Genova. L’approvazione del nuovo regolamento regionale, che prevede la costruzione in aree inondabili in particolari condizioni ha scatenato un vero e proprio polverone di polemiche e proteste, soprattutto perché negli stessi giorni la cronaca del paese era intenta a raccontare la tragedia, peraltro ancora non terminata, dell’alluvione dell’Emilia Romagna, dove migliaia di case costruite in zone considerate (dall’uomo) sicure sono finite sott’acqua. Con gli esiti che purtroppo conosciamo.
Per questo motivo sono diversi le associazioni e i comitati che si sono attivati per provare ad opporsi a questo provvedimento che darebbe il via in Liguria ad una nuova stagione edilizia. Dopo aver raccolto oltre 10 mila firme in pochi giorni Genova Che Osa, Fridays for Future, Extinction Rebellion Liguria, insieme ad altre realtà, hanno lanciato la chiamata per una grande manifestazione venerdì 9 giugno sotto il palazzo di Regione Liguria in piazza De Ferrari, a partire dalle ore 17.30.
“Abbiamo consegnato a Toti 10mila firme per chiedergli di cambiare idea. Toti ha scelto di proseguire dritto – si legge sul lancio social di Genova che Osa – Se non costringiamo consigliere e consiglieri regionali a cambiare radicalmente queste politiche è solo questione di tempo prima di trovarci di nuovo con i piedi nel fango, a rivedere la solita storia: ci chiederemo come è potuto succedere, celebreremo la solidarietà dei giovani che aiutano a spalare il disastro e poi ripartiremo da capo”.
In queste ore è arrivata anche l’adesione della Rete Genovese dei comitati, che in questi ultimi mesi ha costruito una delle più vaste alleanze associative legate ai comitati di quartiere (e non solo), con la ‘federazione’ di circa 35 soggetti che coprono la città da Nervi a Voltri. “A pochi giorni dalle violente alluvioni che hanno devastato l’Emilia Romagna, la Rete Genovese assiste sgomenta all’approvazione da parte della giunta Toti del nuovo regolamento che consentirà di realizzare progetti e interventi di nuova costruzione in aree inondabili – si legge nel comunicato stampa – La Rete Genovese, a favore di una progettualità condivisa e partecipata della città, all’insegna del motto “fare rete per ascoltarsi e farsi ascoltare”, aderisce quindi al presidio “No a nuove costruzioni in aree inondabili”. Se non ostacoliamo questo pericoloso progetto, molto presto ci ritroveremo di nuovo con i piedi nel fango a rivedere storie già troppe volte vissute”.