Lettera al direttore

Lettere

Cold Ironing e monitoraggio dell’inquinamento dell’aria

palazzo san giorgio

Genova. Il 31 Maggio si sono riunite le Commissioni Consiliari del Comune V e VI per un’audizione con ordine del giorno “Elettrificazione delle banchine portuali e sistemi di monitoraggio dell’inquinamento dell’aria”. Non era la prima volta e, come tradizione, seppur invitati, non hanno partecipato gli Armatori, interlocutori essenziali.

Erano, invece, presenti correttamente AdSP (Autorità di Sistema Portuale) e ARPAL. Dall’ultimo incontro si sono, nel frattempo, concluse la campagna di monitoraggio di ARPAL chiamato “Aer Nostrum” e quella condotta da Ecoistituto REGE denominata “Sentinelle dell’aria”, esempio di Citizen Science, ovvero Scienza Popolare.

I risultati del progetto Aer Nostrum saranno resi pubblici a breve mentre le letture delle polveri sottili delle centraline della rete di Ecoistituto si possono leggere in tempo reale on-line. Per completezza facciamo un accenno ai controlli ambientali eseguiti sulle navi. L’unico controllo diretto è quello eseguito sul tenore di zolfo. Criticità: numero esiguo (una decina nei primi 10 mesi del 2022), preannunciati e non a sorpresa, possibilità di cambiare il combustibile a basso tenore di zolfo, prescritto per i porti, entro 2 ore dall’attracco. Parziale trasparenza delle ammende: se ne conosce il numero ma non chi ha commesso le irregolarità.

Gli ossidi di azoto, seppur normati dalle MARPOL (Maritime Pollution) non vengono misurati direttamente ma la conformità viene valutata sulla base dei certificati. Questo anche se le Norme prevedono la possibilità di misure dirette “a camino” e le stesse siano state consigliate, almeno periodicamente, da ARPAL e Guardia Costiera durante la Genoa Shipping Week del 2017, a seguito delle misure effettuate su 7 imbarcazioni: una nave traghetto aveva emissioni di NOx nonostante fosse appena uscita dal cantiere per manutenzione ed i certificati ne dichiarassero la conformità.

ARPAL stessa, durante l’audizione, ha ricordato che le centraline non sono in grado di distinguere l’origine degli NOx ( a meno che la strumentazione non sia posizionata, come detto, “a camino”). In alcuni porti del Nord Europa vengono raccolti, in alternativa, dei campioni mediante droni o elicotteri. Diversa è la situazione delle polveri sottili. Effettuando delle analisi di laboratorio (speciazione o source appointment) è possibile individuare i metalli pesanti che costituiscono dei
traccianti per i combustibili usati dalle navi.

Perché gli NOx sono così importanti? A parte le implicazione sulla salute dei cittadini, perché Genova aveva in atto un contenzioso con la Commissione Europea per i superamenti dei limiti medi annui di NO2 fissati dalla Direttiva 2008/50/CE (procedura di infrazione 2015/2043) che si è concluso nel 2022 con la condanna dell’Italia e della Regione Liguria (Sentenza 12 maggio, C-573/19).

Si tratterebbe dunque di individuare la fonte o meglio le fonti di tali NOx, al di là delle misure asettiche delle centraline. ARPAL ha un altro strumento per risolvere il problema, l’inventario delle emissioni. Nel rapporto sulla qualità dell’aria del 2015 (si trova sul sito della Regione ) viene detto che il 62% degli NOx in atmosfera sono imputabili alle attività marittime (contro il 26% del trasporto veicolare), in particolare alle navi in stazionamento. Il documento in questione suggeriva, per
risolvere il problema, di elettrificare le banchine. Se ci fossero ancora dei dubbi il PEAR, il Piano Energetico Ambientale Regionale (Fonte Regione), attualmente invelaborazione recita: “….è stato calcolato che portando l’elettricità al Terminal Traghetti e al VTE di Voltri-Prà, la quantità di emissioni prodotte nel porto di Genova potrebbe calare del 38% per i NOx e del 35% per i PM, con un abbattimento sul totale cittadino rispettivamente del 28% e 22%, un risultato che allontanerebbe la
città dalle soglie-limite delle emissioni di determinati inquinanti.”. Inoltre l’elettrificazione delle banchine eliminerebbe anche il rumore proveniente dai diesel.

