Genova. Arriva lo stop ai lavori del nodo ferroviario in piazza Corvetto. La Soprintendenza ha fermato gli scavi per la realizzazione dell’uscita di emergenza dalla nuova galleria Principe-Brignole dopo il ritrovamento dei resti delle mura cinquecentesche, in attesa di capire se procedere alla demolizione del manufatto storico o modificare il progetto, scegliendo un altro punto per la costruzione. E intanto, mentre si studia una soluzione per riaprire subito i sottopassi, cantano vittoria gli ambientalisti che per settimane hanno presidiato il cantiere opponendosi al taglio degli alberi.
A certificare la battuta d’arresto è la risposta scritta fornita dall’assessore Pietro Piciocchi alla consigliera del Pd Cristina Lodi. “Il muro ritrovato, più esteso di quanto inizialmente ipotizzato, andrebbe ad interferire direttamente con la prevista realizzazione dell’uscita di sicurezza – spiega l’architetta Angela Imbesi della direzione Opere pubbliche di Palazzo Tursi -. È tuttora in corso l’istruttoria da parte della Soprintendenza per valutare se possibile autorizzare la demolizione del muro o se chiedere una modifica progettuale. Pertanto, sono state sospese le previste lavorazioni, compresi i tagli delle alberature che potrebbero modificarsi in caso di richiesta di variante alle opere approvate”.
Le transenne erano comparse in piazza Corvetto il 27 aprile, con annessa chiusura del sottopasso davanti alla galleria Bixio che aveva creato pesanti disagi alla circolazione pedonale in uno snodo già difficile da percorrere. La durata dei lavori indicata dal cronoprogramma era di un anno. Ma adesso anche i tempi tornano in discussione.
Come spiegano gli uffici del Comune, infatti, “è stata convocata la direzione lavori del Cociv ed è stato richiesto di rivedere l’organizzazione complessiva dei lavori in modo da minimizzare i periodi di inibizione del sottopasso pedonale e consentire una migliore gestione complessiva dell’area”. Ma dagli incontri è emerso che “le valutazioni della Soprintendenza potrebbero comportare una modifica progettuale anche significativa, non consentendo di pervenire rapidamente alla richiesta revisione del cronoprogramma dei lavori“. In attesa di altre interlocuzioni per valutare un’area alternativa, “si è convenuto di richiedere a Cociv una soluzione, seppur non definitiva, per l’immediata riapertura del sottopasso”.
“Abbiamo vinto, i lavori non si potevano fare e non si faranno“, esulta Andrea Agostini, storico ambientalista genovese che per tre settimane ha organizzato manifestazioni nei pressi del cantiere per impedire il taglio degli alberi previsto dal progetto originale. Alle iniziative avevano partecipato il circolo Nuova Ecologia, l’associazione Italia Nostra Genova, il comitato Acquasola e il comitato di via Vecchia.