Genova. “Siamo pronti a ogni tipo di azione per contrastare questa norma e ripristinare un principio di tutela ambientale”. All’indomani dell’approvazione in Regione della norma della giunta Toti che blinda lo Skymetro in Valbisagno derogando al divieto di costruire a ridosso dei torrenti, le forze di opposizione si preparano alla battaglia. Non più politica, però, ma legale. Anche perché il comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile, attivo da mesi per opporsi all’opera col sostegno di realtà ambientaliste e pro-tram, sta già sondando la possibilità di un ricorso al Tar, che sarebbe il primo contro il prolungamento della metropolitana in sopraelevata fino a Molassana.
A porre la questione in maniera più esplicita è Gianni Pastorino, consigliere di Linea Condivisa: “Questa parte politica deve decidere di finanziare e aiutare ogni iniziativa di carattere giuridico contro questa norma. È un precedente e un vulnus di gravità inaudita. Credo che sarebbe necessario già domani iniziare a contattare avvocati amministrativisti per dargli un mandato e verificare la reale consistenza della norma dal punto di vista giuridico. Non si può lasciare la battaglia a un’opposizione politica in aula, bisogna andare in un’aula di tribunale”. L’associazione presieduta da Rossella D’Acqui, confluita nelle liste rossoverdi in Comune e Municipio, ha già supportato le iniziative contro la funivia di Forte Begato e l’antenna telefonica sulle alture di Sampierdarena.
“Faremo tutte azioni necessarie per rendere a nudo l’azione del presidente Toti, in questi frangenti l’area progressista si stringe per tutelare i diritti dei cittadini – conferma Stefano Giordano, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio municipale e coordinatore provinciale -. Siamo sempre stati attenti alla salvaguardia dei cittadini e saremo sicuramente parte attiva dal punto di vista legale”.
“Diventerà sicuramente un caso nazionale”, ribadiscono gli esponenti del Partito Democratico che annunciano già interrogazioni a livello parlamentare “per capire gli impatti di una deroga generalizzata in un contesto in cui il clima sta cambiando e dovrebbero cambiare anche gli strumenti di tutela”. Più cautela sul tema del ricorso al Tar: “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per fermarla, ma comunque rischia di essere impugnata – spiega il capogruppo regionale Luca Garibaldi -. Vedremo cosa dirà il governo. È una norma che non sta in piedi, già pensavamo di farla analizzare”.
Anche per Ferruccio Sansa “la norma si apre a ricorsi: si parla di grandi centri urbani ma non si dice quali sono, è completamente atecnica, usa espressioni da bar. Il principio è che il progetto deve seguire la legge, non il contrario. Daremo battaglia con tutte forze possibili. Purtroppo siamo tornati al partito del cemento, la Liguria è tornata ad essere un caso nazionale. Abbiamo interpellato anche Bonelli e i Verdi”. “Come abbiamo contribuito per la funivia contribuiremo anche per lo Skymetro, ormai sono gli unici metodi con cui le persone possono esprimersi”, aggiunge la consigliera Selena Candia della stessa lista.

“Il ricorso? Stanno valutando gli avvocati. Ci hanno detto che i regolamenti sono impugnabili direttamente solo in particolari casi, ma vedremo – commenta Vincenzo Cenzuales dell’associazione MobìGe che supporta il comitato contro lo Skymetro -. Di sicuro siamo pronti anche noi a finanziare azioni legali. Le persone sono molto arrabbiate per questo modo di fare politica, facendo carta straccia delle norme e delle regole”. In un post sulla pagina di Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile si ribadisce: “Useremo i ricorsi, ma avremmo preferito discutere”.
Tra le forze di minoranza la vicenda brucia anche dal punto di vista politico. “Una delle pagine più brutte del consiglio regionale, un macigno nei rapporti tra maggioranza e opposizione – lo definisce Luca Garibaldi del Pd -. Uno strappo politico e istituzionale e un’ulteriore ferita sul tema della difesa del territorio che dovrebbe stare a cuore a tutti noi. Una norma simbolica in una regione fragile come la Liguria, sbagliata dal punto di vista del metodo, presentata con un blitz estivo: la Regione poteva modificare con un regolamento, Giampedrone ha preferito lavarsene le mani dando la responsabilità al consiglio. È una deroga ad hoc senza scriverlo”.
