Genova. Tutto pronto per il Festival Teatrale dell’Acquedotto, organizzato dal Teatro dell’Ortica e arrivato quest’anno alla 15° edizione: una rassegna teatrale che attraversa i luoghi e i territori della Val Bisagno, legati dalla storica infrastruttura monumentale che per secoli ha dissetato Genova. Un tempo lo faceva con l’acqua, oggi con cultura, teatro e storia.
Un’occasione per far fluire ancora una volta arte e condivisione, mettendola gratuitamente alla portata di tutti : “Panta rei – la cultura che scorre” è il titolo di questa edizione, che ben descrive il flusso di eventi presenti nel suo folto calendario. “Lungo i corsi d’acqua scorrono le idee, i pensieri e le intense riflessioni – sottolinea Mirco Bonomi, presidente del Teatro dell’Ortica e direttore artistico della kermesse insieme a Mauro Pirovano – Anche in questa edizione il Festival Teatrale dell’Acquedotto propone possibilità, la possibilità di conoscere luoghi e territori, di assistere a racconti e rappresentazioni che ci portano su terreni fiabeschi e onirici, su pensieri dell’umanità, la sua storia e il suo futuro. Tutto questo in compagnia del Teatro dell’Ortica e di tutte le compagnie ospiti”.
“Un festival che di anno in anno si rinnova – dichiara il vice presidente della Regione Liguria con delega al Marketing territoriale, Escursionismo e Tempo libero Alessandro Piana – su luoghi idealmente collegati dall’acqua e dalla storia del nostro entroterra. Dai punti iconici delle vallate sino alle passeggiate che portano al racconto del territorio e delle tradizioni con vere e proprie improvvisazioni teatrali, il Festival dell’Acquedotto conferma la sua formula vincente proponendo un palinsesto variegato e coinvolgente. Spazio alla storia, ai cosiddetti ritmi lenti, all’outdoor, ai momenti di condivisione in cui le arti si intrecciano e si lasciano toccare”.
“L’animazione dell’acquedotto storico con iniziative culturali e aggregative, rivolte anche a giovani e giovanissimi, è fondamentale per fare conoscere non solo ai residenti della Valbisagno, ma a tutti i genovesi e ai turisti la straordinarietà di un luogo sospeso tra le bellezze della natura, a due passi dalla città, e la storia millenaria dei percorsi – spiega l’assessore al Marketing territoriale e Politiche giovanili Francesca Corso – come amministrazione siamo impegnati nel rilancio dei percorsi della cultura del nostro entroterra, un’attrattiva molto apprezzata dai visitatori della nostra città per fare attività all’aria aperta, ma anche un efficace volano di sviluppo per l’economia delle vallate”.
“Il percorso dell’Acquedotto Storico di Genova rappresenta una vera e propria Via dell’Acqua, un elemento che oggi, in un momento storico in cui facciamo i conti con i cambiamenti climatici, acquista un valore simbolico particolare – sostiene l’assessore alla cultura Barbara Grosso – gli elementi culturali, le stratificazioni architettoniche, civili e monumentali, che spaziano fino all’archeologia industriale, fanno dell’acquedotto, luogo del cuore per i genovesi, un ponte per la storia, immerso nella natura, che collega Genova anche ad altre grandi capitali europee con cui abbiamo uno storico legame come Lisbona e pertanto un link anche di promozione a livello internazionale”.
“Sono nata e cresciuta in questa vallata, tra i quartieri attraversati dal tracciato dell’acquedotto e so quanto questo luoghi siano nel cuore di chi li abita e di chi li vive – sottolinea l’assessore alla cultura del Municipio IV Media Valbisango Angela Villani – in questo territorio ci sono inoltre molte realtà anche associative che danno vita a numerose iniziative, tra cui spicca questo festival che ha il merito di valorizzare e mettere alla portata di tutti la storia di questa vallata e dei suoi abitanti”.
Il festival si svolgerà a cavallo di giugno e luglio con spettacoli teatrali in diverse location della Val Bisagno, ma non solo: oltre ai due appuntamenti presso il Cimitero Monumentale di Staglieno e presso l’auditorium di piazza Boero, si conferma anche quest’anno la collaborazione con Villa Bombrini con ospiterà la rassegna per tre spettacoli, tre ‘trasferte’ che anche in questa edizione permetteranno al festival di ‘svalicare’ e allargarsi a tutta la città. Un legame prezioso tra due territori il cui denominatore comune può essere la cultura e l’arte.
Come tradizione vuole la 15°edizione del Festival Teatrale dell’Acquedotto inizierà con la programmazione dedicata ai bambini, “il nostro ‘Acquedottino’, pensato per portare ai nostri piccoli spettatori l’immaginifico, le storie e la fantasia”. Il tutto nella splendida e unica cornice del sagrato millenario della abbazia di San Siro di Struppa. A dare il via al festival sarà proprio la prima nazionale della nuova produzione targata Teatro dell’Ortica ‘Il brutto anatroccolo”, in scena sabato 10 giugno alle ore 18.
Doppio appuntamento invece per il Cimitero Monumentale di Staglieno, cornice unica le rappresentazioni teatrali: venerdì 7 e sabato 8 luglio in scena in doppia replica “Sei personaggi in cerca di incontro”, di Mauro Pirovano, mentre domenica 30 luglio ore 17.30 sarà la volta di “Constance Lloyd: l’incontro”, di Mirco Bonomi. “Portare gli spettacoli a Staglieno per noi è sempre stato un modo per valorizzare i monumenti che abbiamo nella nostra vallata – spiega Mauro Pirovano – quest’anno però, invece di partire dai luoghi, partiamo dalle persone e dalle loro storie, iniziando proprio dalla nostra Anna Solaro”
Tre saranno gli spettacoli ospitati a Villa Bombrini, per una rassegna che terminerà il 27 luglio ore 21 con la prima nazionale di ‘Prosit Arci Matto: Gioan Brera’, una produzione del Teatro dell’Ortica, di Ivano Malcotti, per la regia e l’interpretazione Mirco Bonomi. E poi il cuore del festival, composto dai sei spettacoli in calendario che alterneranno produzioni nostre e ospiti sul palco dell’auditorium di piazza Boero. Tra questi unica eccezione sarà ‘Dalla parte del gatto: storia di Enrico Mattei’, che sarà portato in scena presso il Punto Coop di Piazzale Bligny.
Come di consueto i momenti topici del festival saranno le tre ‘stondaiate’, che porteranno il pubblico su è giù per i luoghi dell’acquedotto, non solo in val Bisagno: sarà l’occasione per seguire il tracciato dell’antico condotto fino a Villetta di Negro e fino al Molo, senza tralasciare i luoghi antichi del percorso di questa grande struttura nella vallata che lo ospita. “In questi 15 anni abbiamo girato in lungo e in largo tutto il vasto territorio dell’acquedotto – aggiunge Mauro Pirovano – quest’anno torniamo a Preli, ai piedi dei forti, e andremo a scoprire il percorso nascosto che l’acquedotto faceva e fa tutt’ora nel tessuto urbano genovese, passando dalle ville Di Negro Gruber, fino al Molo, dove terminava. E ne racconteremo piccole e grandi storie”.
Questa edizione del Festival Teatrale dell’Acquedotto è stata realizzata grazie al prezioso supporto di Coop Liguria, Asef, Banca Passadore e del Gruppo Istituto Italiano Saldatura: tutte grandi realtà produttive profondamente radicate in Val Bisagno e che da molti anni accompagnano le attività del Teatro dell’Ortica.