Interrogativi

Funivia forte Begato, opposizione all’attacco in Regione: “I lavori non partiranno in estate, opera inutile per il tpl”

I partiti di minoranza sollevano altre questioni: "La sovrintendenza non ha mai avuto il progetto" e ancora "non si sa nulla sulla riqualificazione dei forti"

Funivia Begato Rendering Doppelmayr

Genova. “L’odierna audizione della sovrintendenza, nella IV Commissione regionale, sul progetto della funivia per forte Begato ha confermato tutti i dubbi che avevamo sulla bontà e sulla necessità dell’opera per Genova”. Così i consiglieri regionali di opposizione presenti alla Commissione di questa mattina, Selena Candia (Lista Sansa), Sergio Rossetti e Armando Sanna (Partito Democratico), Paolo Ugolini (Movimento 5 Stelle) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa).

“Il Comune di Genova continua a dire che i lavori partiranno in estate e che è già stato tutto predisposto, ma non è così – sottolineano i consiglieri – la sovrintendenza, che non ha mai visto un progetto esecutivo dell’opera, esprimerà un suo parere in sede di Conferenza dei servizi e questo significa che da quel momento dovranno passare 90 giorni. E occorre ricordare che i 90 giorni sono subordinati alla presentazione del progetto definitivo dell’opera, per permettere alla sovrintendenza, e a tutti gli altri enti preposti, di potersi esprimere”.

“La sovrintendenza oggi ha manifestato anche il suo stupore per non essere stata coinvolta nemmeno per un parere nella fase di ‘scoping’, ancor prima della decisione di non assoggettare l’opera alla Via – aggiungono i consiglieri di minoranza – eppure le criticità emerse sono parecchie: a livello paesaggistico per il posizionamento dei piloni, a livello storico artistico con l’area di Villa Doria – Pamphili e anche a livello archeologico con uno studio commissionato dal Comune che però Tursi non ha mai reso disponibile”.

Al termine della Commissione odierna i consiglieri Candia, Rossetti, Sanna, Ugolini e Pastorino hanno evidenziato anche un altro aspetto connesso all’opera funivia che fino ad oggi non è stato affrontato: la riqualificazione dei forti. “I fondi che il Comune utilizzerà per la funivia sono circa il 60% dei fondi totali destinati alla riqualificazione del sistema dei forti genovesi – fanno notare i consiglieri – a oggi non abbiamo notizie sugli interventi previsti e sulle loro tempistiche. Rischiamo il paradosso di veder entrare in servizio una funivia che porterà le persone a vedere dei forti abbandonati”

Dal punto di vista trasportistico, la sovrintendenza in Commissione ha fatto sapere di non essere mai stata coinvolta per valutare opzioni alternative alla funivia per collegare l’area della Darsena con il sistema dei forti genovesi.

“L’assenza dell’assessore Sartori e le considerazioni della sovrintendenza hanno confermato quello che già avevamo intuito: quest’opera è stata pensata esclusivamente per spostare i turisti e non avrà alcuna funzione di trasporto pubblico per i genovesi – osservano i consiglieri di opposizione – nella scorsa Commissione era emerso anche che esiste un progetto dei primi anni Duemila di Amt per il prolungamento della cremagliera di Granarolo che non è mai stato preso in considerazione. La lettera che hanno scritto i comitati per il prolungamento della cremagliera non è sufficiente per una valutazione tecnico amministrativa, ma essendoci già un progetto redatto, che prevede costi nettamente inferiori a quelli della funivia, non si capisce perché il Comune non abbia almeno messo a confronto le due opere per individuare la soluzione più efficiente”.

“In definitiva – concludono Candia, Rossetti, Sanna, Ugolini e Pastorino – sulla funivia per forte Begato ci sono ancora molti nodi da sciogliere e l’atteggiamento del Comune di dar tutto per fatto è solo un modo per scoraggiare i cittadini a chiedere i doverosi e necessari chiarimenti sull’opera”.

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