Quiliano. Ha superato le 850 firme in due giorni la petizione lanciata per dire no al rigassificatore che dalla seconda metà del 2026 sarà a pochi chilometri dalla costa di Savona e Vado. “Facciamolo per i nostri figli“, si legge tra le motivazioni. Questa raccolta segue quella per chiedere di spostare l’impianto di regolazione della pressione del gas a Valleggia in una zona agricola (arrivata a quasi 1000 firme).
Nel mirino dei firmatari la vicinanza alla costa: “La decisione di posizionare un rigassificatore all’interno del porto di Piombino non garantisce la sicurezza dell’impianto né la salute dei cittadini per questo motivo si è scelto Vado Ligure. Senza contare che se verrà posizionato a soli 4 chilometri dalle nostre coste e rimarrà per 17 anni“.
L’obiettivo è seguire l’esempio di Piombino (dove rimarrà fino a inizio 2026) e chiedere lo spostamento della nave: “Dimostriamo di avere un po’ di dignità come hanno avuto a Piombino, dove sono riusciti ad evitarlo. Forza. Oltre ai rischi di incidenti di vario tipo, si tratta di impianti emittenti inquinanti, soprattutto ossidi di azoto (NOx), in concentrazioni non affatto trascurabili (centinaia di milligrammi/metro cubo), per il trattamento di alcuni miliardi di metri cubi di gas/annui”.
La nave ha una capacità di stoccaggio pari a circa 170.000 metri cubi e ha dimensioni pari a circa 292,5 metri di lunghezza e 43,4 metri di larghezza. Sarà necessario costruire il tratto di condotta sottomarina per il trasporto del gas e avrà una lunghezza di 4,2 chilometri. “L’impianto – si legge nella relazione – è progettato per operare 365 giorni all’anno 24 ore su 24 assicurando una portata annuale di gas naturale di circa 5 miliardi di standard metri cubi”.
La scelta è ricaduta sulla costa savonese, ma una delle alternative era il braccio di mare davanti a Multedo, dove si ipotizzava di sfruttare la boa offshore piazzata anni fa per le petroliere. A fine agosto i sindaci dei Comuni interessati incontreranno Snam per confrontarsi sul tracciato del gasdotto che da Quiliano arriva in Val Bormida (Altare, Carcare e Cairo) e si collega alla rete nazionale. I primi giorni di settembre, invece, sarà il turno dei sindaci di Spotorno, Noli, Bergeggi e Vezzi Portio.