Carignano

Corso Podestà, il Tar congela il taglio dei pini domestici dopo il ricorso dei residenti

Il vicesindaco Piciocchi: "Sospensiva inutile, avevamo già deciso di prenderci del tempo per valutare soluzioni alternative". Ambientalisti e opposizione avevano organizzato un presidio per lunedì

alberi pini corso podestà

Genova. Gli ambientalisti e l’opposizione avevano già fatto partire la chiamata per un presidio di protesta, lunedì 17 luglio. L’appuntamento era fissato per le 8 del mattino e aveva come obbiettivo quello di fermare il taglio dei pini domestici di corso Podestà, nel quartiere di Carignano, a Genova. A congelare l’operazione, però, ci hanno pensato i giudici del Tar Liguria.

Il tribunale amministrativo ha accolto la richiesta di sospensiva dei lavori legata a un ricorso presentato dagli avvocati di tre residenti, Guido Colella, Gianluigi Sommariva e Gian Giorgio Parodi, rappresentati e difesi dagli avvocati Armando Gamalero e Lorenzo Barabino, contrari a una modifica così radicale del paesaggio.

In realtà già nelle settimane passate il Comune di Genova, in particolare il vicesindaco Pietro Piciocchi, nel corso di una commissione in municipio Centro Est, aveva convenuto sull’opportunità di fermare momentaneamente l’intervento per valutare soluzioni tecniche alternative. “Si dice che il Tar ha sospeso i lavori e che avrebbero dovuto iniziare oggi – spiega Piciocchi – ma non è così, oggi non ci sarebbe stata alcuna consegna dei cantieri”.

E in effetti questa mattina, all’ombra dei pini, sulla balconata della città, non c’erano mezzi né operatori di Spim, l’immobiliare del Comune di Genova, incaricata di attuare il taglio degli alberi, propedeutico alla sistemazione della strada e quindi della soluzione di un grave problema di infiltrazione negli edifici sottostanti. Al termine dei lavori Spim avrebbe sostituito i pini domestici con dei pini d’Aleppo.

Non accetto la narrazione per cui non saremmo sensibili al tema del verde e a quello del paesaggio – prosegue il vicesindaco – tant’è che il progetto di Spim prevedeva la sostituzione con pini d’Aleppo mentre ci sono state forze d’opposizione che avevano spinto perché la sostituzione avvenisse con arbusti”.

A proposito di opposizione, sono molti i partiti (Uniti per la Costituzione, Movimento Cinque Stelle, Lista Rossoverde, Europa Verde Liguria) che si sarebbero uniti, lunedì 17, al presidio voluto da Italia Nostra e supportato anche dal circolo Nuova Ecologia Genova.

Che la sospensiva del Tar sia determinante o meno, ad ogni modo, gli autori del ricorso ribadiscono il concetto: “Nei giorni scorsi abbiamo raccolto 350 firme contro il taglio degli alberi – dice Guido Colella, residente da 70 anni in corso Podestà – questa è un’iniziativa che abbiamo portato avanti per il bene della città”. L’udienza per la discussione sul merito del ricorso è stata fissata al 10 agosto.

“Siamo soddisfatti per lo stop e siamo contenti se il Comune ha intenzione di tornare sui propri passi – continua – io mi auguro che il sindaco Bucci e il vicesindaco Piciocchi fermino definitivamente il progetto, le alternative ci sono, le proposte dei nostri consulenti sono le migliori possibili e presto le presenteremo, mi limito per ora a dire che i tecnici di Spim hanno preso una cantonata e che per amministrare ci vuole cultura, bisogna ricordare chi furono l’architetto Barabino e il sindaco Podestà e cosa fecero per Genova”.

Il ricorso dei cittadini, ad ogni modo, è diretto all’autorizzazione della Sovrintendenza ancora prima che alle azioni del Comune.

Secondo i partiti di opposizione che hanno aderito alla protesta – da capire se a questo punto il presidio ci sarà o meno – il problema è anche legato al conflitto tra le esigenze pubbliche e quelle private. “Il taglio degli alberi – si legge in una nota congiunta – è un intervento di natura edilizia, posto in essere per le manifestate esigenze dei proprietari e conduttori dei locali sottostanti alla passeggiata. Quindi, lo stesso intervento non nasce per riqualificare il corso, ma per cercare di eliminare le asserite cause infiltrative, intervenendo dalla parte sommitale dei manufatto. La costruzione dei locali in via degli archi, sotto alla strada, è chiaramente successiva alla costruzione di corso Andrea Podestà ed all’impianto delle essenze”.

Secondo il Comune però le infiltrazioni sono un rischio troppo pesante per la struttura. “Inoltre sette alberi sono stati dichiarati malati dagli agronomi – continua Piciocchi – e dovranno comunque essere abbattuti”. Sono undici i pini domestici sani.

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