Quindi il rimedio “principe” è noto da anni: non serve o non basta bloccare la circolazione dei veicoli più inquinanti, bisogna intervenire sulle navi. D’altra parte il GNL non può che essere considerato un combustibile di transizione riducendo parzialmente gli NOx ma non risolvendo il problema della CO2 e quindi della decarbonizzazione. Il PNRR ha stanziato circa 700 M.ni per l’elettrificazione dei
porti ed il Decreto Mille Proroghe ha messo a disposizione degli Armatori ulteriori 500 M.ni per l’ammodernamento della flotta (assegnati soltanto per circa un terzo).

Le banchine elettrificate di Prà non sono operative certamente per un problema di tariffe del kWh che ARERA non risolve, ma, probabilmente, anche per un contratto di fornitura non ottimale, visto che nei bacini delle Riparazioni Navali, dove si vende un “servizio” e non semplicemente dell’energia, il problema non sussiste. Il progetto di Elettrificazione del Terminal Traghetti e del Terminal Crociere di Genova (nonché quello di Savona), passato al vaglio della Conferenza dei Servizi, è definito
dall’estate del 2020. Visti i notevoli investimenti a livello nazionale, AdSP ed il Sindaco, che ricordiamo è responsabile della salute dei cittadini, dovrebbero farsi parte attiva per risolvere il problema delle tariffe e del tipo di contratto, muovendosi congiuntamente con gli altri porti.

Purtroppo non vediamo questa tensione all’obiettivo. Non vengono neanche presi dei provvedimenti tampone quali ad esempio rendere obbligatorio con ordinanza il Genoa Blue Agreement che prevede
l’uso di combustibile a basso tenore di zolfo a partire da 12 miglia dal porto o impedire l’ingresso di imbarcazioni che hanno quasi 50 anni di vita. Dei controlli già abbiamo detto. In pratica potremmo dire per assurdo che disporre di stazioni di monitoraggio è più dannoso che altro (è un obbligo di legge) perché oltre al danno c’è la beffa. Non si prendono provvedimenti per l’ambiente, se non bloccare certe
categorie di veicoli, ed in compenso si pagano le multe europee.

Cosa ce ne faremo di modelli diffusionali più precisi se non li utilizzeremo per non fare entrare in porto una nave, in caso di concentrazione eccessiva di fumi, o farla attraccare in una posizione più favorevole, a seconda dei venti? Durante l’audizione un consigliere ha poi parlato di perdita di lavoro e di competitività del porto di Genova, nel caso si imponesse alle navi, un domani, l’allaccio elettrico in condizioni economicamente non favorevoli per gli Armatori o si mettessero in atto le altre misure citate sopra. E’ il solito ricatto quotidiano: lavoro o ambiente. Come detto esistono oggi le tecnologie per non rendere antitetici questi termini o comunque trovare i giusti compromessi.

Invito i rappresentanti sindacali e i politici che hanno a cuore questi temi a fare rete con gli analoghi colleghi degli altri, come facciamo noi comitati cittadini, per arrivare a concordare posizioni comuni che evitino che la competitività si basi sul danno all’ambiente e alla salute. Questo in attesa (quando?) che il Mediterraneo diventi area ECA (Area ad Emissioni Controllate) come i Mari del Nord ed altre zone del mondo.

Ing. Enzo Tortello
Presidente
Comitato Tutela Ambientale Genova CENTRO OVEST

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.