Genova. Si fanno sempre più insistenti in questi giorni i rumors secondo i quali la nota catena di grande distribuzione alimentare Esselunga starebbe cercando un’area per costruire un nuovo punto vendita in Valbisagno, andando quindi a coprire un’altra parte di territorio genovese al momento rimasta ‘scoperta’ dai due negozi già aperti in via Piave e a San Benigno, e quello in fase di costruzione a Sestri Ponente.
Una indiscrezione che Genova24 ha raccolto da fonti qualificate e che non è stata né confermata né smentita dall’azienda, che si è limitata ad un “no comment”. Secondo quanto siamo riusciti ad appurare ci sarebbero stati già alcuni contatti con alcuni proprietari o responsabili di grandi aree della zona, incontri di cui però non si conoscono i dettagli e gli esiti. Scatta quindi il rebus delle aree disponibili nella vallata, che nel prossimo futuro vedrà una vera e propria rivoluzione viaria con il progetto degli assi di forza e con l’arrivo di nuove servitù, come le rimesse Amt e il forno Crematorio, e la messa a disposizione di aree liberate da vecchi impianti, come l’attesa eliminazione del fangodotto della Volpara e l’addio da Ca’ de Pitta del mercato all’ingrosso del pesce.
E proprio da Ca’ de Pitta parte questo puzzle dall’esito ancora incerto. I primi rumors sull’interessamento di Esselunga alla Valbisagno, infatti, hanno preceduto di qualche giorno la notizia dello decisione di spostare l’ingrosso del mercato ittico proprio dall’attuale sede della Valbisagno forse verso a Bolzaneto. Una scelta motivata dall’amministrazione comunale dai problemi logistici legati all’area degli ex macelli, messa a punto dal Comune nel 2017 con 1,2 milioni di euro ma che in questi mesi convive con la viabilità complicata del cantiere dello scolmatore del Bisagno. Cantiere che dovrebbe entrare nel pieno dei lavori in autunno, con l’inizio dello scavo automatizzato della “super talpa”.
Secondo le fonti di Genova24 già nei mesi scorsi “un’alta figura istituzionale” del Comune di Genova avrebbe mostrato l’area ad alcuni rappresentanti della Supermarkets Italiani S.p.A., la holding che controlla Esselunga. Fatti salvi i disagi momentanei del maxi cantiere dello scolmatore, l’area potrebbe rispondere positivamente ai requisiti di spazio e viabilità, essendo nel cuore della vallata a pochi minuti dal casello di Genova Est, anche se potrebbero sorgere dei problemi sull’edificabilità e sulla presenza di manufatti vincolati. Poco distante, separata dalla strada che porta al cantiere, ci sono anche gli spazi dell’ex canile, oggi in parte utilizzati da Amiu e dal cantiere stesso, che potrebbero aggiungere preziosi metri quadrati ad una futura area commerciale.
Ma non solo. Un eventuale punto vendita di Esselunga a Ca’ de Pitta andrebbe a fronteggiare nel vero senso della parola la Coop di piazzale Bligny, che nei prossimi mesi dovrebbe iniziare i lavori di allargamento, inglobando parte dell’area ex Guglielmetti attigua. A pochi metri anche un punto vendita Ekom, direttamente connesso alla fornitura di carne del macello. Insomma, nel caso, la zona diventerebbe un vero e proprio distretto commerciale, con una concorrenza ‘ad alte temperature’: “La concorrenza è l’anima del commercio e fa bene ai cittadini”, ha dichiarato il sindaco Marco Bucci durante il taglio del nastro dell’Esselunga di San Benigno, e in questo caso il livello di concorrenza sarebbe al top.
Fatta salva questa ipotesi, eventuali spazi ‘residui’ in vallata non sono molti, e, soprattutto il puzzle ha ancora molti punti interrogativi a causa del fatto che l’amministrazione civica sta cercando di trovare nuovi spazi per i mezzi Amt: le ipotesi le abbiamo viste le settimane scorse e sarebbero, tutte ‘a incastro’ in base anche alle tempistiche dei cantieri aperti e che si apriranno, come ad esempio nel caso della nuova rimessa delle Gavette.
Più difficile ma comunque circolata in questi giorni l’ipotesi che vedrebbe sul tavolo un eventuale ridimensionamento dell’area Iren, sempre alle Gavette, il cui nuovo headquarter di Brignole potrebbe permettere uno spostamento di uffici e personale: ad oggi la piastra è per lo più utilizzata come area parcheggio per i mezzi di servizio, mentre gli edifici storici, vincolati, occupano una piccola porzione dell’area, ottimamente collegata alla città da via Piacenza con il casello di Genova Est praticamente a pochi metri di distanza.
Insomma, come diceva Agatha Christie, “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”: per Esselunga in Valbisagno ad oggi gli indizi potrebbero essere già tre e un po’, tra rumors, avvistamenti, il no comment dell’azienda e la “coincidenza” del cambio di destino di Ca’ de Pitta. Che poi, come diceva Leonardo Sciascia, “le sole cose sicure in questo mondo sono le coincidenze“.