Edilizia

Ance, la sfida dei costruttori: “In Liguria 20 miliardi di investimenti, saremo ancora trainanti”

A Genova l'assemblea pubblica con focus su grandi opere, infrastrutture e interventi di rigenerazione urbana

Generico luglio 2023

Genova. In tutta la Liguria oltre 20 miliardi di investimenti, “un nuovo rinascimento, un impegno simile alla ricostruzioni post bellica”. È partita da questi numeri, nelle parole del viceministro Edoardo Rixi, l’assemblea pubblica di Ance Genova che, oltre ai numerosi associati e addetti ai lavori, ha visto anche la partecipazione di Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria, Marco Scajola, assessore urbanistica ed edilizia di Regione Liguria, Pietro Piciocchi, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova, Mario Mascia, assessore all’urbanistica del Comune di Genova e Riccardo Miselli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova.

“In passato – ha sottolineato in apertura Giulio Musso, presidente Ance Genova – abbiamo avuto esperienze importanti che hanno contribuito a ripensare gli spazi in funzione di un cambiamento di politiche e di strategie industriali quali, ad esempio, Le Colombiane nel 1992, con il progetto dell’architetto Piano del Porto Antico e, successivamente, il G8 nel 2001 e Genova Capitale della Cultura nel 2004. Esempi ancora oggi tangibili di una rigenerazione urbana che ha cambiato la qualità di vita dei cittadini oltre a rivalorizzare ambiti di particolare pregio storico e architettonico. Da allora molto tempo è passato e il settore edile nel decennio 2008-2018 ha attraversato un periodo difficile. Oggi ci troviamo a vivere una sfida di una portata molto più significativa ma per questo ancora più ambiziosa”.

Nel suo discorso il presidente Musso ha infatti elencato alcuni dei più rilevanti interventi che nei prossimi anni coinvolgeranno il territorio con opere che riguarderanno le grandi infrastrutture – la diga, il completamento del terzo valico e del nodo di Genova, il tunnel subportuale, il tunnel della Val Fontabuona, la Gronda -; gli interventi del Pinqua per il centro storico, Pra’, Begato; la riqualificazione di Sampierdarena (Fondi Pui); il restauro e la valorizzazione del sistema dei forti, della cinta muraria e dei percorsi storici (Fondi Pnc); i numerosi progetti in ambito sanità; gli interventi legati alla mobilità sostenibile; la messa in sicurezza idrogeologica del territorio ma anche degli asili e delle scuole; il completamento del Waterfront di Levante e la realizzazione del parco urbano in piazzale Kennedy.

Ed è grazie a queste opere che il settore vuole continuare ad essere trainante per l’economia regionale e nazionale. “I bonus edilizi sono stati una bolla cavalcata da molti che in tanti casi ha messo in difficoltà chi ha investito, e questo dispiace perché è stata una manovra che è partita in un modo ma ha avuto tanti interventi normativi in corso d’opera. Hanno creato tanta occupazione concentrata in poco tempo, mentre qui parliamo di una crescita esponenziale in un periodo più lungo. L’edilizia continuerà ad essere trainante come occupazione e anche il reperimento di mano d’opera non è una cosa semplice. Ma bisogna ricordare che questo è un comparto che è un settore che da opportunità e che ha buone prospettive”.

“Sviluppo economico, turistico e sociale, rigenerazione urbana e nuovi servizi al cittadino passeranno da una rete di investimenti messi a sistema da Regione Liguria e comuni, sotto la supervisione di Ance. La Liguria guarda al futuro del settore edile e lo fa intercettando risorse per quelle grandi opere indispensabili alla crescita di un territorio che si è dimostrato tra i più virtuosi d’Italia. Un futuro non lontano, di cui tracciamo già i contorni, e che intendiamo raggiungere nei prossimi dieci anni seguendo le linee dei progetti Pnrr. Dalla Gronda al tunnel subportuale a Genova e saranno interessate anche le aree urbane con mobilità sostenibile, riqualificazione dei centri storici e messa in sicurezza idrogeologica del territorio. Grazie ad Ance, che si fa portavoce di temi così importanti, la Liguria è sempre più protagonista dello sviluppo nazionale”, commentano il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale a Urbanistica, Politiche abitative e Edilizia Marco Scajola.

