Genova. È stato ufficializzato oggi a Palazzo San Giorgio, alla presenza dei rappresentanti del Comune di Genova, Regione Liguria, Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gruppo Autostrade per l’Italia e Renzo Piano Building Workshop, l’avvio dei lavori per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova. Una conferenza stampa iniziata con più di un’ora di ritardo dovuta all’incontro tra le istituzioni e i dipendenti del centro logistico Csm, preoccupati della demolizione imminente e per la garanzia dei loro posti di lavoro.
Con il via libera da parte della commissione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, organo tecnico del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, arriva ai nastri di partenza un’opera di cui si è iniziato a parlare oltre trent’anni fa, in occasione delle Colombiadi. Si parte con il cosiddetto “lotto zero”, opere propedeutiche agli scavi del tunnel vero e proprio: da ieri, in particolare, sono iniziate le attività preliminari alla predisposizione delle aree di cantiere, una fase che sarà interamente gestita in house da Autostrade e per cui non servono gare.
L’obbiettivo del tunnel è quello di alleggerire il traffico cittadino del centro velocizzando i collegamenti tra il ponente e il levante e riducendo l’inquinamento acustico e dell’aria prodotto attualmente dai veicoli in transito lungo la sopraelevata. E l’apertura dei lavori del tunnel imprime un’accelerata sul dibattito sul futuro della strada Aldo Moro.
Il tunnel subportuale, dal costo stimato attorno al momento sui 900 milioni di euro, sarà finanziato da Autostrade per l’Italia nell’ambito dell’accordo da 1,4 miliardi di risarcimento al territorio dovuto dopo la tragedia del viadotto Polcevera. I costi aggiuntivi, aumentati per via dei rincari delle materie prime, in eccedenza rispetto ai 700 milioni preventivati potranno essere assorbiti da Aspi intervenendo sui pedaggi della rete della concessionaria spalmando i rincari a livello nazionale. Il tunnel sarà – così almeno pare sinora – invece gratuito.
“Nel 2018 con il crollo del ponte Morandi ci siamo accorti cosa poteva voler dire non avere una viabilità alternativa – dice il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Genova Paolo Emilio Signorini – il nodo trasportistico e logistico portuale è innervato nel tessuto urbano e lo sviluppo armonioso della città e del porto dipende in modo significativo anche dal potenziamento dell’accessibilità veicolare tra la parte di levante e di ponente del bacino di Sampierdarena da parte dei residenti e dell’utenza commerciale, industriale e turistica”.
“Il tunnel subportuale costituisce un importante passo del processo di rigenerazione urbana che intende rendere la città davvero internazionale – spiega il sindaco di Genova Marco Bucci – E’ un intervento che porta benefici perché separa i traffici, portuale e cittadino, oggi scriviamo una nuova e importante pagina per il futuro di Genova, certo ci sono delle interferenze, come abbiamo visto con il problema dei lavoratori Csm ma come Comune ci impegniamo a fare in modo che nessuno debba sacrificarsi, che il tunnel sia un win win per tutti”.
“Questa infrastruttura rappresenta una svolta epocale per Genova e per la Liguria – afferma il presidente della Regione Giovanni Toti – dopo decenni di attesa, oggi, grazie alla sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte, ora sulla sopraelevata Aldo Moro si è aperto il dibattito, io da cittadino qualunque, che non vuole assolutamente influenzare gli altri cittadini, dico che io sono per tenerla anche dopo la realizzazione del tunnel subportuale. Sarà che dopo quanto accaduto nel 2018 con il ponte Morandi ho il riflesso condizionato a pensare che sia meglio avere due strade e non solo una per collegare un punto a e un punto b”.
“Dobbiamo ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini di questo territorio e con il tunnel subportuale possiamo farlo sulla base della nostra capacità di fare – afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi – quest’opera in particolare ci consente di dare il nostro doveroso contributo al miglioramento della viabilità cittadina e si aggiunge a quanto stiamo facendo per l’ammodernamento della rete autostradale: ancora una volta la città di Genova e il territorio ligure si conferma la nostra priorità. In attesa di poter partire anche con la realizzazione della Gronda”.
“La realizzazione del Tunnel sub-portuale cambia il sistema di viabilità a Genova – spiega il viceministro del Mit Edoardo Rixi – rappresenta quel potenziamento dei collegamenti viari che la città chiede da decenni tra Ponente e Levante cittadino, eliminando interferenze e colli di bottiglia che oggi sono limitanti. Il tunnel diventa protagonista della struttura urbana aprendo al recupero e alla riqualificazione delle aree in cui torna in superficie. Inoltre, con la ricongiunzione tra la Lanterna e l’area di Sampierdarena, l’espansione a nord del Parco della Foce che diventa il più grande della città e il recupero delle mura storiche di corso Aurelio Saffi il progetto assume, anche, una valenza storica e ambientale senza precedenti nella storia recente di Genova”.
