Genova. Si aspettavano di ricevere un quintale di cocaina dall’Ecuador, ma l’operazione non è andata a buon fine. Così hanno rapito un uomo a Genova e lo hanno minacciato di torture e ritorsioni ai danni dei familiari per risalire al presunto responsabile della sottrazione. I protagonisti della vicenda, in tutto nove persone, sono stati arrestati stamattina dai militari della Guardia di finanza di Genova e La Spezia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Dda al termine di una complessa operazione speciale che ha richiesto l’impiego di un agente sotto copertura.
Gli indagati sono tutti stranieri: cinque albanesi, tre dominicani e un ecuadoriano. Sei di loro sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, sette di tentata importazione di un quintale di cocaina, sette di sequestro di persona e tentata estorsione, due di porto, detenzione e ricettazione di una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, due di detenzione di un chilo di cocaina.
Durante le indagini, condotte dal Gico dei nuclei di polizia economico-finanziaria di Genova e La Spezia col supporto dello Scico delle fiamme gialle, un agente undercover si è infiltrato nel sodalizio di narcotrafficanti composto da cittadini albanesi, dominicani ed un ecuadoriano. I finanzieri hanno monitorato, anche tramite intercettazioni, il tentativo dell’organizzazione criminale di importare un carico di 100 chili di cocaina dal porto di Guayaquil (Ecuador) al porto di Genova occultati in borsoni e trasportati su un container. La nave è salpata il 20 novembre, ma il carico di droga non è mai arrivato ai destinatari.
A quel punto è scattato il sequestro di persona ai danni di un cittadino italiano. L’uomo è stato convinto a salire su un’auto, costretto a spegnere il cellulare perché non potesse chiamare, obbligato a inviare messaggi vocali al presunto ladro di droga e sottoposto a un vero e proprio interrogatorio e minacciandolo di torture e ritorsioni ai danni dei suoi familiari.
Per fortuna sono arrivati in tempo i militari che hanno arrestato in flagranza di reato il dominicano Joel De Jesus Castillo Tapia e l’ecuadoriano Holger Ernesto Wila Quinonez. Liberato e messo in sicurezza l’ostaggio, è stato arrestato a Carrara un terzo sodale, l’albanese Nevian Vasaj, che, munito di un’arma da fuoco illegalmente detenuta, stava raggiungendo gli altri compagni a Genova.
Lo sviluppo delle indagini ha permesso di monitorare la fuga in Albania dei membri apicali del gruppo criminale, che nel frattempo proseguivano dall’estero l’organizzazione di traffici di stupefacenti sul territorio italiano, come riscontrato nel corso di un’operazione antidroga condotta nello Spezzino a gennaio che ha portato al sequestro di un chilo di cocaina ad Arcola e all’arresto del corriere utilizzato per il trasporto.
Nella mattinata di oggi sono stati arrestati anche i cittadini albanesi Ardian Sufaj, promotore ed organizzatore del sodalizio, rintracciato a Tirana in collaborazione con la polizia albanese e con la divisione Interpol del servizio per la cooperazione internazionale di polizia italiano, Andiol Xhindoli, residente a Pisa, e Andrea Vasaj, residente a Massa, entrambi compartecipi delle attività illecite del gruppo di narcotrafficanti. E ancora il cittadino dominicano Francisco José Castillo Tapia, residente a Carrara, anch’egli membro dell’associazione criminale, nonché Hane Sufaj residente a Pisa, ritenuta responsabile della detenzione della cocaina sequestrata ad Arcola nel gennaio scorso. Contestualmente alla misura cautelare della custodia cautelare in carcere, la Guardia di finanza di Genova e La Spezia sta eseguendo perquisizioni delegate dalla Dda alla Spezia, Massa, Carrara e Pisa.