Genova. È morta all’ospedale San Martino di Genova Claudia Amoroso, la ciclista di 64 anni travolta lunedì scorso da un furgoncino in via Buozzi, all’altezza di Dinegro. A confermarlo è la direzione del policlinico. S
La donna aveva riportato lesioni gravissime ed era stata intubata dai soccorritori del 118 al termine di una lunga rianimazione sul posto. Ricoverata fino ad oggi nella rianimazione al terzo piano del Monoblocco del San Martino, le sue condizioni sono ulteriormente precipitate nelle ultime ore fino alla dichiarazione di morte cerebrale che permette ai medici di procedere all’espianto degli organi, autorizzato dalla donna stessa.
Si tratta della settima vittima di un incidente stradale dall’inizio del 2023 a Genova. Gli ultimi episodi erano stati l’investimento mortale in via Cornigliano da parte di un tir e quello in Lungobisagno Dalmazia, forse un gesto volontario.
L’incidente era avvenuto il 6 giugno poco dopo mezzogiorno. Il van aveva investito e agganciato la bici in corrispondenza della corsia centrale di via Buozzi, poco dopo l’incrocio con via Venezia in direzione centro. Claudia Amoroso dopo avere urtato violentemente il parabrezza, è stata “caricata” e sbalzata a una ventina di metri di distanza.
L’autista, già indagato per lesioni stradali, dovrà rispondere di omicidio stradale in seguito al decesso. Dopo gli accertamenti del nucleo infortunistica della polizia locale, l’ipotesi più probabile è che l’autista, risultato negativo al test alcolemico, stesse effettuando un cambio di corsia e non si fosse accorto della ciclista. Resta da capire se possa aver giocato un ruolo la distrazione e per questo, come avviene abitualmente, è stato sequestrato il cellulare dell’uomo, che avrebbe dichiarato di essere rimasto abbagliato dal sole. Si attende comunque l’esito degli esami di secondo livello.
In quel tratto è presente da anni una pista ciclabile che biciclette e affini sono tenuti a percorrere, come prescrive il codice della strada.