Genova. “È un problema molto serio per cui io posso fare quello che posso. Nel 2017 abbiamo fatto un’ordinanza specifica che è stata impugnata dagli ambientalisti e il Tar ha dato ragione a loro. Ci aspettiamo qualcosa dal governo centrale che ci dica come possiamo sistemare la questione”.
Lo ha detto oggi il sindaco Marco Bucci a proposito dell’emergenza cinghiali che si aggrava di giorno in giorno in città. Ultimo episodio quello di una donna di 58 anni aggredita in piazza Palermo, a pochi metri dal mare, e ricoverata al San Martino per una “vasta ferita alla gamba”. Negli ultimi giorni si erano registrati altri due incidenti stradali (di cui uno raccontato dal diretto interessato a Genova24) e un’altra aggressione nella zona di Sturla.
Il provvedimento citato dal sindaco, emesso a sei mesi dall’insediamento della prima giunta di centrodestra dopo il mandato di Marco Doria, consentiva di abbattere in città gli ungulati, in caso di reale pericolo per la popolazione, al “personale preposto alla vigilanza faunistico-venatoria, coadiuvato, qualora possibile, dal personale della polizia municipale”.
Nei giorni scorsi anche l’assessore all’Ambiente Matteo Campora aveva lanciato l’allarme, anticipando già che i margini di manovra del Comune sono molto limitati. In passato si era parlato di recinzioni per evitare il passaggio degli animali dai boschi alla città, ma nessun progetto è mai stato realmente attuato. Per chi dà da mangiare ai cinghiali a Genova il regolamento prevede multe da 250 a 500 euro.
C’è poi un’emergenza di tipo igienico, visto che ormai quotidianamente i bidoni dei rifiuti organici nelle vie collinari vengono abbattuti dai cinghiali che lasciano poi le strade piene di immondizia. “I cassonetti nuovi non possono essere rovesciati, stiamo cercando di accelerare con la sostituzione – spiega il sindaco -. Per le altre strade ci vorrebbe un sistema di ancoraggio oppure bisognerebbe che levassimo i cinghiali. Credo che la seconda soluzione sarebbe migliore”.
“Non ci spaventiamo delle cose difficili, ci spaventiamo delle cose non logiche. Non è che devo pensare di mettere tutto a prova di cinghiale, dobbiamo fare in modo che non circolino in città. Non sono io che devo dire come si fa, però si può fare perché dalle altre parti si fa“, conclude Bucci.