Genova. Nell’ultima seduta del consiglio del municipio Media Val Bisagno è stata presentata una mozione contro la realizzazione del nuovo forno crematorio, respinta con nove voti favorevoli e dieci contrari.
Il comitato Cittadini Banchelle e il Comitato di Via Vecchia e Strade Limitrofe hanno distribuito uno studio di Isde Italia relativo all’inquinamento causato dall’attività di cremazione delle salme. “È stata quindi illustrata la pericolosità di avere un altro forno crematorio nel cimitero di Staglieno, in cui è già presente quello della Socrem“, spiegano dai comitati.
“I forni crematori sono equiparati agli inceneritori ed emettono sostanze nocive che si volatilizzano, come il mercurio, e che nessun tipo di filtro è in grado quindi di trattenere. Queste sostanze venefiche si disperdono nell’aria e possono essere trasportate fino ad oltre 30 km di distanza, poi si posano in superficie inquinando acqua e terreno, ed entrando quindi nella catena alimentare”, continuano.
“Il mercurio è un potente neuro tossico che anche a dosi estremamente basse può essere responsabile di danni al sistema nervoso centrale in via di sviluppo (bambini e ragazzi) con diminuzione del quoziente intellettivo, disordini dello spettro autistico, turbe dell’attenzione, dislessia. Verranno bruciate bare zincate: lo zinco può compromettere irreparabilmente il sistema nervoso centrale. Come tutti gli inceneritori, il forno crematorio produce diossina, una sostanza altamente cancerogena che può provocare tumori al fegato, linfomi, cancro alla mammella e alla tiroide e numerose altre sostanze tossiche nominate dal documento di Isde”, si legge in una nota dei comitati che hanno detto che “i numeri parlano chiaro, Genova non ha bisogno di un altro crematorio perché quello attuale soddisfa pienamente il fabbisogno di tutta la città metropolitana”.
“Il tempo di attesa per una cremazione infatti è di un giorno perché occorre aspettare la relativa autorizzazione comunale e chi sostiene il contrario sa di mentire spudoratamente”, attaccano i cittadini.
“Neanche la Liguria ha bisogno di un altro crematorio: la mozione presentata dalla minoranza ha elencato i numerosi siti dove ci sono già dei forni. Installarne uno nuovo significherebbe solo giustificare gli interessi di una ditta privata a discapito della salute dei cittadini. Malgrado le evidenze presentate dalla mozione e dal documento fornito dai Comitati, la maggioranza ha espresso il suo parere favorevole alla costruzione di un nuovo crematorio”, prosegue la nota.
“Si è assistito ad uno spettacolo vergognoso ed imbarazzante in cui il presidente Uremassi e i suoi consiglieri e assessori hanno dato dimostrazione di seguire solo le indicazioni del sindaco Bucci, che insieme al governatore Toti, vuole fortemente la realizzazione di questo progetto. La maggioranza ha dimostrato quindi di non tutelare affatto la salute dei cittadini e di ubbidire senza il minimo senso critico, seguendo fedelmente le indicazioni impartite dall’alto. Così facendo non vengono udite le esigenze della popolazione del territorio e viene calpestato il diritto alla salute e alla vivibilità degli abitanti”, dicono dal comitato Cittadini Banchelle e dal comitato Via Vecchia e Strade Limitrofe.
“È stato inascoltato anche il richiamo alla coscienza da parte dei consiglieri della minoranza, nonostante le 12 pagine di mozione fossero esaustive e dettagliate. La maggior parte dei consiglieri della maggioranza non ha neanche letto il documento distribuito dai comitati, molti sbadigliavano dimostrando apertamente il poco interesse per l’argomento e la poca attenzione a ciò che stava accadendo, guardandosi in giro con aria annoiata e sbagliando persino i tempi dell’alzata di mano al momento della votazione, uno spettacolo vergognoso”, conclude la nota.
Contro la mozione hanno votato il presidente di municipio Uremassi, i consiglieri Sciutto, Porrini, Matarozzo, Pezzoli, Mantero, Trimboli, Bazzurro, Sansalone, Russo. Hanno votato a favore della mozione e quindi contro al progetto del nuovo crematorio: i consiglieri Zattini, Macrì, Benassi, Venturini, Cafasso, Creati, Giacobbe, D’Avolio, Passadore.
“L’intervento della maggioranza che giustifica il voto contrario alla nostra mozione è imbarazzante. Uremassi dice di pensare al benessere dei cittadini ma quando il sindaco da un ordine lui risponde positivamente anche quando il tema in oggetto può avere un impatto devastante sul territorio. Nel programma elettorale del centrodestra si parla di diminuire le servitù invece la maggioranza del Municipio ritiene utile e importante il nuovo impianto di cremazione”, rileva Erika Venturini di Valbisagno Insieme-Linea Condivisa esprime così il suo rammarico e stupore “
Il capogruppo del Pd Lorenzo Passadore sottolinea che, “a differenza di quanto detto e sottoscritto dal presidente Presidente Uremassi nelle linee programmatiche del Municipio IV emerge la mancanza di volontà di portati avanti gli interessi dei cittadini della Valbisagno e di ascoltare i relativi Comitati. “Noi non siamo per il no a tutto come detto impropriamente da Uremassi, ma abbiamo ascoltato i cittadini e studiato i dati: questa parte di territorio, già fragile e satura di servizi, non ha bisogno di ulteriori servitù potenzialmente dannose che andrebbero ad incrementare i disagi dei residenti”. Ribadisce il consigliere Pd Zattini: “Non deve essere un voto partitico ma un voto di coscienza: i cittadini dicono chiaramente no alla realizzazione di nuovi forni crematori che penalizzeranno ulteriormente la vivibilità del quartiere con maggior traffico e nuove emissioni di polveri sottili”.
Dispiacere anche nelle parole del capogruppo del Movimento 5 Stelle Federico Giacobbe: “Siamo molto delusi della scelta della maggioranza che ha bocciato la mozione, abbiamo fatto un grande lavoro con i cittadini e con i medici che abbiamo messo a disposizione Abbiamo riscontrato senza se e senza ma la messa a rischio della salute pubblica per un’opera che non serve alla città perché ce ne è già uno che è più che sufficiente per le esigenze. Vanno benissimo le opere per migliorare il presente e il futuro ma se sono necessarie e se non producono danni. Basta fare una visita all’Ist per rendersi conto dell’incremento di tumori anche in età giovanile”