Genova. Arriverà tra una decina di giorni, probabilmente intorno al 17 giugno, la nuova ordinanza anti alcol del Comune di Genova. E sarà di certo un parziale dietrofront, dopo l’ondata di proteste che ieri sera hanno preso corpo in una manifestazione partecipata da centinaia di giovani che hanno sfidato i divieti in piazza De Ferrari.
I correttivi sono ancora in fase di valutazione, ma il sindaco Marco Bucci è pronto fare un passo di lato. “I giovani mi hanno aiutato”, confessa a margine di un evento a Genova.
A essere ritoccati saranno anzitutto gli orari: oggi il divieto di consumare alcolici in luoghi pubblici scatta alle 16.00, nella nuova versione del provvedimento dovrebbe iniziare alle 22.00. Lo stop alla vendita da asporto, off limits dalle 21.00, potrebbe invece rimanere in piedi.
E poi arriverà qualcosa per mettere al riparo l’iconica “birretta in spiaggia”, diventata in questi giorni l’icona di una misura avvertita come proibizionista. Tenendo conto, però, che Tursi vuole mantenere una stretta sulla sicurezza urbana. “In Sottoripa, ad esempio, le nuove ordinanze hanno dato risultati molto positivi”, osserva Bucci.
D’altra parte il distinguo basato sui diversi quartieri finora non ha avuto grande fortuna: individuata una zona per i divieti, i problemi di degrado si spostano nell’area confinante. Per questo le ultime norme varate dall’amministrazione sono state estese all’intero territorio comunale.
Per mettere d’accordo tutti si cercherà, insomma, una via di mezzo. Che probabilmente non sarà quella proposta delle associazioni degli esercenti ieri in una nota congiunta, e cioè l’estensione dell’ordinanza in vigore dal 2017 in centro storico: niente bevande in vetro o lattine dalle 21.00 e stop alla vendita di alcolici in supermercati e minimarket alle 21.00. Una misura ritenuta insufficiente a garantire il decoro urbano nelle situazioni più critiche.
Nel frattempo la polizia locale manterrà una linea duplice: da una parte ampia tolleranza nei casi in cui il consumo di alcolici in strada (o al parco, o in spiaggia) non generi problemi di ordine pubblico, dall’altra linea dura su bivacchi e ubriachezza molesta, cioè le ragioni per cui era scattata la “linea dura”.
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