Sestri Levante. Da qualche mese i colori calafati sono emigrati all’estero e più precisamente in Kuwait. Grazie al contatto avvenuto tra il DG Simone Ameri ed una scuola calcio del posto, è nato infatti uno scambio tecnico/sociale tra le due realtà.
Una delegazione del Rivasamba, nel mese di dicembre è andata sul posto per conoscere da vicino i ragazzi ed i tecnici che si stanno allenando con i colori calafati.
Progetto importante che ha portato i colori arancioneri oltre i confini, fino in medio oriente, dando così una visibilità internazionale al club che si avvicina al compleanno dei 100 anni.
Ormai una certezza, i ragazzi dell’Academy Rivasamba Kuwait, di età compresa tra i dieci e ed i quindici anni, sono arrivati in Italia, precisamente sabato 15 luglio, e ripartiranno venerdì 21 luglio. Durante questa settimana effettueranno allenamenti, anche con due sessioni al giorno, con i nostri ragazzi della leva 2011, seguiti dai nostri preparatori.
Sotto l’attenta guida del Responsabile del Settore Giovanile David Cesaretti e di altri allenatori della società, i giovani calciatori mediorientali, durante questa settimana di soggiorno in Italia, stanno imparando le basi del calcio giocando e divertendosi sul terreno dell’Andersen. Grande complicità e socializzazione tra i ragazzi presenti, nonostante le diverse culture, i giovani calciatori sembrano essere amici da sempre. Innamorati dell’Italia, di Sestri Levante e soprattutto della cucina italiana, ragazzi e accompagnatori stanno vivendo e condividendo un’esperienza a dir poco entusiasmante.
“Anche per una società dilettantistica come la nostra l’esperienza è unica, a livello mondiale non abbiamo conoscenza di una collaborazione del genere”, commentano dal club.
“Sono felicissimo di vivere questa esperienza internazionale con ragazzi stupendi, educati e vogliosi di imparare il gioco del calcio – commenta mister Cesaretti – I nostri tecnici e preparatori si stanno adoperando per insegnare anche ai tecnici locali le basi per far crescere calcisticamente questi ragazzi. A fine anno una nostra delegazione andrà in Kuwait per una settimana a lavorare e continuare questo progetto di insegnamento calcistico fuori dalle nostre mura.
Soddisfatto l’artefice dell’iniziativa, Simone Ameri: “Avevano voglia di “vedere” il calcio in Italia e allora perché no’?…. quando si parla di bambini devono solo divertirsi….”.
Ancora una volta lo sport e il calcio hanno contribuito ad insegnare a tutti che è possibile convivere tra culture così diverse condividendo la stessa passione imparando l’uno dall’altro. I bambini sono l’esempio trasparente e lampante di quanto sia facile vivere e condividere esperienze tra popoli e culture così lontani.