Genova. È stata trasferita nella notte nel reparto di rianimazione del San Martino la donna di 61 anni che lunedì è stata aggredita a colpi di pietra nei giardini 10 maggio 1909, in via Giro del Fullo, a Struppa, da un senzatetto. Le sue condizioni restano gravi: le è stato indotto il coma farmacologico per una emorragia cerebrale, e i medici la stanno tenendo sotto stretta osservazione.
Un episodio, quella di Struppa, che ha scosso un intero quartiere e che sembra non avere alcun movente concreto. L’aggressore, un italiano di 34 anni senza fissa dimora, è stato sottoposto a fermo per tentato omicidio nella serata di lunedì. Gli inquirenti hanno accertato che ha piccoli precedenti per furto, e che da qualche giorno dormiva nel parco. La violenza è deflagrata quando la donna, che stava portando a passeggio il cane, si è seduta su una delle panchine all’ombra per ripararsi dal sole cocente. È stato qui che l’uomo, forse per rivendicare il “suo” spazio, si è avvicinato da dietro brandendo una pietra di circa 20 centimetri e l’ha colpita alla testa, ripetutamente. A farlo desistere un passante che ha notato la scena e sentito le urla, mentre una donna affacciata al balcone ha subito chiamato la polizia: “Avevamo paura che la uccidesse, le urla erano strazianti”, hanno riferito alcuni testimoni parlando della violenza con cui si è consumata l’aggressione.
Quando l’ambulanza e le volanti del commissariato San Fruttuoso sono arrivate sul posto la 61enne era ancora cosciente e circondata dalle persone intervenute, che sono riuscite a fornire una descrizione dell’aggressore. Nel giro di pochi minuti i poliziotti lo hanno rintracciato in via Molassana, e lo hanno bloccato e trasferito in questura. Nel frattempo la donna è stata portata al Galliera, dove è arrivata in condizioni gravissime.
Gli accertamenti della polizia, coordinata dal pm Luca Monteverde, sembrano escludere che la donna e l’aggressore si conoscessero. L’ipotesi più probabile è che a far scattare la violenza sia stata la semplice presenza della donna nei giardini, che il 34enne aveva evidentemente scelto come base da qualche giorno, una sorta di “territorialità”, ma non è escluso che la 61enne possa avere pronunciato qualche parola che, in chissà quale modo, può avere innescato la reazione del 34enne. Gli inquirenti stanno passando al vaglio le immagini delle telecamere di sorveglianza per capire se abbiano ripreso l’aggressione.