Genova. Secondo i dati nazionali, su fonte Istat, a fare formazione sono soprattutto le aziende grandi, c’è una crescente attenzione alle diverse modalità di fare formazione ma, soprattutto, sono poche le aziende che usufruiscono dei finanziamenti a disposizione. Parte da questi punti il “white paper” dedicato queste tematiche che Università di Genova ha presentato nel corso del convegno: “Verso un nuovo umanesimo aziendale”, organizzato dal gruppo Cultura della Formazione di Confindustria Genova
“Oggi è particolarmente importante parlare di formazione, sia a livello aziendale che coinvolgendo tutti gli attori che contribuiscono al processo – spiega Teresina Torre, docente di organizzazione e gestione risorse umane di UniGe – e il “white paper” nasce dall’idea di avere un documento di riflessione che sistematizzi i dati e ci aiuti a capire per quali ragioni le aziende fatichino a fare formazione in maniera strutturata, come possano essere supportate e aiutare ad utilizzare i canali di finanziamento, che ci sono ma non riescono a intercettare le necessità delle aziende”.
Un percorso virtuoso, quindi, che parte dalla pandemia, che ha modificato i modelli di vita e lavoro, e che guarda con attenzione a questo momento delicato di transizione digitale ed ecologica.
“Questo è un percorso che abbiamo iniziato ormai da un anno e mezzo – ha ricordato Paolo Macrì presidente del gruppo Cultura della Formazione di Confindustria Genova – un percorso sulla cultura della formazione e sull’importanza di mettere al centro la persona. Anche perché la formazione in questi anni è cresciuta molto perché, oltre agli interventi normativi, le aziende hanno capito che per essere preparate ai continui cambiamenti che i mercati globali impongono bisogna che i lavoratori siano formati per affrontare le nuove sfide”.