Genova. Niente a che vedere con quanto accaduto oggi in consiglio regionale e ieri nei municipi di Valbisagno e Sampierdarena, è stata una polemica “silenziosa” quella messa in atto da parte della minoranza in consiglio comunale a Genova durante il minuto di silenzio per la morte di Silvio Berlusconi. Mentre il presidente del consiglio Carmelo Cassibba leggeva un testo commemorativo della figura politica alcuni consiglieri hanno espresso il loro dissenso.
Il capogruppo dei rossoverdi Filippo Bruzzone è uscito dall’aula “niente contro la persona ma credo che uscire dall’aula senza fare tante polemiche sia un modo rispettoso per esprimere dissenso”, ha spiegato. La sua collega Francesca Ghio è rimasta in aula rossa ma non si è alzata in piedi e ha esposto un cartello con scritto “not in my name”.
Il capogruppo M5s Fabio Ceraudo ha lasciato sullo scranno una foto di Falcone e Borsellino e ha abbandonato momentaneamente la seduta, rientrando al termine del minuto di silenzio ma indossando un bavaglio rosso. “Perché non abbiamo avuto modo di intervenire sul tema”, ha detto.
Assente al momento della commemorazione anche la consigliera Pd Monica Russo che, interpellata, non ha voluto spiegare il suo gesto. Il resto del gruppo Pd ha partecipato al minuto di silenzio così come il gruppo Genova Civica e quello di Uniti per la Costituzione, oltre naturalmente alla maggioranza. Qualche schermaglia in più si è verificata al termine della commemorazione quando i consiglieri di minoranza hanno provato a parlare di Berlusconi con delle mozioni d’ordine ma il presidente del consiglio li ha fermati, regolamento alla mano.
Genova Civica ha poi diramato un comunicato stampa: “Genova Civica ha partecipato alla commemorazione di Silvio Berlusconi per rispetto dell’uomo e della sua famiglia. La volontà era, però, quella di spiegare che il gruppo non condivide l’opera di celebrazione agiografica in corso in queste ore perché molti sono gli aspetti controversi della vita di Berlusconi che non consentono di considerarlo un esempio di virtù”, si legge nella nota.
!Un uomo che è stato condannato in via definitiva per frode fiscale, che ha avuto rapporti poco chiari con la criminalità e con la corruzione, che ha incitato a non pagare le tasse e ha offeso la nobile arte della politica. Senza addentrarci nelle poco edificanti vicende della vita privata. Citando Marco Aurelio nel “Giulio Cesare” di Shakespeare: “Siamo qui per seppellire l’uomo e non lodarlo”, ha concluso il gruppo di Genova Civica.
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