Genova. Se non è un fulmine a ciel sereno poco ci manca. Strada (sempre più) in salita per il progetto di dislocamento dei depositi chimici nel porto di Genova. Dopo la notizia che il piano dovrà sottostare a Via nazionale, e non solo regionale, con una conseguente dilatazione dei tempi, la novità di oggi è la bocciatura della pratica da parte del Ctr, comitato tecnico regionale.
L’organo di cui fanno parte vigili del fuoco, capitaneria di porto, Arpal, Asl, Inail oltre a Comune e Regione ha respinto con votazione unanime – quindi anche dello stesso Comune di Genova – il disegno di trasferimento presentato da Superba (e che include anche Carmagnani) da Multedo a Ponte Somalia per carenze in tema di sicurezza.
La bocciatura del Ctr, che ha ricevuto la documentazione dall’azienda chimica in aprile, non è una pietra tombale: Superba, che si è intestata il progetto di dislocamento, ha al massimo un paio di settimane per presentare le integrazioni richieste, relative soprattutto alla gestione del travaso delle sostanze dalle navi agli impianti di stoccaggio, fase assai delicata. Superba, che ha ricevuto comunicazione dello stop ieri pomeriggio, è già al lavoro.
Però, politicamente e simbolicamente, la bocciatura ha un peso enorme. Come noto il più grande sostenitore del dislocamento da Multedo a Ponte Somalia è il sindaco Marco Bucci. Che nei giorni scorsi si è detto “assolutamente non preoccupato” per la piega che sta prendendo la pratica.
Bucci che, in passato, aveva più volte citato il comandante dei vigili del fuoco della Liguria Claudio Manzella come “alleato”: in un’intervista all’emittente Primocanale il dirigente del corpo era sembrato approvare, di base, il progetto considerandolo comunque qualcosa di migliorativo rispetto all’attuale collocazione vicina alle case di Multedo.
Ma il “meglio” evidentemente non basta rispetto al “bene” perché il Comitato tecnico regionale ha dovuto sforare rispetto ai 120 giorni di solito stabiliti per analizzare le pratiche. E alla fine persino i rappresentanti delle amministrazioni comunali e regionali non se la sono sentita di avallare il progetto così com’è stato presentato.
Cosa succederebbe se Superba non fosse in grado di integrare il progetto di dislocamento relativamente alle lacune riscontrate? Il parere del Ctr è vincolante non semplicemente consultivo quindi in quel caso la pratica andrebbe a decadere.
Via nazionale e stop del Ctr non sono le uniche spade di Damocle sul progetto di trasferimento dei depositi chimici. A ottobre è atteso il pronunciamento del Tar sui quattro ricorsi presentati dai cittadini sampierdarenesi con il municipio Centro Ovest e da diversi operatori portuali, rispetto all’ok all’istanza di Superba da parte di Palazzo San Giorgio. Ricordiamo che per l’operazione sono stati stanziati 30 milioni di euro pubblici provenienti dal Decreto Genova.
Intanto l’Autorità portuale di Genova si trova senza presidente: proprio ieri Paolo Emilio Signorini è stato cooptato ufficialmente come amministratore delegato di Iren. Ad ogni modo sia il sindaco di Genova Marco Bucci sia il presidente della Regione Giovanni Toti sostengono che il progetto di dislocamento andrà avanti e che non ci sono alternative all’ipotesi Ponte Somalia.
Ma anche se in gran parte silenziose sono sempre di più le voci che sussurrano come, per liberare Multedo dai depositi chimici liquidi costieri, l’unica soluzione sia la cosiddetta “opzione zero”. D’altronde anche i sindacati sono divisi sulla questione, quelli della Chimica non vogliono sentire parlare di ricollocamento o prepensionamenti ma tutti gli altri sottolineano come lo sbarco della chimica a ponte Somalia sarà a saldo occupazionale negativo rispetto alle attività di banchina.