Genova. La ripresa post Covid è terminata per le aziende genovesi, che nel complesso continuano a crescere ma con variazioni tendenziali molto più contenute. E per l’industria manifatturiera si registra il primo calo della produzione su base semestrale dalla fine dell’emergenza pandemica. È quanto emerge dal rapporto sugli indicatori economici relativi al primo semestre 2023 a cura del centro studi di Confindustria Genova.
Per l’industria e i servizi nel complesso, i progressi in termini di fatturato non superano lo 0,7%, mentre dall’altro lato si raffreddano gli aumenti di materie prime e semilavorati (+0,8%). Frenano anche i ritocchi ai prezzi di vendita, mentre il ritmo di crescita dell’occupazione (e del costo del lavoro) rimane robusto. Bene gli ordini da clienti italiani, fatica di più l’export. I margini delle aziende sono in calo dello 0,2%, ma nella manifattura la flessione arriva all’1,3%, a confermare le difficoltà del comparto.
L’industria manifatturiera registra un calo dello 0,6% della produzione, anticipato da segnali di indebolimento nel 2022, e una piccola flessione del fatturato verso l’Italia (0,1%), mentre quello verso l’estero cresce grazie al contributo di alcune grandi imprese e dei settori chimico e farmaceutico. Bene la raccolta ordini, mentre si raffreddano i rialzi di materie prime e semilavorati. Tuttavia l’aumento lieve dei prezzi di vendita non compensa i maggiori costi tra cui quello del lavoro (+0,4%): il risultato è un calo dei margini delle aziende pari all’1,3%.
All’interno del comparto si registrano però alcune differenze. La cantieristica navale appare ancora robusta, con un aumento della produzione del 4,7%. Bene anche l’information technology. Chimica e farmaceutica vedono diminuire la produzione ma crescere il fatturato, positivi anche tessile e abbigliamento, in leggero rialzo l’alimentare. La frenata riguarda soprattutto impiantistica e metalmeccanica, con un calo della produzione del 4,8% influenzato dalle grandi imprese del settore, mentre le piccole-medie imprese vedono una contrazione meno marcata e scontano difficoltà sul mercato estero.
Le imprese del settore energetico registrano flessioni importanti (-16,1% il fatturato verso l’estero, -9,8% verso l’Italia) dovute alla brusca riduzione dei prezzi di vendita (-9%). Per quanto riguarda la logistica e i trasporti, il traffico merci nel porto di Genova nel periodo gennaio-maggio è calato del 7,1%, ma il fatturato dei terminal tiene grazie ai contratti con l’estero nonostante una perdita dell’1,9% sui margini. Forti, invece, gli incrementi su base tendenziale per i flussi di passeggeri (+82% rispetto al 2022). La crescita riguarda anche l’aeroporto, che tuttavia non ha ancora recuperato i livelli pre-Covid.
C’è chi sta meglio degli altri. A cominciare dalla sanità privata, che vede crescere ancora il fatturato del 6,3%, con prezzi in salita del 2,5%, prestazioni in aumento dello 0,8% e un ampliamento dell’organico dell’1,2%. Il turismo rimane il comparto dei servizi che continua a ottenere i risultati migliori: dopo gli ampi incrementi tendenziali degli ultimi semestri, nella prima parte del 2023 continua l’espansione del fatturato. La forte domanda spinge al rialzo i prezzi di vendita (+6,5%) e l’occupazione. L’ampiamento degli organici è pari al 4,3%, nonostante le forti difficoltà nel reperire personale in vista della stagione estiva. Bene anche finanza e assicurazioni, che vedono incrementare il fatturato del 2,3%.
Nel secondo semestre del 2023 le previsioni delle aziende genovesi indicano un aumento moderato del fatturato, derivante da una migliore dinamica del commercio con l’estero. Questo dovrebbe permettere un contenuto rimbalzo della produzione nel settore manifatturiero. L’occupazione continuerà nel suo percorso di crescita, a un ritmo più attutito.