Genova. “Cosa accadrà ai pini di corso Andrea Podestà, “condannati” ad essere tagliati e sostituiti con altri alberi, secondo le decisioni del Comune e in base ai progetti presentati da SPIM? “. A chiederselo la consigliera comunale del Partito Democratico Donatella Alfonso, che con una nota stampa torna sulla querelle legata alla decisione di abbattere gli storici alberi per sistemare la strada, il marciapiede ed evitare nuove infiltrazioni per gli immobili sottostanti.
“Cittadini e ambientalisti hanno raccolto centinaia di firme, già consegnate alla segreteria del Sindaco Marco Bucci, e hanno rimarcato in questi giorni come, nel corso di una commissione consiliare del Municipio I Centro est, il vicesindaco Pietro Piciocchi si sia espresso con un’ipotesi di sospensione dei lavori – ricorda Alfonso – Questo a fronte di numerose criticità, che vanno dalla mancanza di un percorso partecipativo alla presa d’atto che si tratti di una questione edilizia (la messa in sicurezza dei locali sottoposti a corso Podestà, oggetto di infiltrazioni la cui responsabilità pare legata alle radici dei pini – e non di problemi delle alberature stesse, se non in minima parte”.
“Avevamo già segnalato in aula, in consiglio e in commissione, che questo intervento andrebbe a interferire con il profilo monumentale della passeggiata sopra il Ponte Monumentale, un vero e proprio patrimonio della città e dei genovesi – ricorda la consigliera democratica – Si possono valutare, così come segnalato anche da tecnici ed esperti ambientali, differenti modi di risolvere i problemi delle infiltrazioni, mettendo in sicurezza gli alberi senza distruggere lo skyline attuale”.
“E’ quindi necessario, viste le tante incertezze, che il progetto sia fermato, che non siano avviati i lavori previsti per la prossima settimana – conclude – e che tutta la vera riqualificazione di corso Andrea Podestà, con un percorso partecipativo, sia ridiscussa insieme ai cittadini prendendo atto delle diverse ipotesi progettuali. Tale percorso partecipativo dovrebbe riguardare, peraltro, l’intero piano di sostituzione delle alberature, sul quale servono decisioni chiare invece che andare avanti a casuali assicurazioni che, dopo le proteste dei cittadini, non si interverrà in questa o quella strada, come già avvenuto in corso Magenta e via G.B. D’Albertis”.
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