Al vaglio

Rigassificatore, in pole position c’è Vado Ligure. Il Rina: “Non avrà nessun impatto sull’ambiente”

L'ipotesi Multedo? "Studiamo tutte le alternative". Toti: "Entro fine anno definizione puntuale di tutto il percorso"

Generico luglio 2023

Genova. Il porto di Vado Ligure sarebbe al momento il candidato numero uno per ospitare il rigassificatore in Liguria, ma ci sono alcune alternative al vaglio, tra cui anche Genova. A studiarle sarà il Rina, consulente strategico di tutta l’operazione che supporterà il presidente Giovanni Toti, nominato commissario straordinario dal Governo, attraverso uno studio di fattibilità che permetterà anzitutto di individuare il sito adatto per poi affrontare gli ulteriori aspetti tecnici.

“Abbiamo iniziato a prendere in considerazione degli aspetti – spiega Ugo Salerno, presidente del Rina, a margine del convegno L’Acqua, l’oro di sempre che lo vede protagonista all’Acquario in veste di presidente del gruppo ligure dei Cavalieri del Lavoro -. Una delle possibilità è trasferire il rigassificatore di Piombino in Liguria. Ma esistono varie alternative”.

La nomina commissariale si riferisce alla “realizzazione” ed “esercizio” di “opere e delle infrastrutture finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione“, “anche a seguito di ricollocazione”. Dunque il trasferimento della Golar Tundra, attiva oggi davanti a Piombino, non è l’unica opzione sul tavolo. In Liguria potrebbe arrivare cioè una seconda nave.

“Quello che è fondamentale capire – rimarca Salerno – è che il rigassificatore non ha impatto. Ha soltanto un impatto visivo minimo, ma dipende da dove è sistemato. Nel caso di Piombino è assolutamente trascurabile. Per il resto è un’infrastruttura che non ha nessuna negatività sull’ambiente“.

Uno dei problemi da affrontare sarà quello del collegamento con la rete nazionale Snam che ad oggi tocca la Liguria solo a Panigaglia, dove opera già un rigassificatore. “Si faranno nuovi collegamenti”, spiega Salerno. Per scegliere la location bisognerà tenere conto anche di questo aspetto: “Stiamo guardando a Vado, ma è possibile che ci siano alternative”. Ad esempio l’allaccio offshore di Multedo, di fronte al porto petroli? “Per ora non l’abbiamo ancora studiato – risponde il presidente del Rina – ma studieremo tutte le alternative”.

A spiegare le tempistiche è stato ieri il presidente-commissario Giovanni Toti: “Entro fine anno avremo già una definizione puntuale di tutto il percorso. Nei prossimi mesi lavoreremo al progetto – ha spiegato Toti -. Un rigassificatore al largo delle nostre coste vuol dire insediare una boa, costruire le tubazioni, agganciarsi alla rete: ci saranno lavori. Come è noto è Snam il soggetto attuatore di tutto questo, con loro ci metteremo a lavorare insieme al Rina e insieme al Governo per le opere compensative”. Per l’installazione dell’infrastruttura, ha aggiunto Toti, saranno necessari 36 mesi. 

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