Genova. Sarà pronta entro fine anno la nuova sede di Iren in piazza Giovanni Battista Raggi, alle spalle della stazione Brignole, in quello che un tempo era il palazzo delle Poste. È quanto spiegano dagli uffici della multiutility che impiega più di mille persone sul territorio metropolitano di Genova. La consegna “chiavi in mano” è prevista dunque entro il 2023 e già dai primi giorni di gennaio si conta di trasferire alcuni dipendenti per arrivare entro qualche mese alla piena operatività.
Un “buco nero” della città, a un passo dal centro cittadino e adiacente a una zona caratteristica come Borgo Incrociati, che attende da anni una riqualificazione. Prima l’ipotesi di un albergo, poi la cessione ad Arte per circa 2 milioni di euro e infine l’acquisto da parte di Iren per la trasformazione dell’edificio in quartier generale con una superficie complessiva lorda di 15mila metri quadrati, in grado di ospitare oltre 400 postazioni di lavoro, spazi dedicati alla vita sociale e aziendale, sale meeting, aule per la formazione.
Rispetto alla struttura originale sono stati aggiunti due piani in più, per uno scarto di circa 8 metri. La parte di nuova costruzione si compone di una sopraelevazione di 1.600 metri quadrati che sarà occupata dagli uffici dei top manager, e su questo piano sarà realizzata un’ulteriore sopraelevazione di 400 metri quadrati che sarà adibita a mensa aziendale.

Già nel 2021 i lavori sembravano in dirittura di arrivo, poi le difficoltà delle aziende coinvolte hanno fatto accumulare ritardi. Nel frattempo, nel febbraio del 2022, è subentrata come general contractor la ditta Arco Lavori di Ravenna che ha dovuto fare i conti a sua volta con la crisi delle materie prime e non solo. A dicembre alcuni operai di una ditta di ponteggi in subappalto erano saliti su una gru minacciando di buttarsi di sotto in segno di protesta, lamentando il mancato pagamento degli stipendi. L’azienda si era difesa parlando di lievi ritardi da parte della committenza, cioè Iren.

Problemi che oggi si considerano superati, anche se nel frattempo l’investimento da parte di Iren è salito a circa 28 milioni di euro (erano una ventina alla partenza dei lavori. Cifra necessaria per rispettare “i più alti standard funzionali ed energetici”. Nel giro di sei mesi, quindi, dovrebbe sparire un cantiere che aggiunge ulteriori disagi a una zona complicata della città, oggetto di un restyling finanziato dal Municipio Bassa Valbisagno nel 2017 (nuova pavimentazione, illuminazione potenziata e rifacimento del sistema di raccolta delle acqua anche vittima del degrado.
E la storica sede di via Santi Giacomo e Filippo? Ancora non trapelano decisioni da parte dell’azienda. Si tratta comunque di un edificio storico, dove sono stati mantenuti ancora arredi e scritte degli anni Cinquanta. La società, che ha assunto l’eredità dell’Amga, l’aveva comprata nel 2020 poco prima di annunciare l’acquisto e il futuro trasferimento nella sede di piazza Raggi.
RETTIFICA: nella versione precedente dell’articolo si faceva riferimento al fallimento della ditta Cosmo Costruzioni, precedente capofila dell’Ati esecutrice dei lavori. Tale informazione, fornita dall’ufficio comunicazione di Iren, si è rivelata infondata poiché la società risulta ancora in piena attività benché minoritaria all’interno dell’Ati in questione.