Passo avanti

Forte Belvedere, assegnati i lavori della riqualificazione per 3,8 milioni

Colnaghi, presidente del Municipio Centro Ovest: "Il restauro riguarda la parte sottostante il parcheggio del campo e coinvolgerà anche salita Millelire, chiusa da 40 anni"

Genova. Sono stati assegnati i lavori per la riqualificazione di Forte Belvedere: ad aggiudicarsi l’appalto la Cooperativa Archeologia Soc. Coop. di Firenze per un importo di 3,8 milioni di euro.

Si conclude così la procedura negoziata per dare il via alla progettazione definitiva, esecutiva e ai lavori da parte del Comune di Genova, che nel 2015 era diventato proprietario dell’area dopo un iter avviato nel 2011.

L’intervento fa parte del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr.

La Cooperativa Archeologia, che tra le altre cose si è occupata anche della Basilica di Santa Maria Novella, ha nel restauro il suo core business: sul sito web vengono citati oltre 300 interventi sui più importanti monumenti italiani e su tutte le tipologie di opere d’arte. Non lavora solo in Italia, ma anche all’estero (Austria, Grecia e Malta; in Russia ha realizzato interventi a San Pietroburgo. Nel bacino del Mediterraneo in Tunisia, Malta, Giordania, Libano. In Medio Oriente in Libano, Oman, Asia, Pakistan e nella Repubblica Popolare Cinese, in SudAmerica in Brasile).

Forte Belvedere è una realtà sui generis rispetto agli altri: la parte esterna è gestita dalla società sportiva Sampierdarenese del presidente Roberto Pittaluga, che ha in concessione anche il campo del Morgavi. Il Forte è raggiungibile in auto e i suoi esterni sono appunto vissuti quotidianamente.

“Forte Belvedere è oggetto di un insieme di lavori − chiarisce il presidente del Municipio Centro Ovest Michele Colnaghi − c’è stato un grosso contributo da parte della Sampierdarenese per quanto di loro competenza, campi da gioco compresi. Il restauro collegato all’appalto riguarda la parte sottostante il parcheggio del campo e ci fa molto piacere. Bisognerà capire come verrà gestita, poi l’apertura del forte. Il fatto che comunque ci sia già una Società sportiva è un vantaggio, visto che altri progetti come quello di Forte Crocetta sono stati abbandonati per il timore che sarebbe rimasto un lavoro nel vuoto. Un vero peccato perché a noi come Municipio interessava parecchio e invece il milione e mezzo che inizialmente era stato stanziato per il Crocetta è stato dirottato su quello ‘folle’ della funivia”.

Parte dell’intervento riguarderà anche salita Millelire (che porta al Belvedere partendo dal Campasso) specifica Colnaghi: “Su salita Millelire spingevo già da prima. La creuza è stata chiusa per quarant’anni e prima non veniva considerata la riapertura per uno scarso rapporto costi benefici, ma io ricordo quanto era bella e piacevole. Gli architetti che se ne occuperanno saranno gli stessi del progetto del Forte. Abbiamo sviluppato passo per passo il progetto con loro. Avrà anche un’illuminazione a terra eliminando alcuni problemi di sicurezza del passato”.

Il Forte, costruito tra il XVIII e il XIX secolo era un forte difensivo usato anche come batteria antiaerea. Nei piani originari del Comune è visto come cerniera tra il quartiere di Sampierdarena e il parco delle Mura, consolidando l’attuale polo di servizi a prevalente carattere sportivo previo ripristino appunto dell’accessibilità pedonale.

Nel 1889 il forte fu pesantemente modificato, demolendo la torre, e realizzando un piazzale e dieci casematte interrate. Anche il nome cambiò in “Forte e Batteria Inferiore di Belvedere”, l’unico resto del forte originario era il baluardo “Lunetta”. Nel 1914, in seguito alla dichiarazione di Genova città aperta, le strutture militari furono dismesse e i pezzi d’artiglieria inviati al fronte. Durante il ventennio fascista i locali della Batteria Belvedere Superiore furono utilizzati come camere di punizione, come testimoniano le scritte e i disegni dei prigionieri. Durante la seconda guerra mondiale il forte fu armato con quattro cannoni contraerei e nel 1943 fu occupato dai tedeschi che lo tennero fino alla conclusione del conflitto. La costruzione del campo sportivo Morgavi risale agli anni Settanta. Della fortificazione ottocentesca rimane poco: i locali delle riservette, alcuni camminamenti, i segni dei binari, alcune feritoie e qualche terrapieno.

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