Genova. Autostrade per l’Italia e l’Autorità portuale di Genova convocano per domani pomeriggio a palazzo San Giorgio la conferenza stampa all’indomani dell’avvio – oggi, mercoledì 28 giugno – del cantiere zero del tunnel subportuale, la grande opera che collegherà la “gronda a mare” alla Foce con un imbocco intermedio in prossimità di via Madre di Dio.
Dopo l’ok – con prescrizioni – al progetto arrivato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, e in attesa che si concluda anche il procedimento autorizzativo regionale, possono già partire alcuni interventi propedeutici come la definizione delle aree, la progettazione della demolizione di alcuni edifici (tra cui il centro logistico Csm) e l’organizzazione delle bonifiche.
Già nella scorsa primavera Alberto Selleri, project leader di Aspi per i progetti speciali per Genova, in occasione del primo degli incontri pubblici sul tema del tunnel, aveva posto come obbiettivo l’avvio del cantiere zero a giugno. E, sullo scadere del mese, ci siamo.
Il cronoprogramma prevede 65 mesi di cantieri, poco più di 5 anni di cui un anno e mezzo servirà per lo scavo del pozzo a San Benigno, dove oggi si trova il magazzino Csm, da dove partirà il percorso della fresa che scaverà il tunnel vero e proprio. Il magazzino secondo i piani potrebbe essere raso al suolo già in ottobre.
La fresa Tmb, un mostro d’acciaio di 16 metri di diametro, procederà in direzione del levante per i 3,4 chilometri del percorso, una volta alla foce, la fresa sarà smontata e rimontata per scavare la seconda canna del tunnel, e ripartirà verso il pozzo iniziale. Solo dopo la realizzazione delle due canne di tunnel e dell’interconnessione con via Madre Di Dio si potrà procedere alla demolizione della sopraelevata e degli attuali svincoli.
Nel novembre scorso il progetto del tunnel sembrava in bilico dopo che l’organo tecnico del ministero dei Trasporti aveva rispedito al mittente il dossier chiedendo una vera e propria revisione soprattutto per via di carenze sui requisiti di sicurezza (sistema di ventilazione, impianto antincendio). L’ok di pochi giorni fa ha recepito le modifiche fatte dai progettisti avanzando però nuove prescrizioni, ad esempio sulle analisi e certificazioni di qualità dei materiali. Le prescrizioni dovranno essere incluse in quello che sarà il progetto esecutivo.
Il tunnel subportuale è un’opera che, a oggi, sfiora gli 800 milioni di costi, destinati probabilmente ad aumentare, e sarà pagata da Autostrade per l’Italia nell’ambito dell’accordo con il territorio ligure che vede la realizzazione di diverse opere come compensazione del disastro del ponte Morandi. Il tunnel non sarà a pagamento ma se i costi dovessero superare quelli stimati l’investimento sarà spalmato sui pedaggi della rete autostradale gestita da Aspi a livello nazionale. Nell’ambito del progetto del tunnel rientra la sistemazione del parco della Lanterna e degli svincoli di via Madre di Dio elaborate dallo studio Renzo Piano.
Il tracciato.
Il tracciato del tunnel si sviluppa da San Benigno, a ponente, fino alla Foce, a levante, passando al di sotto del bacino portuale. La lunghezza complessiva del tracciato è di circa 3,5 km.
Il tunnel è costituito da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo pari a 16 metri. La galleria prevede un doppio rivestimento in conci prefabbricati, per un diametro interno di circa 14 metri. Ogni galleria ospita una strada urbana di scorrimento di tipo D con carreggiata a due corsie di marcia e una di emergenza con altezza minima di 4,80 m e ampiezza di piattaforma pari a 11,25 m. In corrispondenza dei tratti in curva vi è un allargamento della carreggiata di circa 1,10 metri per favorire la visibilità.
La velocità limite di progetto all’interno del tunnel è pari a 70 Km/h.
Gli imbocchi
San Benigno
Sul lato di ponente, il tunnel si collega alla viabilità di Lungomare Canepa e, da questa, attraverso la strada a scorrimento veloce Guido Rossa, al casello autostradale di Genova Aeroporto (A10). Il collegamento con il casello di Genova Ovest (A7) è, invece, garantito attraverso l’allacciamento alla viabilità del nuovo nodo di San Benigno.
Brigate Partigiane
Sul lato di levante, il raccordo alla viabilità cittadina avviene su viale Brigate Partigiane, ricalcando il collegamento attualmente garantito dalla strada Sopraelevata Aldo Moro.
Madre di Dio
Nella zona centrale del Porto Antico, il nuovo tracciato si collega con un apposito svincolo all’asse viario di via Madre di Dio, dando accesso al centro città.
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