Genova. In Liguria il taglio da 16 miliardi sul Pnrr messo in atto sul Governo potrebbe mettere in discussione “numerose opere di contrasto al dissesto“, scuole “come il polo scolastico del Ponente genovese “e asili nido, i cui progetti sono stati presentati da circa 40 comuni liguri”. A lanciare l’allarme è Valentina Ghio, deputata ligure e vicecapogruppo del Pd alla Camera, nel giorno in cui il ministro Fitto è stato smentito dall’ufficio studi di bilancio del Parlamento secondo cui non esistono al momento coperture per gli interventi definanziati.
“Il definanziamento degli interventi si concretizzerà al termine del confronto con la commissione Ue e quello sarà il momento in cui andremo a riarticolare il finanziamento con altri fondi, usando un meccanismo che è quello auspicato e sollecitato dalla commissione Ue nelle recenti raccomandazioni”, ha spiegato oggi Fitto durante le comunicazioni sul Pnrr al Senato.
“Gli interventi previsti all’interno del Pnrr vanno avanti regolarmente. Non c’è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto”, ha detto Fitto parlando alla Camera. “Le nuove misure individuate non saranno oggetto di definanziamento, andranno avanti regolarmente”: il Governo sta “garantendo il finanziamento per tutti gli interventi, perché gli interventi restano garantiti. Lo dico ai sindaci, a chi ha immaginato scenari catastrofici. Saranno oggetto di un confronto con l’Ue”.
Fonti del Partito Democratico spiegano che non esiste ancora un elenco delle singole opere a rischio, ma la ricognizione si basa sui nove investimenti ai quali verrebbero sottratte risorse. Tra questi ci sono ad esempio i “piani urbani integrati”, che perdono 2,5 miliardi, all’interno dei quali troverebbe spazio il polo scolastico di via Giotto con un progetto di spazio polifunzionale con verde attrezzato e spazi sportivi sulla copertura dell’edificio, efficientamento energetico, ampliamento degli spazi dell’istituo Calvino, due nuove palestre, laboratori di cucina e sala per l’istituto Bergese. A citare il “polo scolastico del Ponente di Genova” è stata anche la segretaria del Pd Elly Schlein durante le dichiarazioni di voto sulla risoluzione del ministro Fitto.
“Oggi alla camera abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione dell’incapacità dei questo governo di gestire la più grande opportunità che il nostro Paese ha avuto degli ultimi decenni di storia. Da una parte il ministro Fitto tranquillizzava su tutti i fronti che le risorse per dare attuazione ai progetti del Pnrr ci sarebbero state, dall’altro l’ufficio studi di bilancio del Parlamento, in modo chiaro ed evidente, ha indicato che per i 16 miliardi di euro del Pnrr venuti meno non ci sono coperture – attacca Valentina Ghio -. La cosa più grave è che il taglio colpisce soprattutto progetti urgenti e non rinviabili che riguardano il contrasto al dissesto: una scelta folle e paradossale dopo gli eventi climatici di queste settimane. La scure colpisce poi anche strutture sanitarie, proprio quando si apprende del buco di bilancio della sanità pubblica e riguarda anche interventi sociali come asili nido e scuole di cui il nostro Paese ha assoluta necessità. Credo che il presidente Toti dovrebbe occuparsi di tutto questo con urgenza, perché le risposte del ministro Fitto sono state del tutto insoddisfacenti e smentite dal lavoro degli stessi uffici che sovrintendono al monitoraggio e alla gestione del Pnrr”.
“Il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi rispetto al mancato finanziamento di opere strategiche per il nostro territorio rischia di diventare realtà – ribadisce Davide Natale, consigliere regionale e segretario ligure del Pd -. Le rassicurazioni di Toti, Gratarola e Giampedrone non sono sufficienti a chiarire quali saranno le possibili forme di finanziamento di quelle opere con fondi diversi rispetto a quelli del Pnrr. Questo conferma che la nostra preoccupazione sulla mancanza di fondi alternativi a quelli del Pnrr non era infondata, ma infondate erano le parole di chi governa la Regione”.
“Quello che ci preoccupa di più – continua Natale – sono le opere in programma per la lotta al dissesto idrogeologico, gli interventi per case e ospedali di comunità e scuole, che rischiano di non essere realizzati perché tra le opere definanziate. Serve massima chiarezza da chi governa il territorio, che deve pretendere di sapere con quali fondi alternativi verranno finanziati questi progetti, perché diversamente è un altro modo per prendere in giro i cittadini che attendono queste opere indispensabili per la loro salute, per la loro sicurezza e per l’istruzione. Basta con le parole. È giunto il momento che la giunta faccia chiarezza e la pretenda, con documenti e cifre alla mano”, conclude Natale.