“Il Comune di Genova ha commissariato la Regione Liguria, Bucci è il nuovo commissario della Regione – rincara la dose il consigliere dem Davide Natale -. La maggioranza che ha Toti è più debole rispetto a quella che ha Bucci, se avessero una maggioranza forte l’iter seguito sarebbe stato normalissimo”.
Anche Pastorino di Linea Condivisa condivide questa lettura: “È la prima volta che Toti prende ordini in maniera evidente. La maggioranza si piega al volere del Comune di Genova e questo apre molte riflessioni. È evidente che dentro la giunta ci sono contrasti, questa è una norma ad hoc e non è vero che si fa per evitare il definanziamento”.
“Questo colpo di mano – prosegue il pentastellato Giordano – rappresenta un fallimento della democrazia e soprattutto va in contrasto con l’articolo 9 della Costituzione, l’agenda 2030-2050, gli indirizzi che l’Unione Europea cerca di stabilire con gli Stati membri per proteggere ambiente, salute e sicurezza pubblica”
“Toti non si merita di essere un interlocutore politico, non abbiamo nessuna fiducia in lui, non crederemo neanche a una virgola di quello che dice – si sfoga Sansa -. Mi chiedo come faranno a dormire di notte mettendo a rischio la vita delle persone. Se ci saranno alluvioni spero di non vederli più venire a piangere con la lacrimuccia, spero che vadano soltanto a nascondersi”.
“Noi non diciamo no alle opere pubbliche, diciamo no all’incorenza – commenta Armando Sanna del Pd, vicepresidente del consiglio -. L’incoerenza di chi come Toti nel 2015 ha fatto un regolamento in cui ha inserito la distanza minima di 10 metri per l’edificabilità vicino agli argini dei fiumi e torrenti per poi sconfessarlo con un blitz in consiglio regionale. I cittadini meritano rispetto e ieri nell’aula questo non c’è stato per la troppa fretta di accontentare il sindaco Bucci, che non è certamente il campione di condivisione delle decisioni col territorio”.
Ad oggi non esiste formalmente un progetto dell’opera, eccetto uno studio preliminare in base al quale il Comune ha ottenuto il finanziamento di 398 milioni di euro dal ministero delle Infrastrutture. Palazzo Tursi conta di avere in mano il documento entro il mese di agosto. La norma approvata ieri in Regione – che va a modificare quello stesso regolamento che la giunta Toti aveva modificato a pochi mesi dall’insediamento per cancellare le deroghe volute da Claudio Burlando – consente agli enti coinvolti nell’iter autorizzativo di valutare l’impatto dell’opera senza sbarramenti di legge. Un’eccezione alla regola dei 10 metri di distanza minima per poter costruire vicino ai corsi d’acqua esisteva già per le “strade di interesse pubblico” ma non per le infrastrutture di trasporto pubblico.
“Lo Skymetro non mette a rischio la sicurezza di nessuno, tantomeno quella di chi abita vicino agli argini del torrente Bisagno – replica all’opposizione in una nota il presidente ligure Giovanni Toti -. Le amministrazioni di sinistra hanno bloccato la questa regione per trent’anni, e continuano a rappresentare il fronte del no: questa parte politica è stata sconfitta dalle elezioni e dalla storia, quindi per bloccare le opere si rivolge ai tribunali, in cerca di un giudice che dia loro ragione. Capisco che vedere Comune di Genova, Regione Liguria e Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale lavorare insieme per modernizzare il territorio turbi la sensibilità delle opposizioni, ma è necessario che si rassegnino: questa è la volontà dei cittadini liguri – aggiunge Toti – Oltre a questo, si tratta di un progetto già approvato dal governo Draghi, e l’unico rischio è che, per colpa dell’ostinazione di chi è in grado di pronunciare solo dei no per mascherare la propria mediocrità, i cittadini della Val Bisagno debbano rinunciare a un mezzo di trasporto così utile”.
