La scelta

Il rigassificatore in Liguria sarà davanti a Vado Ligure: l’arrivo nel 2026, rimarrà per 17 anni

L'annuncio di Toti e dell'ad di Snam dopo un incontro in Regione: "Presentata un'istanza, percorso ultimato in 200 giorni". Ecco dove passerà il nuovo gasdotto

rigassificatore toti

Genova. Sarà posizionata davanti a Vado Ligure la nave rigassificatrice Golar Tundra, oggi ormeggiata a Piombino, e rimarrà davanti alle coste savonesi per 17 anni a partire dal 2026. Lo hanno annunciato oggi al termine di un incontro in Regione il presidente ligure Giovanni Toti, commissario straordinario nominato dal Governo, e l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier.

“La nave – ha spiegato Toti – sarà posizionata offshore a circa 4 chilometri dalle coste, in un’area già prevista dall’Autorità portuale per lo stazionamento per le navi in attesa di entrare in banchina, sostanzialmente nello specchio di mare che sta tra i comuni di Cairo, Quiliano e Savona, quindi al confine orientale dello specchio d’acqua antistante a Vado Ligure. Il posizionamento è previsto nel secondo semestre del 2026″.

Snam ha già presentato un’istanza che di fatto sancisce l’inizio del percorso amministrativo, che durerà al massimo 200 giorni. Il commissario straordinario, lo stesso governatore ligure, rilascerà il permesso definitivo di installare la nuova unità di rigassificazione avvalendosi della struttura commissariale, a cominciare dall’Autorità portuale, i vigli del fuoco e la Capitaneria di porto. Sarà poi la Conferenza dei servizi che analizzerà tutta la progettazione per poi rilasciare l’autorizzazione finale.

“Stiamo mettendo in calendario una riunione con il ministro Gilberto Pichetto Fratin con cui approfondiremo ulteriormente il percorso tecnico e procedurale – ha affermato Toti -. Con l’istanza presentata si avvia l’iter ufficiale per il posizionamento della nave. È quella che oggi staziona a Piombino, con l’arrivo nel comprensorio savonese nel secondo semestre 2026, secondo quanto indicato dal piano nazionale e dai relativi accordi regionale e con lo stesso Comune toscano”.

“Nelle prossime ore apriremo il confronto con i sindaci, un tavolo che servirà per discutere le opere compensative rispetto alla nuova installazione. Metteremo insieme un pacchetto di richieste, ancora molte inevase, per arrivare a un accordo su quelle infrastrutture necessarie al territorio” aggiunge ancora il presidente e commissario Toti, che ha ribadito come il nuovo impianto sia una occasione importante per tutta la Liguria, un’opera strategica per il Nord Ovest. L’impianto avrà tecnologie già ampiamente utilizzate e a bassissimo rischio”.

La Golar Tundra sarà agganciata a una boa galleggiante connessa a una conduttura sottomarina che arriverà sulla costa a Vado Ligure e proseguirà nell’entroterra savonese per allacciarsi alla rete nazionale a Cairo Montenotte. Secondo quanto previsto dal progetto, saranno diversi i comuni savonesi interessati dal passaggio del gasdotto, che avrà una profondità di un paio di metri e sarà a largo della costa: Vado Ligure, Carcare, Altare, Cairo Montenotte e Quiliano.

“È lo stesso sistema adottato a Livorno – ha confermato Venier -. La parte di gasdotto sul fondo del mare è da realizzare, così come il gasdotto che dalla costa si allaccerà alla rete nazionale. I lavori per l’impianto richiederanno almeno un paio d’anni”.

“La nave galleggiante garantisce al paese una maggiore diversificazione delle fonti, quindi lavora per la sicurezza energetica – ribadisce l’ad della Snam Stefano Venier -. L’importanza è testimoniata dal fatto che la capacità è già stata tutta venduta per i prossimi 20 anni. Oggi lavorerà al 100% a Piombino, poi lavorerà per il 100% per i 17 anni successivi nella nuova sede. La sicurezza è il presupposto fondamentale per metterci al riparo da situazioni poco sostenibili per famiglie e imprese”.

Ma come funziona il sistema? una nave che arriva con gas liquefatto porta l’equivalente di 100 milioni di metri cubi di gas: l’unità attracca, scarica nel giro di 48 ore, poi in 5-6 giorni la nave permanente (cioè il rigassificatore) immette in rete il gas. È prevista una nave a settimana per 5 miliardi di metri cubi in un anno che assicurano il 7% del fabbisogno nazionale.

Critico sulla scelta il Pd: “Toti smentisce se stesso, scelta non condivisa dl territorio”, scrivono in una nota la deputata PD Valentina Ghio, il segretario regionale PD Davide Natale e il consigliere regionale PD Roberto Arboscello.

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