Genova. Si aprono le porte del carcere per Luca Delfino. Dopo 16 anni, quello che è stato ribattezzato il “killer delle fidanzate” ha finito di scontare la sua pena, ma non torna in libertà. Condannato per aver ucciso a coltellate in pieno centro a Sanremo Antonella Multari e assolto per insufficienza di prove per il delitto di Luciana Biggi, nei vicoli di Genova, Delfino dovrà ora trascorrere alcuni anni in una Rems, un luogo di custodia e cura che ha preso il posto degli ospedali psichiatrici giudiziari.
Il suo futuro è un’incognita e mentre il suo nome riappare sulle pagine dei giornali, riaffiorano traumi e paure nelle vite di chi lo ha incontrato: vittime e sopravvissuti, storie familiari e dibattiti pubblici. Una vicenda alla quale è dedicato “La vita dopo”, un podcast originale Raiplay Sound in cinque episodi prodotto dalla Tgr Liguria. Il podcast, scritto e narrato da Pietro Adami e Simone Gorla, racconta le esistenze spezzate dall’incontro con Delfino, esplorando il confine tra vendetta e giustizia, pericolosità sociale e collettività, sanità mentale e malattia. Un documentario audio che parte dalle Teche Rai e si sviluppa attraverso testimonianze inedite per arrivare dentro la Rems e incontrare chi tutti i giorni ci lavora.
Un viaggio sonoro che attraverso la storia di Luca Delfino racconta anche la storia recente di Genova e delle sue ferite ancora aperte. Da un caso rimasto irrisolto per una serie incredibile di errori nel 2006, alle difficoltà odierne di gestione di un uomo libero, ma ancora socialmente pericoloso: la vicenda Delfino può insegnare molto sul funzionamento della giustizia e del nostro sistema penale.
Il podcast realizzato interamente dalla redazione ligure della Tgr – direttore Alessandro Casarin, vicedirettore Ines Maggiolini, caporedattore Luca Ponzi – nella sede Rai di Genova, si può ascoltare gratuitamente sull’app e sul sito di RaiPlay Sound. A “La vita dopo” hanno lavorato al supporto tecnico Niroshan Tomatis, al montaggio Riccardo Bertone, Giuseppe Giorgi, Arianna Manfredi e Nicolò Villani. La ricerca dei servizi d’archivio è di Simone Castino.