Dibattito

Funivia Forte Begato, 1 milione l’anno per i costi di gestione. Piciocchi ai comitati: “Non sarà una servitù ma un monumento”

Al consiglio municipale congiunto di Centro Est e Centro Ovest anche gli interventi di cittadini e comitati. Cantieri in stand by, si attende la conferenza dei servizi

Funivia Begato Rendering Doppelmayr

Genova. Un consiglio municipale congiunto che è stata quasi un’assemblea pubblica quello dei municipi Centro Est e Centro Ovest tenuto nel pomeriggio al centro civico Buranello sul tema della funivia di forte Begato, infrastruttura che interesserà entrambi i territori. Quasi un’assemblea pubblica perché i presidenti Andrea Carratù e Michele Colnaghi, centrodestra e centrosinistra, hanno interrotto la seduta per consentire l’intervento e le domande di cittadini e comitati, ai quali hanno risposto i tecnici presenti, l’architetto Carlo Cillara, il rup Maurizio Michelini, il progettista Luca Fronza di Collini-Doppelmayr (il raggruppamento di imprese che si è aggiudicato l’appalto, e il vicesindaco Pietro Piciocchi.

Tra i numeri della discussa opera, un impianto a fune a doppio tronco che collegherà la stazione marittima a forte Begato sorvolando il quartiere del Lagaccio, (appalto da 34 milioni, sostenuti con i fondi complementari al Pnrr), il costo d’esercizio: 1 milione di euro all’anno comprensivi della manutenzione e del personale, hanno spiegato sia il rup sia i costruttori rispondendo ai tanti che hanno chiesto come si potrà sostenere l’impianto. 1,5 milioni ogni 20 anni dovranno essere spesi per revisione fissata per legge.

Altri numeri interessanti sono quelli forniti dall’architetto Cillara Rossi, genovese (ha firmato anche la Skyway del Monte Bianco) che ha parlato di piloni di “grandezza straordinaria”, fino a oltre 70 metri di altezza sul primo tronco, quindi sul Lagaccio “per allontanare la visuale dall’area urbana”. Precisamente, i pali saranno alti 54 e 70 metri sulla prima linea, e 25 e 47 sulla seconda. “Le cabine saranno da 60 posti – ha aggiunto Fronza – chi vorrà andare al Forte Begato dovrà scendere dalla cabina alla stazione intermedia del Lagaccio e risalire sull’altra cabina”. La portata oraria massima sarà di 840 persone. La velocità di crociera sarà di 9 metri al secondo.

Funivia Begato Rendering Doppelmayr

Su sprone delle domande arrivate da cittadini e consiglieri i tecnici hanno anche precisato quello che sarà l’impatto acustico dell’opera. “46 decibel – ha detto Luca Fronza di Collini-Doppelmayr”. Anche se la consigliera rossoverde del Centro Est Francesca Coppola ha contestato questo studio. Contestata dalla stessa consigliera anche la risposta sulle giornate di vento. Cinque all’anno secondo i progettisti i giorni in cui la funivia non potrà essere utilizzata (vento oltre gli 80 km/h), citando il database della Regione. “Abbiamo con fatica consultato i dati di Arpal e i giorni di vento superiore ai 70 km/h sono 36 all’anno”, ha detto Coppola.

Tra i cittadini a parlare una delle voci più forti è stata quella di Antea Guzzi, del comitato Con i piedi per terra, che non ha dubbi: “La costruzione della funivia distruggerà i nostri quartieri” e ancora “ci chiedono di dialogare ma come è possibile farlo se scopriamo che ormai i progetti sono già approvati”.

I comitati di cittadini hanno più volte proposto alternative, dal potenziamento della storica cremagliera di Granarolo all’attivazione di navette dedicate. Irene Sanguineti, anche lei residente al Lagaccio e esponente dei comitati, ha avuto il compito di porre alcune domande, tra cui “Sono necessarie varianti al Puc per costruire la funivia? Il piano fattibilità tecnico economica approvato il 27 giugno dovrà essere approvato in giunta comunale o basta la determina? Perché non è stata fatta un’analisi costi benefici prima di decidere l’opera?”.

Funivia Begato Rendering Doppelmayr

“So che sarò investito per questa dichiarazione – ha risposto il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi – ma la funivia non sarà una servitù, sarà un monumento, e a chi dice che distruggerà il quartiere del Lagaccio io rispondo che al contrario lo valorizzerà. Non solo, la funivia per forte Begato – ha sottolineato il vicesindaco – “sarà la prima funivia che assolverà a una funzione di trasporto pubblico in Italia”, riferendosi al primo tronco, quello tra Principe e il Lagaccio.

A che punto è il progetto? C’è una determinazione dirigenziale del Comune di Genova che approva il progetto di fattibilità tecnico economica. La Regione non ha ritenuto di avviare la Valutazione di impatto ambientale, sulla base dell’iter dello screening Via.

Inoltre nelle scorse settimane in commissione regionale si sono le audizioni relative alla realizzazione della funivia e hanno permesso di raccogliere pareri e relazioni, tra cui quello della soprintendenza che, pur non essendosi ancora espressa definitivamente, ha segnalato diverse criticità sul fronte paesaggistico e architettonico.

Allora quando partono i cantieri? Anche se il sindaco Marco Bucci in passato aveva parlato di luglio è evidente che quella scadenza non potrà essere mantenuta. Anche perché prima dell’avvio dei cantieri dovrà svolgersi una conferenza dei servizi. Maurizio Michelini, rup dell’opera, già rup della ricostruzione del viadotto Polcevera e oggi dirigente part time del Comune, ha spiegato però che i meccanismi dell’appalto integrato prevedono “una realizzazione in progress, che vedrà in parallelo stralci esecutivi e stralci progettuali”. Tuttavia senza conferenza dei servizi non può esserci un sigillo definitivo che faccia partire il progetto.

L’ordine del giorno “poco congiunto”.  La seduta del consiglio municipale congiunto si è chiusa in polemica. I consiglieri di maggioranza del Centro Est (centrodestra, come la giunta Bucci) hanno abbandonato la seduta per non votare un ordine del giorno proposto dalla maggioranza di centrosinistra del municipio Centro Est e in cui si chiede la sospensione della procedura di approvazione della funivia da parte del Comune, la revisione della decisione sulla Via, l’avvio di un percorso di studio di possibili alternative all’impianto e alla convocazione di un’assemblea pubblica. La seduta è stata sciolta per mancanza di numero legale.

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