in difficoltà con i nostri clienti. Una brutta figura per tutta la città”