Genova. L’architettura della parola tra città e cielo è il sottotitolo e filo conduttore della 26ª edizione del “Festival in una notte d’estate” di Lunaria Teatro, l’ormai storica rassegna di prosa, musica e danza che ha per epicentro la piazza ed il chiostro della chiesa di San Matteo, nel cuore del centro storico di Genova, e che quest’anno ha già vissuto un’anteprima lo scorso 17 giugno con l’allestimento, presso le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola, de “Il Gattopardo” in forma di reading itinerante.
Il riadattamento del celeberrimo romanzo risorgimentale di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sarà replicato il 26 luglio a Villa Bombrini in collaborazione con Società Per Cornigliano e nuovamente a Palazzo Spinola il 30 settembre, in quella che sarà l’ultima data di un Festival arrivato ormai ad abbracciare l’intera stagione estiva, a partire da giovedì 13 luglio, giorno del debutto a San Matteo all’insegna della danza con “Sur/reale”, sotto la direzione artistica di Alekseij Canepa. Ad esibirsi sullo splendido sagrato della piazza, tra gli altri, anche la Atzewi Dance Company con “Revolution” il 17 luglio e Simone Maier con “Zaira – L’inferno dei viventi” tratto da Italo Calvino il 24 luglio, mentre il 20 luglio è prevista una nuova digressione a Villa Bombrini, sempre in collaborazione con Società Per Cornigliano per “All you need is love”, sulle coreografie di Patrizia Genitoni e Carolina Traverso, insieme a parti recitate e musica dal vivo.
L’esordio della prosa avverrà invece il 14 e 15 luglio con una delle produzioni Lunaria Teatro in cartellone, l’anteprima assoluta come studio de “La zattera dei morti” di Harald Mueller: una favola post-atomica, costruita su diversi registri linguistici, che vede quattro esseri – interpretati da Alessio Zirulìa, Francesco Patanè, Paolo Portesine e Rita Castaldo – incontrarsi nella Germania del 2050, distrutta da catastrofi ambientali e guerra nucleare, e mettersi in viaggio per la città incontaminata di Xanten. Il 3 ed il 5 agosto la compagnia fondata e diretta dalla regista Daniela Ardini e dallo scenografo Giorgio Panni propone “Medea assolo” tratto dalla Medea di Euripide con la traduzione e la riduzione di Margherita Rubino, uno studio sulla figura mitologica vendicatrice per eccellenza, interpretata da Raffaella Azim.
Il 19 settembre, nel chiostro di San Matteo, ancora Lunaria presenterà il reading di “Tridicino”, “cunto di mare” uscito dalla prolifica penna del maestro Andrea Camilleri, con Pietro Montandon al leggìo e le musiche dal vivo di Roberto Catalano, che reinterpreta la tradizione popolare musicale siciliana, per poi tornare a percorrere la formula della rappresentazione itinerante con “La bocca del lupo”, in scena il 23 settembre ai Giardini Baltimora laddove, un tempo, sorgeva proprio l’antico quartiere di via Madre di Dio in cui è ambientato il capolavoro di Remigio Zena.
Ad inaugurare le ospitalità di prestigiose compagnie provenienti da tutta Italia, mercoledì 19 luglio, il Teatro Libero di Palermo con “Il visconte dimezzato”, per la regia di Luca Mazzone, con Nicolò Prestigiacomo, Silvia Scuderi e Giuseppe Vignieri: le vicende del visconte Medardo di Terralba, raccontate nel celeberrimo romanzo di Italo Calvino di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, sono metafora della condizione umana, che è completa solo nell’accettazione di tutte le sue parti.
Martedì 25 luglio Lucilla Giagnoni presenta “Anima mundi”, emozionante spettacolo con cui l’attrice ed autrice fiorentina – tra le più grandi del teatro di narrazione – torna in scena con uno spettacolo interamente dedicato a Giacomo Leopardi ad inaugurare la Trilogia della Generatività, che segue quelle dedicate alla Spiritualità e all’Umanità. La produzione è del Centro Teatrale Bresciano e del Teatro Piemonte Europa, con la collaborazione della Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana di Novara.
