Tensione altissima in Russia. Il leader della milizia privata Wagner, Yevgeny Prigozhin, sfida Mosca e ne attacca i vertici militari, annunciando di controllare la città russa di Rostov e promettendo di marciare su Mosca con i suoi 25mila uomini pronti a morire, se il ministro della Difesa Shoigu non accetterà di incontrarlo. Il presidente russo Putin parla alla nazione: “Ci hanno pugnalato alle spalle, ma difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento, e i responsabili saranno puniti. Non si ripeteranno gli eventi del 1917″. Prigozhin replica: “Si sbaglia, io non sono un traditore, basta con la corruzione e la menzogna”. E intanto uno dei canali legati al Gruppo Wagner scrive su Telegram che “la guerra civile è ufficialmente iniziata“.
Il capo dei mercenari della Wagner accusa i capi della Difesa russa, ministro Shoigu in testa, di avere ordinato un attacco contro i suoi uomini e marcia su Rostov e Mosca. “Non è un colpo di Stato, ma una marcia della giustizia”, “e andremo fino in fondo” assicura, ignorando gli appelli a fermarsi. Alle 6.30 annuncia di trovarsi al quartiere generale di Rostov e di avere il controllo di alcuni siti tra cui un aeroporto. La procura russa apre un procedimento per ‘ribellione armata’ e a Mosca e Rostov girano veicoli militari e si rafforzano le misure di sicurezza. Putin è ‘costantemente informato’. Biden anche, e consulta gli alleati.
“Non ci sono preoccupazioni per i nostri concittadini, sono solo invitati a mantenere un atteggiamento di prudenza e non spostarsi se non necessario”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il convegno dei giovani imprenditori a Rapallo, specificando che gli italiani in Russia sono 5.600. “Oggi pomeriggio ci sarà riunione dei ministri responsabili, compreso il sottoscritto. Ho parlato stamane con la presidente Meloni, abbiamo fatto una prima valutazione situazione, ma è complicato capire cosa sta accadendo. Abbiamo notizie confuse, c’è caos interno, ci sono schieramenti armati. Non sappiamo cosa potrà succedere”. Precisa poi Tajani: “Noi non dobbiamo interferire nella vita interna, non siamo contro la Russia, non siamo in guerra con la Russia. Contestiamo la violazione del diritto internazionale e abbiamo solo fornito strumenti agli ucraini per la perdita di integrità territoriale”.
Prigozhin ha minacciato di prendere tutte le misure necessarie per rovesciare la leadership militare russa sostenendo che le sue truppe sono pronte a marciare su Mosca se il ministro della Difesa, Sergei Shoigu e il generale Valery Gerasimov, non accetteranno di incontrarlo. “Siamo arrivati qui, vogliamo vedere il capo di Stato Maggiore e Shoigu. Se non vengono, bloccheremo la città di Rostov e ci dirigeremo verso Mosca”, ha detto Yevgeny Prigozhin in un messaggio audio da Rostov. Lo stesso Prigozhin ha poi affermato che Gerasimov è fuggito.
“Le persone che adesso combattono sul fronte hanno ricevuto questa pugnalata alle spalle”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un discorso alla nazione. “Le azioni che hanno diviso la nostra unità sono, infatti, il rinnegamento del nostro popolo, dei nostri compagni d’armi che ora stanno combattendo al fronte, questa è una pugnalata alle spalle per il nostro Paese e il nostro popolo”.
Putin ha promesso che il popolo e lo stato russi saranno difesi da qualsiasi tradimento: “Adesso si decide il destino del nostro popolo”, ha aggiunto. E ha sottolineato che “tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari”, ha spiegato rivolgendosi a coloro che sono stati coinvolti nella ribellione e invitandoli a fermare le loro azioni. “Questo colpo è stato dato al popolo russo anche nel 1917 quando combatteva la Prima guerra mondiale, quando la vittoria gli è stata praticamente rubata. La guerra civile, i russi uccidevano altri russi, i fratelli uccidevano altri fratelli. I vari avventurieri politici hanno tratto vantaggio da questa situazione. Noi non permetteremo la ripetizione di una situazione del genere”, ha sottolineato Putin, il quale ha promesso che “saranno adottate azioni ferme per stabilizzare la situazione a Rostov sul Don. La situazione resta difficile”.
Il presidente russo ha poi parlato con l’alleato bielorusso, Alexander Lukashenko, per informarlo della situazione, ed ha incassato l’appoggio del leader ceceno, Ramzan Kadyrov, il quale ha assicurato di essere pronto a collaborare con Mosca per mettere fine alla ribellione. Quello attuato da Yevgney Prigozhin, ha detto Kadyrov, è “un vile tradimento”, un “ammutinamento” che deve essere “schiacciato”. Poi ha fatto sapere che le truppe cecene sono in viaggio verso le zone di tensione. Sostegno a Putin è arrivato anche dal patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill, il quale ha lanciato un appello per mantenere l’unità di fronte alla minaccia comune.
L’esercito russo ha annunciato da parte sua che “garantirà l’incolumità” dei combattenti Wagner se si dissociano dal loro capo, Yevgeny Prigozhin. “Siete stati indotti con l’inganno a partecipare all’impresa criminale di Prigozhin e trascinati ad un ammutinamento armato. Vi esortiamo a ragionare e contattare i rappresentanti del ministero della Difesa russo o le forze dell’ordine il prima possibile. Garantiamo la sicurezza di tutti”, ha affermato il ministero in una nota rivolgendosi ai combattenti della Wagner e sostenendo che “molti dei vostri commilitoni si sono già resi conto del loro errore e hanno chiesto di rientrare nelle caserme”.
Il capo del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, si rivolge per la prima volta direttamente a Vladimir Putin dicendo che il presidente è “profondamente in errore” quando lo definisce un traditore. Lo sostiene Prigozhin in un audio su Telegram citato dal Guardian. “Nessuno si costituirà su richiesta del presidente”, aggiunge il capo della Wagner, “non vogliamo che il Paese continui a vivere nella corruzione e nella menzogna”. “Siamo patrioti, e coloro che sono contro di noi sono quelli che si sono riuniti intorno ai bastardi”, conclude Prigozhin.