Genova. Opposizioni e sindacati all’attacco della giunta Toti dopo il giudizio di parificazione del bilancio regionale da parte della Corte dei conti che ha dato il via libera al rendiconto 2022 ma lanciando un altro allarme sulla situazione della sanità ligure.
“Purtroppo la bocciatura del bilancio regionale nella parte riguardante la sanità non è una sorpresa e conferma le nostre preoccupazioni – commenta Maurizio Calà, segretario generale della Cgil Liguria -. Già nel gennaio scorso la Corte dei Conti aveva pubblicato dati allarmanti su fughe dei liguri verso altre regioni e liste d’attesa: non a caso queste due questioni sono state messe al centro della mobilitazione regionale della Cgil con manifestazioni in tutte le province”.
Per la Cgil “la Regione deve tenere in maggiore considerazione la salute dei liguri e i diritti degli operatori socio sanitari. I liguri hanno fabbisogni sanitari che la Regione non riesce a soddisfare. L’anno in corso deve segnare un cambio di passo che vada incontro alle necessità di pazienti e operatori. Auspichiamo che si passi dalle parole ai fatti: dal libro dei vorrei del piano socio sanitario, ai tavoli di confronto con le parti sociali, dove vanno prese decisioni operative immediate che incidono sui problemi concreti e attuali”, conclude Calà.
Come ha evidenziato la Corte dei conti, la mobilità sanitaria passiva extra Liguria raggiunge la cifra record di 52,2 milioni di euro, 6 milioni in più rispetto all’anno precedente. Inoltre la Liguria è all’ultimo posto per i recuperi dei ricoveri programmati. Si tratta di interventi saltati causa Covid: la nostra regione si ferma a un recupero di appena il 14% (a livello nazionale la media dei recuperi si attesta al 66%).
“Come Linea Condivisa denunciamo da tempo questa situazione drammatica – dichiara Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale e vicepresidente della Commissione II Salute – La situazione è difficile, in questi mesi abbiamo raccolto decine e centinaia di testimonianze: non si riesce ad avere una prenotazione per una prestazione diagnostica in tempi umani. Questo costringe inevitabilmente le cittadine e i cittadini liguri ad andare fuori regione o rivolgersi al privato come pare voglia la giunta Toti. Questi dati sono lo specchio di una situazione devastante a causa di linee politiche per nulla chiare neanche a chi governa. C’è solo un elemento che porta avanti la giunta Toti con grande spirito di iniziativa: far indietreggiare il pubblico per aprire al mercato privato a cui Toti ha dato pieno e libero accesso”.