Approvata

Gestione rifiuti, approvata la legge che istituisce l’Agenzia regionale

I costi di funzionamento saranno pagati con la Tari. La soddisfazione di Toti e Giampedrone, critica l'opposizione

consiglio regionale

Liguria. L’Agenzia regionale ligure per i rifiuti (Arlir) diventa realtà. Con 18 voti a favore, 8 contrari e nessun astenuto è stato approvato il disegno di legge 153 che istituisce questo nuovo soggetto.

L’Agenzia sarà sottoposta all’indirizzo e al controllo della giunta.

Dovrà affidare la realizzazione e la gestione degli impianti dei rifiuti urbani previsti dalla pianificazione di settore, applicare il regime di regolazione dei servizi territoriali e degli impianti nel rispetto del sistema definito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente (Arera).

La legge assicura la continuità con la governance esercitata dal comitato d’ambito (in cui sono rappresentati Regione, Città metropolitana e Province), che ha operato dal 2015, ed è confermato l’affidamento a Province e Città Metropolitana dei servizi territoriali.

Sono, inoltre, istituite le assemblee locali, composte dai sindaci delle aree territoriali indicate dai piani di livello provinciale/metropolitano; le assemblee si esprimeranno con parere vincolante sulla forma di affidamento del servizio e sulle modalità di erogazione del servizio per il territorio di competenza, approveranno, di concerto con gli enti competenti, le modalità del controllo operativo tecnico e gestionale, svolto dai Comuni; esprimeranno un parere sul programma degli interventi elaborato da Arlir e sulle ulteriori questioni sottoposte dal Comitato d’ambito.

Le assemblee, fra l’altro, potranno definire le modalità di coordinamento con le eventuali preesistenti forme di cooperazione concordate tra i Comuni. Il disegno di legge prevede che le funzioni di regolazione economica introdotte da Arera, si svolgano in modo separato da quelle di gestione ed erogazione dei servizi. I costi di funzionamento dell’Agenzia saranno a carico di una parte della componente della tariffa del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani riscossa dai Comuni con la Tari e riversata, da parte di Province e Città Metropolitana, direttamente all’Agenzia. Non sono previsti, dunque, maggiori oneri per i Comuni.

Per il 2023 e 2024 è previsto un supporto finanziario a carico del bilancio regionale di 962.230 (215.258 nel 2023 e 746.972 nel 2024) per coprire i costi di investimento e di gestione per l’avvio delle attività di Arlir. L’Agenzia sarà costituita il 1 luglio 2023 con la nomina di un commissario designato dal presidente della Regione ed entro il 1° gennaio 2024 la giunta avvierà le procedure per la nomina del direttore. Il personale di Arlir è stimato in dieci unità, compreso il direttore, e verrà acquisito in parte da Province/Città metropolitana e in parte tramite concorsi.

Nella discussione sull’articolato del testo che ha preceduto la votazione finale sono intervenuti i consiglieri Natale (Pd-Articolo Uno), Ugolini (Mov5Stelle), Candia (Lista Sansa), Sansa (Lista Sansa), Garibaldi (Pd-Articolo Uno), Pastorino (Linea Condivisa), Rossetti (Pd-Articolo Uno), Vaccarezza (Lista Toti). È intervenuto in replica per la giunta il presidente Toti.

Nel corso della votazione è stato approvato un maxiemendamento al testo della legge che ha riunito diversi emendamenti presentati da Domenico Cianci, presidente della IV Commissione Territorio e Ambiente. L’assemblea ha espresso parere favorevole anche alla richiesta di urgenza contenuta nel maxiemendamento: la legge entrerà in vigore il giorno successivo alla data della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.

“Il passaggio di ieri in consiglio regionale – commentano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone – è particolarmente importante, e permette di dare concretezza a questo nuovo strumento, essenziale all’interno del vasto programma che mira a dare risposte a lungo termine sul tema dell’economia circolare legata alla gestione del ciclo dei rifiuti, elemento fondamentale per il futuro della nostra regione. L’Agenzia è il braccio operativo che darà concretezza all’ambizioso piano regionale di gestione dei rifiuti approvato nel luglio scorso: l’obiettivo è la chiusura del ciclo, per rendere la Liguria autosufficiente e arrivare, in prospettiva, a una riduzione della Tari a carico dei cittadini”.
Toti e Giampedrone precisano: “La nuova agenzia regionale rappresenta un’evoluzione del sistema di governo della gestione integrata dei rifiuti urbani e delle funzioni di Autorità d’Ambito territoriale ricoperte da Regione. La sua funzione primaria è quella di garantire la realizzazione degli impianti previsti dalla pianificazione di settore per la chiusura del ciclo. L’Arlir coordinerà tutte le procedure necessarie e si occuperà anche della gestione del sistema di regolazione tariffaria e del controllo sui costi previsto dall’Autorità nazionale Arera. Prosegue così l’impegno di Regione Liguria in questo campo, in un percorso virtuoso avviato con la riforma del sistema del 2015, che ha consentito di passare dal 38,63% di raccolta differenziata a livello regionale del 2015 al 55,70% del 2021, con oltre 130 Comuni liguri che, sempre nel 2021, hanno superato il 65% di raccolta differenziata, contro i 32 del 2015”.

