Genova. Continua a far discutere il caso scoppiato la settimana scorsa in consiglio regionale dopo il minuto di silenzio in memoria di Silvio Berlusconi. E anche oggi i lavori del Consiglio sono rimasti di fatto bloccati.
Martedì scorso l’uscita dall’aula di tre consiglieri di minoranza in segno di dissenso aveva innescato lo stesso gesto da parte della maggioranza e della giunta in blocco. “Un atto senza precedenti, grave violazione delle nostre prerogative“, lo ha definito oggi il capogruppo del Pd Luca Garibaldi in un intervento in cui ha chiesto al presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei una censura formale nei confronti della giunta prima che la seduta fosse nuovamente sospesa.
“A una scelta personale e legittima di alcuni consiglieri di minoranza di non prendere parte alla commemorazione, la giunta e la maggioranza hanno risposto con l’atto politico di abbandonare l’aula, impedendo il normale svolgimento dei lavori di sindacato ispettivo all’ordine del giorno – ha scritto Garibaldi in una lettera lasciata agli atti -. Nonostante la richiesta dei consiglieri di minoranza di non confondere scelte personali, da accogliere con il dovuto rispetto, con l’adempimento di obblighi istituzionali come rispondere alle interrogazioni iscritte all’ordine del giorno, la giunta non è rientrata in Aula impedendo volutamente con la sua assenza il normale svolgimento delle attività consiliari programmate”.
“Tale scelta, del tutto ingiustificata e che non ha precedenti nella storia dell’ente, si configura, a nostro parere, come una grave violazione dei diritti dei consiglieri di ricevere risposte e approfondimenti dalla giunta su questioni di particolare interesse e urgenza nonché una mancanza di rispetto delle regole democratiche che governano lo svolgimento dei lavori di un organo istituzionale qual è il Consiglio regionale – continua Garibaldi -. Nei Consigli convocati esclusivamente per la trattazione di atti di sindacato ispettivo come quello del 13 giugno scorso la presenza della giunta è necessaria in quanto i consiglieri, svolgendo l’attività di controllo e vigilanza sull’esecutivo che compete loro, si rivolgono ad essa per ottenere risposte. L’uscita dall’aula della giunta ha quindi impedito il normale svolgimento dei lavori per cui l’assemblea era stata convocata. Senza precedenti, fuori da qualunque regola istituzionale, senza rispetto per il ruolo del presidente del Consiglio e del Consiglio stesso, la giunta, giudicando inaccettabile e offensiva l’opinione legittima e il comportamento altrettanto legittimo di alcuni, ha deliberatamente scelto di impedire lo svolgimento dei lavori e l’esercizio dei diritti di interrogazione e interpellanza di tutti i consiglieri. L’uscita dall’aula è stata quindi in modo molto scorretto utilizzato dalla giunta e della maggioranza per protestare contro l’esercizio del diritto di alcuni consiglieri, espresso nel pieno rispetto delle regole, senza frasi o comportamenti sconvenienti o ingiuriosi, tanto che la loro scelta di non partecipare alla commemorazione non ha ricevuto alcun richiamo o censura dal presidente del Consiglio”.
La seduta oggi è iniziata alle 11.30 – un’ora e mezza dopo l’orario di convocazione – dopo una lunga riunione dell’ufficio di presidenza integrato coi capigruppo. Dopo l’intervento di Garibaldi diversi consiglieri si sono prenotati per intervenire con una mozione d’ordine, ma Medusei ha dichiarato di non voler aprire un dibattito. Alla fine la seduta è stata sospesa per consentire l’incontro coi lavoratori dell’aeroporto. I lavori riprenderanno alle 14.00.
“La minoranza non solo ha mancato di rispetto la scorsa settimana a un ex presidente del Consiglio. Oggi per l’ennesima volta ha scambiato l’aula del Consiglio regionale per l’assemblea d’istituto, rimarcando uno scarso senso delle istituzioni”, ha commentato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Balleari.