L’opera forse più celebre di Albert Camus, “Lo straniero”, rivive invece venerdì 28 luglio nella rappresentazione proposta da Akròama Teatro Cagliari, per la regia di Lelio Lecis, con Simeone Latini, Tiziana Martucci, Giuseppe Boy, Stefano Cancellu, Tiziano Polese e Naika Sechi. Il protagonista, Mersault, rivive per tappe, come in una Via Crucis, i punti cardine della storia che lo vedrà trasformarsi quasi casualmente in omicida: il funerale della madre, il rapporto con Maria, l’amicizia con Raimondo, il delitto, il processo e la ghigliottina incombente.
Luglio si chiude, lunedì 31, con “Tutte le immagini scompariranno”, recital tratto dai testi di Annie Ernaux, insignita del Nobel per la Letteratura nel 2022, su un progetto di e con Elena Arvigo per il Teatro delle Donne di Firenze: quattro racconti brevi attraverso i quali Ernaux racconta di sé stessa, del Novecento e di un’intera generazione, mossa da un femminismo non militante ma che assomiglia, piuttosto, ad una presa di coscienza.
Il Festival prosegue, senza soluzione di continuità, martedì 1º agosto raccontando “I cieli su Torino”, una fotografia letteraria a cura di Renzo Sicco con le voci di Cristiana Voglino, Angelo Scarafiotti e Arturo Gerace, che ripercorre il cambiamento della città dagli anni pre-olimpici fino al presente, più apertamente ospitale e orgoglioso di sé. La produzione è di Assemblea Teatro Torino. Sguardo ancora rivolto all’insù venerdì 4 agosto per “Le luci del cielo” di e con Pino Petruzzelli del genovese Teatro Ipotesi, su testi di Mario Rigoni Stern, Edoardo Sanguineti, Alexandros Panagulis, Costantino Kavafis, W. H. Auden, Eugenio Montale, Annamaria Ortese e dello stesso Petruzzelli.
Ampio, anche quest’anno, lo spazio dedicato alla musica: il 18 luglio Michela Centanaro e il suo ensemble presentano il concerto Tutte le città hanno lo stesso cielo, giovedì 27 tocca a Marco Cambri accompagnato alle chitarre da Marco Cravero e all’organetto e al mandolino da Filippo Gambetta, protagonista anche lunedì 7 agosto insieme ad Alessandro Scotto d’Aniello con il quale dà vita al progetto “Choropo”, un viaggio nella musica strumentale brasiliana e venezuelana. Tra questi ultimi due appuntamenti, sabato 29 luglio, anche il quartetto Mishmash, composto da Marco Valabrega a violino e viola, Nicola Pignatiello alla chitarra, Bruno Zoia al contrabbasso e Mohssen Kasirossafar alle percussioni persiane, ad accompagnare gli special guests Yasemin Sannino, cantante, e Daniele Valabrega, alla viola, nel concerto intitolato “E così tutto canta”.
Come già lo scorso anno, anche in questa edizione il Festival in una notte d’estate prevede una ripresa a settembre quando, oltre ai già citati “Tridicino”, “La bocca del lupo” e “Gattopardo” firmati da Lunaria Teatro, il chiostro di San Matteo ospiterà giovedì 21 settembre “La lunga notte di Penelope”, adattamento di Fausto Cosentino tratto dall’“Ulisse” di James Joyce, interpretato da Sarah Pesca e con Carola Puppo al violoncello, per una produzione dell’associazione Officine del Levante di Levanto. Domenica 24 settembre i Parchi di Nervi faranno invece da palcoscenico naturale alla favola per famiglie, raccontata da Paolo Drago, “La cicogna che non sapeva volare”, ispirata al libro “La cicogna bianca, biodiversità in pericolo” di Enrica Zinno.
Infine, le iniziative collaterali, a cominciare dagli immancabili incontri aperitivo al loggiato di Palazzo Giulio Pallavicino, curati da Remo Viazzi, coordinati da Anna Nicora e con attori di Lunaria Teatro, e intitolati, quest’anno, “Dal cielo dei Malavoglia ai cieli delle città”, in agenda venerdì 14 e mercoledì 19 luglio, sempre alle 19. Il 1º agosto ed il 19 settembre, invece, si terranno due visite guidate alla cattedrale di San Lorenzo e alla sua torre, realizzate in collaborazione con Festigium s.r.l.
Il programma completo degli spettacoli è disponibile sul sito ufficiale www.lunariateatro.it. Per informazioni e prenotazioni tel. 010 247 70 45 (ore 10-17,30), mail info@lunariateatro.it.