L’affidamento e la gestione dei servizi di raccolta rimarranno invece di esclusiva competenza degli enti locali territoriali, così come richiesto nelle interlocuzioni dei mesi scorsi anche dal Cal. La nuova legge prevede la garanzia di partecipazione all’attività di governo del sistema da parte di tutti gli enti interessati, anche tramite le Assemblee locali, che saranno composte dai sindaci delle diverse aree territoriali indicate dai piani di livello provinciale o metropolitano e avranno una funzione di supporto, propositiva e consultiva. Il soggetto incaricato delle decisioni strategiche del ciclo dei rifiuti rimane il Comitato d’ambito.

Critica l’opposizione: “Con la costituzione dell’Agenzia regionale dei rifiuti, la maggioranza ha costituito una sovrastruttura inutile e costosa. L’ente non servirà a risolvere i problemi del ciclo dei rifiuti, ma escluderà dai processi decisionali gli enti locali. La Regione punta quindi sull’idea di un uomo solo al comando, mentre noi siamo convinti che bisogna dare centralità al territorio attraverso percorsi di partecipazione, come abbiamo proposto nei nostri emendamenti (che hanno ripreso tutte le osservazioni dei Comuni) che la maggioranza ha bocciato: da quello che chiedeva la partecipazione nelle decisioni degli enti locali e della città Metropolitana in merito a ciclo dei rifiuti, tariffe e impianti a quello che prevedeva di diminuire il costo di questa agenzia affinché non gravasse sulle spalle dei cittadini”, dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente Commissione Ambiente Davide Natale, dopo la dopo l’istituzione dell’Agenzia regionale dei rifiuti.

“La nuova Agenzia nasce a discapito dei territori che verranno esclusi dai principali processi decisionali – prosegue Natale – e assume il ruolo di stazione appaltante degli impianti, si occuperà di affidare la loro gestione e la determinazione delle tariffe, ora in capo a Province e Comuni. In merito alla realizzazione degli impianti, l’unica gara da indire è quella del termovalorizzatore, anche se ad oggi non si sa né il luogo, né la capacità, né la tipologia. La tanta decantata capacità di decidere svanisce alla prima prova dei fatti. La Regione, quindi, costruirebbe un carrozzone, che costa oltre 700mila euro l’anno, solo per un impianto? la cui realizzazione, stando alle parole della Giunta, sarebbe stata comunque pianificata nel giro di pochi mesi? Quindi, se tutti gli impianti saranno realizzati a breve, di cosa si occuperà l’agenzia in futuro? I casi sono due: o è vero che in questi anni è stata avviata la realizzazione di gran parte degli impianti previsti dal Piano, e allora l’agenzia è inutile, oppure gli impianti realizzati sono pochi, e allora la narrazione dei grandi risultati raggiunti nel campo dell’impiantistica dei rifiuti è una favola che si scontra con la realtà”.

“La verità – osserva il consigliere regionale Pd – è che ci troviamo davanti a un poltronificio – di cui farà parte un direttore con un contratto da 148 mila euro, un dirigente con un contratto da più di 100 mila euro e 8 dipendenti che non si sa ancora come saranno individuati, visto che ad oggi non vi sono accordi sindacali – che sarà a carico dei cittadini, che si troveranno gravati dell’ennesima ‘tassa Toti’. Una tassa ingiusta, anche perché non sarà parametrata al reddito del nucleo familiare ma solamente al numero di persone che lo costituiscono. È infatti previsto un pagamento in bolletta, con la Tari, di una cifra per ogni cittadino.

La giunta ha provato a scopiazzare quanto realizzato in Emilia-Romagna ma a conti fatti non riesce nemmeno a cogliere le opportunità di quella legge. In Emilia i territori sono al centro di ogni decisione, il personale è distaccato nell’Agenzia, la gestione delle politiche dei rifiuti è in capo ai rappresentanti delle amministrazioni locali e sono presenti distaccamenti funzionali presso le diverse Province”.

“La giunta si è dimostrata ancora una volta sorda a ogni sollecitazione sia quelle arrivate dagli enti locali (il disegno di legge ha ottenuto solo i 17 voti a favore su 32 aventi diritto) che quelle sollevate in aula dalle minoranze. L’Alisa della rumenta è un dispetto ai cittadini”, conclude Natale.

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