IL LOTTO ZERO
Le attività ricomprese nel Lotto A0, localizzate nell’ambito di San Benigno, all’interno della cinta portuale, comprendono in particolare:
• attività preliminari di predisposizione delle aree di cantiere;
• attività di bonifica bellica “terrestre” delle aree interessate dai lavori del Tunnel Subportuale;
• attività di bonifica bellica “subacquea” delle calate portuali Concenter e Giaccone, interessate dai riempimenti del Tunnel Subportuale;
• demolizione di opere portuali in viadotto (“Collegamento Etiopia – San Benigno”), site nelle aree di futura realizzazione del parco della Lanterna;
• opere di sottofondazione delle strutture di sostegno del nuovo viadotto portuale “Collegamento Etiopia” di futura realizzazione;
• manutenzione ordinaria del viadotto portuale “Giro Lanterna” (ripristino della pavimentazione e dei giunti) destinato ad accogliere i flussi veicolari portuali attualmente transitanti lungo il viadotto portuale “Collegamento Etiopia” in demolizione.
SCHEDA TECNICA
Il tunnel subportuale di Genova è un’opera da circa 900 milioni di euro (allo stato attuale), che richiederà un impegno di circa 6 anni di lavori. Con un tracciato lungo circa 3,5 km, il tunnel sub-portuale si sviluppa da San Benigno, a ponente, fino alla Foce, a levante, passando al di sotto del bacino portuale.
E’ costituito da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo pari a 16 metri, con un doppio rivestimento in conci prefabbricati, per un diametro interno di circa 14 metri. Ogni galleria ospita una strada urbana di scorrimento con carreggiata a due corsie di marcia e una di emergenza con altezza minima di 4,80 m e ampiezza di piattaforma pari a 11,25 m. In corrispondenza dei tratti in curva vi è un allargamento della carreggiata di circa 1,10 metri per favorire la visibilità. La velocità limite di progetto all’interno del tunnel è pari a 70 Km/h.
Il tunnel scorrerà sotto il livello del mare, a una profondità massima di -41 metri in area di bacino portuale, a circa -30 metri all’altezza di Carignano.
Sul lato di ponente, il tunnel si collega alla viabilità di Lungomare Canepa e, da questa, attraverso la strada a scorrimento veloce Guido Rossa, al casello autostradale di Genova Aeroporto (A10). Il collegamento con il casello di Genova Ovest (A7) è, invece, garantito attraverso l’allacciamento alla viabilità del nuovo nodo di San Benigno.
Sul lato di levante, il raccordo alla viabilità cittadina avviene su viale Brigate Partigiane, ma il percorso del tunnel si snoda sotto la zona di Carignano (già iniziati, in questi mesi, i primi sondaggi). Nella zona centrale del Porto Antico, invece, il nuovo tracciato si collega con un apposito svincolo all’asse viario di via Madre di Dio, dando accesso al centro città.
In superficie, il progetto porta con sé altre tre opere di rilevanza per la città: la ricongiunzione tra la Lanterna, simbolo di Genova, e l’area di Sampierdarena; l’espansione verso nord del Parco della Foce, che diventa così il parco più grande della città; il recupero delle mura storiche di corso Aurelio Saffi nascoste negli anni dalla costruzione di una serie di sovrastrutture.
In particolare, il progetto prevede la realizzazione di un grande parco pubblico che circondando l’imbocco sotterraneo del Tunnel possa collegare le principali direttrici urbane, ovvero l’asse Lungomare Canepa-via Pietro chiesa con Via Milano-Porto Antico attraverso una passeggiata ciclo-pedonale e rappresentare una seconda via d’accesso, oltre alla attuale passerella sospesa lungo le mura storiche, alla Lanterna di Genova.
Il Parco della Lanterna, che si estenderà su una superficie di 6 ettari e ospiterà 800 alberi, sarà costituito da un grande piano inclinato con pendenza inferiore al 5% in grado di raccordare la quota della terrazza nord sotto la Lanterna (+23.40 m s.l.m.) con via Milano (+11.60 m s.l.m.), proseguendo infine verso via Pietro Chiesa (+4.10 m s.l.m.). Le aree verdi interne al parco avranno diverse funzioni in modo da poter essere sfruttate per eventi e manifestazioni pubbliche, per lo sport libero individuale, per il gioco dei bambini e il tempo libero. Dal Parco sarà soprattutto possibile riacquisire la vista del mare e di tutto il bacino portuale per gli abitanti di Sampierdarena.
Tutti i dettagli sull’opera sono disponibili sul sito https://www.dialoghincitta.it, voluto dal Comune per favorire la riflessione pubblica della città di Genova su se stessa e curato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali dell’Università di Genova.