Genova. Un sito archeologico straordinario nel cuore del centro storico di Genova, con diversi secoli di storia stratificati in un solo luogo, in quello che in futuro dovrebbe diventare un hub di accesso alla rete dei musei cittadini. Sono terminati i lavori di scavo e restauro nella Loggia di Banchi, finanziati dal ministero della Cultura e dalla Compagnia di San Paolo dopo il ritrovamento di importanti resti medievali sotto la pavimentazione cinquecentesca. Un “incidente di percorso” durante i lavori per il Museo della Città destinato a trasformarsi in una risorsa culturale di grande valore: già in questo e nel prossimo weekend saranno organizzate visite guidate, mentre l’obiettivo per l’apertura al pubblico dell’intero complesso resta la fine del 2024.
“Appena avremo l’ok per poter cominciare i lavori, nel giro di un anno e mezzo, 15 mesi finiamo tutto“, assicura il sindaco Marco Bucci, oggi in sopralluogo. Il progetto, elaborato da un pool di studi di architettura guidato da Migliore+Servetto in partnership con Go-Up, prevede che i reperti portati alla luce siano completamente visibili e lasciati a cielo aperto. Solo una piccola parte sarà coperta con materiale trasparente per consentire di creare un camminamento.
Sparita l’idea dello scalone in mezzo alla loggia, la wunderkammer digitale (e non solo) sarà realizzata nelle stanze adiacenti: “Sarà un punto di riferimento per scoprire gli altri musei genovesi”, spiega Bucci. “La visita a questo complesso interamente restaurato è un impegno importante che ci siamo presi – aggiunge la soprintendente Cristina Bartolini – tanto è vero che abbiamo un fieri un nuovo piccolo finanziamento perché il progetto del ministero è quello di produrre documentari per testimoniare le attività di ricerca”. Le proposte di valorizzazione museale e la loro compatibilità coi reperti andranno al vaglio di un tavolo tecnico con la Soprintendenza.
Insomma, tutto ruoterà intorno ai ritrovamenti archeologici che fotografano in maniera eccezionale una città cresciuta su sé stessa. “Quella che abbiamo rinvenuto – spiega Simon Luca Trigona, archeologo della Soprintendenza – è una parte della città medievale rasa completamente al suolo al momento della costruzione della Loggia, questa grande piazza coperta pubblica che aveva occupato parte degli edifici medievali appartenenti a varie famiglie, tra cui in origine gli Usodimare. Abbiamo essenzialmente due edifici e il grande portico che si affacciava su piazza Banchi. Quella degli Usodimare è una loggia familiare, una struttura molto ampia, con un bellissimo paramento curato in pietra bugnata, che nel Quattrocento viene chiusa e diventa la bottega di un orefice“.
È l’antichissima conferma di quanto racconta ancora oggi la toponomastica: gli orefici – in genovese fraveghi – avevano il loro sepolcreto nei pressi della chiesa di Santa Maria delle Vigne. Dopo gli scavi sono visibili “una cassaforte sul fondo, le buche dove erano inseriti i ceppi delle incudini, le fornaci, le canalette di scolo al cui interno abbiamo trovato tutte le tracce della lavorazione. Sappiamo che lavoravano leghe di rame, bronzo, stagno e argento. Questi edifici si affacciavano su una viabilità principale ed erano divisi da vicoli semi-privati”. Nelle zone adiacenti si possono notare le stratificazioni delle strade che dimostrano come in 300 anni la città si sia “alzata” di oltre un metro. Oltre alla grande cisterna con volta in mattoni, scoperta con le prime indagini nel 2021, sono visibili locali commerciali, fondi, cantine dove erano conservati vino e legname, e persino la cloaca che portava le acque reflue verso il rio Sant’Anna, già nel Medioevo interrato sotto le vie di Soziglia. Numerosi anche i frammenti risalenti all’epoca romana.
Gli scavi saranno visitabili nei weekend del 10-11 giugno e 17-18 giugno nell’ambito dell’evento Enjoy Genova. Si può prenotare online a questo link e alcuni orari sono già sold out.
Il cantiere è stato realizzato con un intervento finanziato dal ministero della Cultura, promosso dal segretariato regionale per la Liguria e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città di Genova e la provincia della Spezia. Riconosciuto il potenziale archeologico dell’area, è partito subito in somma urgenza un intervento di scavo in estensione che ha consentito di mettere in luce le evidenze archeologico-strutturali conservate al di sotto delle pavimentazioni cinquecentesche. Nel luglio 2022 un secondo importante finanziamento del ministero ha consentito la conclusione degli scavi con approfondimenti stratigrafici nei punti di maggior interesse archeologico, e il successivo intervento di restauro e consolidamento del complesso monumentale, terminato il 31 maggio scorso.

“La prossima riapertura al pubblico degli scavi medievali della Loggia di Banchi sarà sicuramente un’ulteriore fonte di attrattiva per i tanti turisti che, da qualche anno a questa parte grazie alla costante attività di promozione fatta in sinergia tra Regione Liguria, Agenzia in Liguria e Comune di Genova, hanno ricominciato a visitare numerosissimi la città capoluogo di regione. Gli scavi riportano alla luce tracce della Genova dall’epoca romana, quando iniziò ad affermarsi come porto principale del Mediterraneo settentrionale, fino al periodo medievale quando raggiunse il suo massimo splendore. Una Genova che per tanti secoli è rimasta nascosta e che adesso finalmente sarà visibile a tutti”, osserva l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori.
La Compagnia di San Paolo ha contribuito con circa 1,5 milioni di euro alle attività di scavo e restauro. “La fondazione opera per valorizzare le identità culturali del territorio, guardando al patrimonio culturale come driver di sviluppo economico e sociale. È proprio in questa prospettiva che abbiamo scelto di lavorare al fianco della città di Genova nella realizzazione di questo grande bene comune che sarà il nascente Museo della Città – afferma il presidente Francesco Profumo – perché anche le prossime generazioni possano beneficiare di questa ricchezza, che pensiamo possa essere un elemento identitario per i cittadini e di attrattività per i visitatori. La Loggia ha già riservato inaspettate sorprese e ci ha consegnato quasi mille anni di storia della città perfettamente conservati. Continueremo a lavorare in concerto con le istituzioni del territorio perché tutto questo possa essere valorizzato, conservato e si unisca al patrimonio artistico e architettonico di Genova”.
“L’importante investimento finanziario del Ministero della Cultura dedicato all’apertura dell’area archeologica all’interno della Loggia di Banchi ha permesso di ottenere risultati straordinari e di grande soddisfazione, sul piano della ricerca storico archeologica ma anche della valorizzazione e della promozione del patrimonio culturale genovese – aggiunge la segretaria regionale del ministero della Cultura Manuela Salvitti – Non solo, infatti, i rinvenimenti archeologici rimarranno aperti al pubblico e visitabili, ma insieme andranno a costituire uno dei punti focali del costituendo Museo per la storia della città”.