Lavagna. Riceviamo e pubblichiamo dall’Anpi Lavagna in merito ai fatti di cronaca che hanno visto protagonista la cittadina del levante. In particolare il riferimento è all’aggressione ai danni di tre giovani turisti, accerchiati e malmenati da un branco in più occasioni.
“Non conosciamo i dettagli del caso specifico, ma quale ente morale e valoriale ci sentiamo in dovere di portare una riflessione generale sugli atti di violenza come questi, soprattutto in età giovanile e come poterli contrastare.
È compito delle istituzioni, di ogni ordine e grado, intervenire con strumenti che siano messaggio di una cultura non violenta e di politiche che possano essere da esempio per tutti.
La mentalità della violenza del branco è figlia della cultura squadrista che in Italia spalancò la strada alla dittatura fascista.
La tecnica di sopraffazione del prossimo e del più debole è la stessa.
La crisi valoriale associata alle condizioni di degrado, che larghe fette di popolazione stanno vivendo da troppo tempo, porta gruppi sempre più ampi a vivere ai margini della società e con più probabilità di entrare a contatto con ambienti criminali e malavitosi.
Le buone regole da seguire per mitigare ciò sono già scritte nella carta costituzionale, come cita ad esempio l’articolo 3:
…”E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Chiediamo pertanto a chi ha il compito di legiferare e governare di farlo in maniera specifica, attivandosi per la pari dignità sociale ricordando che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, “senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali.”…sempre citando il terzo articolo della Costituzione Italiana.
Chi rappresenta le istituzioni deve essere un esempio morale ed etico, già questo sarebbe un ottimo punto di partenza.
La società civile, come sempre, in questo ambito fa la propria parte con le attività di volontariato.
Sostenerle economicamente e metterle nelle condizioni di operare al meglio, crea un presidio spesso fondamentale per il territorio.
È indubbio che le nuove generazioni abbiano bisogno di luoghi dove poter crescere e maturare attraverso esperienze propositive e di cooperazione con il prossimo, chi meglio dell’associazionismo può svolgere questo ruolo?
La nostra associazione ha da tempo avviato una nuova fase di rinnovamento della propria classe dirigente locale e nazionale, che ha portato al coinvolgimento di molti giovani.
Questo è certificato dai numeri delle iscrizioni in costante crescita e dall’età media che si abbassa grazie anche alle adesioni di neo diciottenni. Per quello che riguarda la nostra sezione, a metà anno l’obiettivo delle 150 tessere è quasi raggiunto”.
Firmato il presidente, Matteo Brugnoli