Genova. Durerà fino a venerdì l’ondata di calore che attanaglia la Liguria con temperature oltre i 40 gradi e il bollino rosso del ministero della Salute. Dopodiché un cambiamento dello scenario meteo a livello europeo porterà nuvole, precipitazioni e aria più fresca con una tregua destinata a durare almeno fino ai primi giorni di settembre. È quanto emerge dalle ultime previsioni elaborate dal centro meteo Arpal.
“Questo anticiclone stabilissimo e molto resistente darà i primi segnali di cedimento nella giornata di venerdì – ha spiegato Mario Lecca, meteorologo dell’agenzia regionale ligure, in diretta Facebook su Genova24 -. Il regime dei venti prevalente sarà meridionale. Avremo un’avvezione di umidità dal Mar Ligure e torneremo a vedere le nuvole. Ci sarà un abbassamento notevole delle temperature: in questi giorni siamo 8-9 gradi sopra le medie stagionali, un’anomalia diffusa rispetto alla climatologia trentennale. Tenderemo quindi stabilizzarci sui valori medi del periodo”.
Dunque dovremo tenere duro ancora un giorno o poco più. C’è ancora un margine di incertezza sulla scansione temporale, ma quel che è certo è che il caldo ha le ore contate. “Quello di venerdì sarà il preludio di un ulteriore peggioramento – prosegue Lecca -. Cambierà la configurazione sinottica su larga scala, a livello europeo, quella he poi condiziona la nostra regione. C’è un segnale piuttosto forte, ormai confermato dai modelli, di una perturbazione che entrerà tra sabato e domenica e avrà qualche strascico fino a martedì. Forse sabato e domenica mattina riusciremo a salvarci dalla pioggia, anche se non saranno giornate soleggiate come queste”.
Nelle prossime ore persisterà un forte disagio fisiologico dovuto alle alte temperature. Da una parte – soprattutto nelle vallate interne – continuerà a farsi sentire l’effetto favonio, aria secca che scavalca la catena appenninica e si surriscalda comprimendosi. Sulla costa, invece, le brezze marine favoriscono l’aumento dell’umidità pur abbassando le temperature. “Stamattina a Genova il tasso di umidità era del 20%, verso le 9.00 del mattino ha raggiunto il 50%. È un equilibrio precario tra i due fattori – spiega Lecca -. Se avessimo umidità sopra il 60-70% i valori delle temperature percepite sarebbero fuori scala”.
Intanto, dopo il record storico registrato lunedì a Genova, alle 13.30 di oggi ben 98 stazioni della Liguria hanno superato i 38 gradi nell’arco di una singola giornata. Con Ellera Foglietto (Savona), Padivarma (La Spezia) e Riccò del Golfo (Spezia) siamo al terzo posto assoluto di temperatura massima registrata in Liguria dal 2003 ad oggi. Per quanto riguarda la provincia di Genova, a superare i 40 gradi è stata Rapallo (40,3) nella giornata di lunedì. Come temperature minime Genova e Savona negli ultimi tre giorni non sono mai scese sotto i 28 gradi. Si sta decisamente meglio a Imperia, che negli ultimi sette giorni non è mai scesa sotto i 24 gradi, ma nemmeno è andata sopra i 33 gradi.
Dal punto di vista sanitario e della protezione civile l’emergenza proseguirà fino a venerdì, come da bollettino del ministero della Salute. Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni possono rappresentare un rischio per la salute. Il livello 3 indica condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute. I consigli sono sempre gli stessi: non uscire nelle ore più calde, consumare pasti leggeri, bere molta acqua, fare attenzione alla conservazione di cibo e farmaci.