Parole pesanti

Caso Berlusconi in consiglio regionale, il centrodestra tuona: “In aula il clima degli anni di piombo”

Tre consiglieri d'opposizione hanno snobbato il minuto di silenzio, giunta Toti e maggioranza sono usciti dall'aula. Poi la conferenza stampa in Regione: "Nessun rispetto per le istituzioni"

Generico giugno 2023

Genova. “Oggi sembrava di respirare il clima degli anni di piombo“. “Siamo tornati al comunismo“. “La pagina più nera nella storia del Consiglio regionale”. Sono le parole con cui il centrodestra, durante una conferenza stampa convocata ad hoc negli spazi della Regione, stigmatizza l’episodio andato in scena questa mattina nell’aula di via Fieschi a proposito del minuto di silenzio per la morte di Silvio Berlusconi. Una durissima presa di posizione condivisa “a distanza” anche dal presidente Giovanni Toti, assente oggi dai lavori dell’assemblea.

Ricapitoliamo i fatti. In apertura della seduta il presidente Gianmarco Medusei ha chiesto un momento di raccoglimento per ricordare l’ex premier, che domani verrà salutato con funerali di Stato e una giornata di lutto nazionale proclamata dal governo Meloni. Una scelta che non tutti hanno condiviso: Gianni Pastorino ha annunciato che sarebbe uscito dall’aula, Ferruccio Sansa è rimasto fuori ad aspettare, Selena Candia è entrata e uscita prima di sedersi. Tutti gli altri (compresi Pd e M5s) hanno partecipato al minuto di silenzio. Ma tanto è bastato perché il centrodestra, al grido unitario di “vergogna”, decidesse di abbandonare in massa il consiglio. Prima la giunta in blocco, poi, uno dopo l’altro, gli esponenti della maggioranza. Risultato: seduta sospesa e infine chiusa senza affrontare l’ordine del giorno.

 

“Una totale mancanza di rispetto verso istituzioni minime e democratiche paese civile – tuona in conferenza stampa l’assessore Marco Scajola, oggi chiamato a esprimere la posizione della giunta Toti -. Vorrei ricordare ai signori della sinistra che domani sarà lutto nazionale. Ieri è mancato un ex presidente del Consiglio, non si tratta di questione politica ma istituzionale che riguarda l’intero Paese. Oggi il clima in aula ricordava quello degli anni di piombo, quando l’odio politico che alimentava la violenza prevaleva sul confronto democratico e civile. Uscire dall’aula, o non entrare e farlo dopo, è stato un atto barbaro e incivile. Era impossibile continuare i lavori e per noi abbandonare l’aula è stato un atto mirato a difendere e tutelare le istituzioni verso le quali ogni giorno diamo il massimo. La sinistra ha perso un’occasione d’oro per dimostrarsi all’altezza del nostro sistema democratico: parlano di rispetto e poi alimentano odio”.

Durissimo anche il commento di Angelo Vaccarezza, capogruppo della Lista Toti: “Oggi è stata la giornata peggiore nella storia della nostra assemblea da quando sono in Consiglio regionale. Qua non c’entra l’umanità né la politica di parte, qua c’entrano le istituzioni. Si è capito perché noi stiamo di qua e loro di là, perché esiste una divisione tra destra e sinistra in questo Paese. Il rispetto delle istituzioni viene prima di tutto. Parliamo di un uomo che è stato quattro volte premier. Quando capiterà a un altro presidente del Consiglio, io sarò in piedi a ricordarlo. Siamo tornati negli anni del comunismo, gli anni di Soccorso Rosso, anni in cui ci si poteva permettere qualsiasi cosa”. Poi cita una frase storica di Berlusconi: “L’amore vince sempre sull’odio e sull’invidia. Oggi, se fossimo rimasti, avremmo lasciato che odio e invidia diventassero parte di quelle istituzioni. Lontani sono i tempi in cui Almirante andava a salutare la bara di Enrico Berlinguer“.

“È sceso il buio su consiglio regionale – esordisce Claudio Muzio, consigliere di Forza Italia -. La morte Berlusconi ha addolorato molti anche se non tutti, ma l’umana pietà non c’entra. Parliamo di un presidente del Consiglio tra i più longevi, se non il più longevo della Repubblica, oltre che senatore in carica. Quello che è accaduto è un vulnus grave nei confronti delle istituzioni. Vulnus gravissimo rispetto al quale non mi sono sentito di rimanere in un’aula che non aveva rispetto di sé stessa. Oggi è stato un momento triste, un solco profondo nel quadro di collaborazione costruttiva che ci deve essere tra maggioranza e opposizione. Non è mai successo che qualcuno abbandonasse l’aula in un momento di dolore e commemorazione. È un momento triste per la morte del nostro presidente Berlusconi e per la mancanza di rispetto che i rappresentanti delle istituzioni hanno usato nei suoi confronti.

