Solidarietà

La prima volta di Alice in barca a vela, così parte la raccolta fondi per far tornare a camminare chi non può farlo

La 21enne Alice Leccioli ha ricevuto un esoscheletro da un'anonima donatrice. Ora vuole che anche i pazienti del Gaslini ne abbiano uno. La campagna partita dalle banchine dell'Ocean Race a Genova

Genova. “Questa è la mia seconda pelle, questa macchina ha realizzato il mio sogno della vita, vedere le persone negli occhi mentre parlo con loro, mentre parlo con tutti voi”. Alice Leccioli ha 21 anni ed è nata con una malattia congenita, la diparesi spastica.

Sembra quasi non percepire i 30 gradi e il sole a picco sul pontile della Marina del Waterfront Levante mentre, nell’ambito della Ocean Race, si appresta a salire per la prima volta su una barca a vela.

Alice Leccioli può farlo grazie a Ekso, un esoscheletro che le è stato donato da un’anonima benefattrice nel 2019, una macchina che vale 200mila euro e che la giovane ferrarese ha ribattezzato Felicità. “Non potevo desiderare panorama migliore per fare sì che questa felicità possa diventare anche la felicità di qualcun altro”, dice.

Sì perché quello andato in scena questa mattina sotto forma di charity event è l’avvio di una campagna di crowdfunding, realizzata in collaborazione con il Gaslini, per fare sì che un robot come Ekso sia costruito, acquistato e destinato al reparto di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’istituto pediatrico genovese.

Cos’è. Ekso un esoscheletro riabilitativo robotizzato per la deambulazione di persone con deficit motori agli arti inferiori (paraplegie e tetraplegie complete e incomplete, emiplegie, sclerosi multipla, ictus). Un gioiello della tecnologia distribuito in Italia dalla genovese Emac e figlio delle ricerche della californiana Ekso Bionics di Richmond. Questo il link per partecipare alla raccolta fondi.

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