L'interrogatorio

Donna presa a sassate a Struppa, l’aggressore resta in carcere: “L’ho colpita per mettere a tacere le voci”

Sembra emergere un quadro di disagio psichico nell'aggressione di lunedì. L'uomo, un 34enne senza fissa dimora, davanti al gip ha parlato di "voci femminili" che lo perseguitano da anni

giardini via struppa aggressione sassate

Genova. “Non ce la facevo più, mi sentivo con le spalle al muro, volevo mettere a tacere le voci”. Queste le parole pronunciate nel corso dell’interrogatorio in carcere dal 34enne che lo scorso lunedì ha aggredito a colpi di pietra una donna di 61 anni nei giardini 10 maggio 1909, a Struppa, riducendola in condizioni gravissime. Il fermo è stato convalidato, e il gip ha stabilito per lui la custodia cautelare in carcere.

L’uomo, un 34enne senza fissa dimora, assistito dall’avvocato Emily Patrizia Contorto ha deciso di rispondere alle domande, spiegando di avere agito per silenziare “voci” che lo perseguiterebbero ormai da diversi anni. Proprio quelle voci, principalmente femminili, voleva mettere a tacere lunedì, quando ha afferrato una pietra nei giardini in cui si era installato da qualche giorno e ha colpito la donna, che si era seduta su una panchina con il cane per parlare al telefono con il marito. Il primo colpo alla nuca, da dietro, poi altri in rapida successione, alla testa e al viso: “Ho collegato le voci alla presenza della signora, volevo solo farle tacere”, ha detto davanti al gip.

Stando a quanto ricostruito, il 34enne vive in strada ormai da diverso tempo, sopravvivendo grazie all’elemosina dei passanti. Due anni fa è rimasto senza lavoro: si è licenziato, ha spiegato, proprio perché “le voci” che sente in continuazione lo istigherebbero a farsi del male, a togliersi la vita, e lo avrebbero anche spinto, appunto, a licenziarsi. “Non volevano che lavorassi”, ha detto. L’uomo non è mai stato sottoposto a valutazione psichiatrica e i disturbi non sono stati diagnosticati né certificati, tanto meno trattati, ma il prossimo passo sarà appunto richiedere un accertamento per valutare il grado di disagio psichico.

La vittima intanto è ancora ricoverata al Galliera, in condizioni stabili. A interrompere l’aggressione e a mettere in fuga il 34enne sono state le grida di una donna che si è affacciata al balcone sentendo le urla, e l’intervento di un altro residente, un trentenne che si è precipitato in strada e ha seguito l’uomo che si allontanava, riprendendolo con lo smartphone, sino all’arrivo delle volanti della polizia. Uno dei figli della 61enne nelle scorse ore ha diffuso un appello sui social per rintracciarlo: “Vorrei mettermi in contatto con la persona che ha salvato mia mamma – ha scritto – Se qualcuno mi può aiutare a rintracciarlo gliene sarei molto grato. Grazie”.

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