Culture

“Iran, la conoscenza fa la differenza”, al Ducale l’incontro della comunità baha’ì

Per sensibilizzare la cittadinanza sulla reale situazione della donna in Iran e la violazione delle libertà fondamentali, fra la cui la libertà di credo

Generico settembre 2022

Genova. I recenti avvenimenti in Iran hanno destato l’interesse e la preoccupazione degli osservatori internazionali e dell’opinione pubblica sia locale che nazionale.

La Comunità Bahà’ì di Genova (comunità religiosa presente da oltre 60 anni sul territorio) ha, quindi, organizzato una conferenza pubblica che aiuti la cittadinanza ad essere sensibilizzata sulla reale condizione della donna nel Paese e della tutela dei diritti umani e della libertà religiosa, in quanto temi universali la cui protezione riguarda ogni cittadino in ogni parte del mondo, ivi compresa la nostra città.

La conferenza si fregia di relatori preparati e di eterogenea natura che aiuteranno a fare chiarezza su diversi aspetti: una disamina puntuale delle dinamiche e dei motivi della persecuzione della comunità baha’ì in Iran, maggiore minoranza religiosa in Iran (Naim Abid, PhD in “democrazia e diritti umani”), una relazione sul contributo del Comune nella promozione della tutela dei diritti umani in Iran (Mattia Crucioli, Consigliere del Comune di Genova), una panoramica e storie sulla discriminazione della donna in Iran (giornalista Parisa Pasandehpoor, Iran gate news) e un contributo su come le donne, in generale, possano difendersi dalla violenza (Maria Morra, centro Per non subire violenza).

La conferenza si terrà alla Sala Borlandi di Palazzo Ducale, il 15 giugno alle ore 17.00 L’ingresso è libero. La cittadinanza è invitata.

Cos’è la religione bahà’ì.
Nata in Iran nel 1844, fondata da Bahà’u’llàh (1817-1892), la religione bahà’ì è la più recente fra le religioni rivelate monoteiste. I suoi scritti insegnano l’esistenza di un solo Dio comune a tutti i popoli e religioni. Proclama la fondamentale armonia fra le tutte le fedi e afferma che tutte le donne e gli uomini sono parte di una grande famiglia. Insegna, inoltre, l’armonia fra la scienza e la religione, l’importanza di perseguire la giustizia sociale riducendo gli estremi fra ricchezza e povertà, l’abolizione di ogni forma di pregiudizio, la necessità di una lingua universale e la parità di accesso ai diritti fra uomo e donna. I bahà’ì sono impegnati attivamente nel promuovere l’ideale dell’unità nella diversità e nel favorire percorsi di pace attraverso l’educazione, la conoscenza e il servizio al prossimo a livello locale, nazionale e internazionale.

Fin dalla sua nascita, la fede baha’ì è perseguitata in Iran. Oggi, i baha’ì non hanno diritti civili e politici, vengono arrestati e condannati senza equo processo, non hanno accesso all’istruzione universitaria, non possono svolgere o ricoprire lavori e incarichi di rilievo e, in generale, vedono violato ogni diritto umano fondamentale per soli motivi di credo religioso.

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