Intanto, mentre i progressisti raccolgono le forze per tentare di fermare lo Skymetro (pur con qualche dissidio interno per quanto riguarda il Pd), dal centrodestra arriva una cascata di applausi per l’azione politica della giunta Toti.
“Lo Skymetro è un’opera fondamentale per la mobilità della Valbisagno e di tutta la nostra città, finanziata nel 2022 dall’allora ministro del Mims Enrico Giovannini con uno stanziamento di quasi 400 milioni di euro – ricorda l’assessore comunale ai Trasporti Matteo Campora -. Fondi che la nostra amministrazione è stata capace di aggiudicarsi grazie a una proposta esaminata scrupolosamente dagli uffici tecnici del ministero, che ne hanno bollinato la bontà tecnica e funzionale. Ringrazio, quindi, il presidente Toti e Regione Liguria per avere considerato lo Skymetro un’opera strategica, aiutandoci così a imprimere un’accelerazione importante al processo autorizzativo e di messa a terra di questa infrastruttura che vogliamo realizzare al più presto per dare alla Val Bisagno, e a tutta la città, un mezzo di trasporto pubblico efficiente e sostenibile: un servizio che i residenti attendevano da anni e che rappresenta un chiaro esempio della volontà di questa Amministrazione di portare Genova nel futuro”.
“Voglio ringraziare personalmente e a nome del Municipio, il presidente Giovanni Toti e la sua giunta per aver assunto una decisione necessaria a soddisfare le esigenze dei cittadini della Valbisagno – scrive in una nota il presidente del Municipio Media Valbisagno Maurizio Uremassi -. Da troppo tempo il problema della mobilità in questa vallata strategica e densamente popolata non veniva affrontato e risolto. La scelta di Regione, che sostiene gli sforzi e la programmazione del Comune di Genova, dimostra la capacità di queste amministrazioni di dare risposte concrete alle richieste dei cittadini”.
Il gruppo consiliare della Lista Toti in Comune a Genova “approva la scelta della Regione. Il disco rosso stavolta non ferma lo Skymetro e la speranza dei cittadini genovesi di avere finalmente infrastrutture all’altezza e una mobilità da troppi anni invocata invano. Un disco rosso e soprattutto rotto, quello dell’opposizione, sempre pronta a dire no a tutto. Ma con il buonsenso che genera buongoverno, come dimostrato ormai da anni in Liguria grazie alle maggioranze di centrodestra, la sinistra non ha più modo di paralizzare la vita dei nostri concittadini. Per questo vogliamo ringraziare con forza il presidente Giovanni Toti, l’assessore Giacomo Giampedrone e tutta la maggioranza, che ieri sera hanno presentato e approvato l’adeguamento alla normativa per consentire la realizzazione dello Skymetro. Triste invece constatare come l’opposizione preferisca giocare ancora sulla paura e su facili speculazioni non avendo altri argomenti”.
“Ancora una volta complimenti a Regione Liguria e al presidente Giovanni Toti che hanno dimostrato, con l’emendamento salva Skymetro, di guardare sempre all’interesse dei cittadini e di saper risolvere i problemi – aggiunge Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati -. Genova e la Liguria si confermano un esempio, un modello di buongoverno. Ma anche a livello politico è significativo quanto sta accadendo. Da un lato c’è chi sa prendere decisioni per dare risposte rapide e concrete alle richieste dei cittadini. Dall’altro chi, non avendo altri argomenti, crea polemiche inutili e pretestuose. Sono stupita in particolare di fronte alla presa di posizione del collega deputato Luca Pastorino che interviene contro un’infrastruttura che per i cittadini del suo collegio di elezione è ritenuta fondamentale. Di fronte a un provvedimento che consente di superare problemi burocratici, come può parlare di disastro perfetto e di improvvisazione? E, riconoscendo la necessità di un collegamento veloce per la Valbisagno, schierarsi contro? Ovviamente senza dire cosa farebbe lui, qual è la proposta della sinistra. In questo almeno si dimostra coerente sapendo benissimo che qualunque cosa proponga la sinistra non sarebbe credibile, visto che per decenni ogni loro parola è andata dispersa”.