“Abbiamo in programma interventi che cubano circa 1 miliardo e mezzo di investimenti sulla città, una sfida storica che abbiamo saputo cogliere intercettando risorse del Pnrr e dei fondi complementari forse mai viste, di cui stiamo centrando, grazie al grande lavoro degli uffici, tutte le milestone previste. Tutta la città è coinvolta nel processo di rigenerazione e rilancio, tutti i quartieri sono e saranno interessati da interventi che ne miglioreranno la qualità della vita, i collegamenti e la fruibilità degli spazi. Penso a operazioni in corso come Begato dove con l’abbattimento della diga abbiamo avviato un processo di trasformazione di un quartiere degradato a un luogo con servizi e dove sia bello vivere. E poi la Valpolcevera, Sampierdarena e Campasso, quartieri per anni dimenticati come dormitori di serie B, che avranno una nuova vita. In parallelo stiamo proseguendo su importanti operazioni di restituzioni di spazi alla città come il Waterfront di Levante, che stanno rilanciando l’immagine di Genova a livello mondiale”, ha detto il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi.

“Il dialogo con le associazioni di categoria e gli ordini professionali del settore è costante grazie anche alla Conferenza permanente per l’edilizia che su input del sindacoMarco Bucci è stata riattivata da questo secondo ciclo amministrativo e si riunisce ogni primo mercoledì del mese continuando a fornire all’amministrazione comunale ottimi spunti, suggerimenti e proposte: gli obiettivi condivisi come prioritari sono infatti quelli, da un lato, della semplificazione e dell’abbattimento di orpelli e tempi burocratici per chi vuole investire a Genova; dall’altro, quelli di innestare sul territorio sempre più diffusi spazi e corridoi verdi di pubblica fruibilità che fungano non solo da oasi ombreggiate di riparo nelle isole di calore urbane ma anche da connettivo urbano e presidio sociale. L’urban planning e lo sviluppo economico a Genova anche grazie alla recente modifica delle norme generali del PUC che incentiva gli interventi mitigazione ambientale vanno di pari passo con la sostenibilità ambientale e sociale, secondo un trend ormai consolidato ed imprescindibile” ha detto l’assessore all’urbanistica e Sviluppo Economico Mario Mascia.

“Gli architetti sono interlocutori qualificati per l’amministrazione pubblica e svolgono un ruolo sociale a servizio della collettività, oltre a essere referenti tecnici fondamentali per le imprese. In futuro la nostra figura diventerà ancor più determinante perché, grazie agli incentivi fiscali, la rigenerazione urbana sarà al centro di importanti investimenti. Centrale sarà anche il nuovo Testo Unico dell’Edilizia, documento per il quale il nostro Ordine sta lavorando per portare un contributo al dibattito nazionale. Molte procedure oggi sono messe in crisi dall’interpretazione della norma sull’equo compenso: la prospettiva di non prevedere sconti sugli onorari ma solo sulle spese, riporterà gli aspetti qualitativi al centro delle gare di progettazione, rilanciando così i concorsi. L’appalto integrato è destinato a diventare una prassi ordinaria. Sebbene dai dati del passato emergano numeri poco confortanti sui tempi e il numero di varianti, ritengo sia un’opportunità per crescere, acquisendo punti di vista differenti e imparando a fare rete. È necessario non tradire i propri ruoli e puntare ad un obiettivo comune, la maggiore qualità possibile”, ha sottolineato Riccardo Miselli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova.

“Mi preme inoltre ricordare come le nostre aziende – ha concluso il presidente Musso – abbiano saputo cogliere la sfida, mettendo in campo le proprie risorse e capacità organizzative e unendosi spesso in raggruppamenti, visti gli importi rilevanti delle procedure di gara; fondamentale è stata anche la collaborazione con le categorie dei professionisti trattandosi in prevalenza di appalti integrati con Oepv”.

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