“Questa vicenda mi ha lasciato scosso, sto tremando“, interviene il capogruppo della Lega Stefano Mai. “L’Italia ha perso un uomo unico, uno dei più grandi di sempre – continua -. Ricordiamo cosa ha fatto per l’imprenditoria, per il mondo del calcio e dello sport. A molti mancherà la sua guida, ha fatto tanto per l’Italia e gli italiani, credo ci lasci in eredità dei valori molto importanti. Trovo irrispettoso polemizzare sulla sua morte. La minoranza in consiglio regionale oggi ha voluto guadagnare qualche titolo di giornale con un comportamento assolutamente vergognoso, non rispettoso del Consiglio regionale. Negli anni abbiamo sempre commemorato più volte esponenti politici di ogni schieramento e area politica, sempre col dovuto rispetto, anche se io non ho condiviso l’appartenenza politica. Quello di oggi è stato un teatro vergognoso e premeditato, uno spettacolo cui non avrei mai voluto assistere. E spero che i leader politici degli schieramenti coinvolti prendano le distanze.

“Oggi è il giorno del cordoglio, bisognava ricordare uno statista italiano una spanna superiore a molti altri – aggiunge Sauro Manucci di Fratelli d’Italia -. Quello che è successo dopo è stato inusuale, in tanti anni ho portato il mio minuto di silenzio a persone distantissime dalla mia idea politica, che avevo contrastato molte volte, ma senza mai mancare di rispetto e pietas nell’ora della morte. Mi sono convinto che era una polemica fine a se stessa. Quello che è mancato è il decoro dell’aula, l’attenzione, la correttezza. E i rapporti con l’opposizione in futuro saranno figli di questa giornata“. Il capogruppo Stefano Balleari, oggi in congedo, scrive in una nota: “Oggi parte della minoranza in Consiglio regionale, con lo sgarbo istituzionale di rinunciare o, peggio ancora, di nascondersi durante il minuto di silenzio, ha evidenziato la differenza tra noi e loro. È una questione di dignità e di nobiltà d’animo”.

“Una giornata veramente triste per le istituzioni – conclude Stefano Anzalone di Progresso Liguria -. Quel che si è verificato stamani è estremamente gravi perché mina la serietà delle istituzioni. Ringrazio chi è rimasto a onorare la memoria di Berlusconi. È qualcosa di veramente vergognoso, si è mancato di rispetto alle istituzioni, poi a un senatore della Repubblica, a una forza politica importante del nostro Paese, a un quattro volte presidente del Consiglio. Noi ci comportiamo diversamente da loro”.

Il governatore Giovanni Toti, parlando con la stampa in mattinata, ha difeso il comportamento della sua maggioranza: “Una decisione assolutamente corretta per difendere il decoro istituzionale che era stato violato in un’aula delle istituzioni. Il ricordo di Silvio Berlusconi non è qualcosa di stravagante chiamato in aula dal presidente Medusei. Ricordo a tutti che domani sarà una giornata di lutto nazionale. Abbandonare l’aula, o peggio stigmatizzare in quell’occasione di ricordo qualcosa che ha a che fare con la contesa politica, è inaccettabile. Qualcuno continua a interpretare la lotta politica come qualcosa che sovrasta e macchia quello che dovrebbe essere un comportamento istituzionale di tutti”, ha concluso.

Dal canto suo l‘opposizione, dopo essersi divisa sulla partecipazione alla commemorazione, ha prodotto una nota congiunta: “Dopo le polemiche sul minuto di silenzio e la scelta unilaterale della destra di interrompere i lavori del consiglio, abbiamo deciso di rimanere in aula per rispetto delle istituzioni e dei cittadini che rappresentiamo. La maggioranza questa mattina ha fatto un uso strumentale del minuto di silenzio per commemorare l’ex presidente del Consiglio Berlusconi e della mancata partecipazione di alcuni consiglieri alle comunicazioni del presidente del Consiglio. La scelta della destra di alzarsi e andarsene, facendo saltare i lavori consiliari, è una decisione inaccettabile e una ferita democratica e rappresenta un precedente molto pericoloso: il rischio è che ogni volta che la giunta non è d’accordo si sentirà autorizzata a impedire lo svolgimento dei lavori in aula. L’assemblea legislativa della Liguria non è un patrimonio di Toti e della sua maggioranza, ma della Regione. Il centrodestra, abbandonando l’aula, ha dimostrato di non avere rispetto delle istituzioni e dei cittadini liguri che dal Consiglio aspettavano risposte alle loro istanze”.

leggi anche
Generico giugno 2023
Sospeso
Bagarre su Berlusconi in consiglio regionale: “violato” il minuto di silenzio, la giunta se ne va
Generico giugno 2023
Divisi
Morto Berlusconi, minuto di silenzio nei Municipi: l’opposizione lascia l’aula per protesta
Generico giugno 2023
Aula rossa
Minuto di silenzio per Berlusconi, in consiglio comunale la polemica è “silenziosa”
Generico giugno 2023
Replica
Caso Berlusconi in consiglio regionale, l’opposizione non ci sta: “Polemica strumentale per zittirci”
consiglio regionale
Strascichi
Consiglio regionale, ancora polemiche sul “post Berlusconi”: lavori sospesi per tutta la mattina

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.