Genova. È rientrato spontaneamente il ragazzo di origini marocchine che due notti fa era fuggito dalla Rems, la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, Villa Caterina di Pra’ dove tra una settimana arriverà il “killer delle fidanzate” Luca Delfino.
L’uomo la notte tra mercoledì e giovedì aveva usato una scusa per allontanarsi dalla visuale dell’addetto alla vigilanza e si era diretto verso il cancello. Lo aveva sfondato ed era scappato. La direzione sanitaria aveva avvisato i carabinieri ed erano partite le ricerche. Poi nel pomeriggio di ieri il giovane in fuga ha contattato gli operatori della salute mentale che seguono il suo caso, anticipando un possibile rientro.
La struttura, come noto, non è un carcere e non ha sbarre né guardie armate. E’ una struttura di ‘custodia e cura’, che ha lo scopo di reinserire gradualmente le persone che non saranno più definite socialmente pericolose al termine della permanenza. Ma gli abitanti della zona sono allarmati, soprattutto in vista dell’arrivo, previsto tra il 28 e il 29 luglio di Luca Delfino, che sarà trasferito a Pra’ direttamente dal carcere della Spezia, dopo aver scontato 16 anni e 8 mesi di carcere per l’omicidio di Antonella Multari.
La fuga ha risollevato le polemiche dei residenti che da tempo denunciano la facilità con cui gli ospiti della Rems riescono a scappare. Una questione di sicurezza ma anche di esposizione a una realtà molto complicata e difficile come quella di una struttura che ospita persone con infermità mentali e considerate socialmente pericolose. “Tutti i giorni assistiamo o sentiamo scene di violenza e dolore, riceviamo minacce, noi e i nostri figli – hanno raccontato ieri i residenti ai microfoni di Genova24 – Non possiamo più vivere così, bisogna fare qualcosa”. Nei prossimi giorni i residenti della zona, insieme agli abitanti di Pra’ daranno il via ad un presidio-manifestazione, in occasione dell’arrivo di Luca Delfino in struttura.
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