In dubbio

Euro2032, Turchia e Italia si candidano insieme ma la svolta rischia di fare fuori il Ferraris

Le due nazioni candidate uniscono le forze, a questo punto i 10 stadi italiani coinvolti diventano 5. Più difficile il restyling di Marassi

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Genova. La clamorosa svolta nella candidatura “gemella” di Italia e Turchia per Euro2032 rischia di fare fuori lo stadio Luigi Ferraris di Genova dalla lista dei 10 impianti dedicati alle partite del campionato europeo di calcio e rischia di inficiare e non poco il progetto di restyling che il Comune di Genova e le società Genoa e Sampdoria stavano immaginando per lo storico stadio di Marassi.

E’ delle ultime ore la notizia – confermata dalla Federcalcio – che il nostro Paese è pronto ad ospitare il torneo assieme alla Turchia, l’unica altra candidata per la competizione Uefa. I comitati organizzatori resteranno due e i gironi saranno divisi tra i due Paesi. Il problema sta tutto qui: invece che nei 10 stadi previsti nel nostro Paese (Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari) si giocherà in cinque.

Ancora non si sa quali saranno gli stadi italiani su cui ricadrà la scelta ma è possibile che ad avere la meglio siano impianti più grandi, più nuovi e più efficienti su cui non sarebbe necessario intervenire con lavori onerosi.

Il Comune di Genova non è ancora stato messo a conoscenza di alcuna decisione. Anche perché prima di qualsiasi valutazione sarà necessario che l’Uefa accetti la proposta di Italia e Turchia. Non sarebbe comunque la prima volta che l’Europeo si svolge in due nazioni distinte (è successo in Belgio e Paesi Bassi nel 2000, Austria e Svizzera nel 2008 e Polonia e Ucraina nel 2012 mentre nel 2020(21) vinto dall’Italia si era optato per un’edizione itinerante.

Se Genova fosse esclusa dal ventaglio degli stadi di Euro2032 non sarebbe soltanto un’occasione persa a livello di indotto e immagine in quel contesto. A essere inficiato potrebbe essere l’ambizioso progetto di restyling e ammodernamento del Ferraris annunciato dalla giunta Bucci.

L’amministrazione ha più volte affermato di voler portare avanti l’intervento, il cui costo si aggira intorno ai 70 milioni, a prescindere dall’arrivo dei fondi per Euro 2032.

Sarà un restauro di tipo conservativo. Marassi, costruito nel 1911 e ristrutturato già per i mondiali di Italia 90, resterebbe “lo stadio più inglese d’Italia” ma sarebbe rinnovato con novità a effetto: ascensori panoramici per salire sulle torri, terrazze con verde e chiostri per la somministrazione su quelli che oggi sono i perimetri di copertura delle gradinate e delle altre aree. L’impianto dovrebbe mantenere una capienza non inferiore ai 30mila spettatori (contro i 37mila attuali). Per il disegno il Comune ha incaricato lo studio “Officina Architetti” di Hembert Penaranda, allievo di Renzo Piano.

La candidatura dell’Italia e la presenza di Genova nei dieci stadi avrebbe consentito di accedere a contributi ad hoc. Dopodiché la formula per realizzare questo progetto si inserisce nella legge stadi come una sorta di project financing con allungamento della concessione alle due società. Gli investimenti sarebbero cioè sostenuti dalle due società in cambio di un’estensione dei diritti sull’uso dell’impianto. Al momento a preoccupare è però anche l’incertezza che aleggia attorno al futuro della Sampdoria.

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