Sospeso

Bagarre su Berlusconi in consiglio regionale: “violato” il minuto di silenzio, la giunta se ne va

Pastorino, Sansa e Candia fuori dall'aula durante la commemorazione, il centrodestra: "Atto gravissimo, vergogna". Saltano i lavori della seduta. Toti: "Violato il decoro istituzionale"

Genova. Tutti contro tutti in Consiglio regionale il giorno dopo la morte di Silvio Berlusconi. A infuocare gli animi la decisione del presidente Gianmarco Medusei di far rispettare un minuto di silenzio, scelta non condivisa da alcuni consiglieri d’opposizione che hanno lasciato l’aula o non sono entrati pur essendo presenti. L’episodio ha mandato su tutte le furie il centrodestra e in particolare gli esponenti della Lista Toti. Alla fine l’intera maggioranza e gli assessori della giunta (assente il presidente della Regione, il cui arrivo era previsto dopo le 11) hanno abbandonato i lavori facendo saltare di fatto la seduta in programma per la mattinata che aveva all’ordine del giorno alcune interrogazioni.

Ad annunciare per primo la propria posizione è stato Gianni Pastorino di Linea Condivisa: “Non parteciperò al minuto di silenzio. Non condivido questo gesto, non condivido l’operato politico di Berlusconi, non sono uno che si è mai compiaciuto per la morte di nessuno ma è un gesto politicamente sbagliato”.

Di diverso avviso il Pd, che dopo una breve consultazione prima della seduta ha deciso di restare in aula, e il M5s: “Abbiamo avuto ordini da Roma”, ha spiegato ai cronisti il capogruppo Fabio Tosi. Divisi i consiglieri della lista di Ferruccio Sansa: l’ex giornalista del Fatto è rimasto ad aspettare all’esterno, la collega Selena Candia è entrata per pochi secondi ed è uscita prima di prendere posto, mentre Roberto Centi ha partecipato alla commemorazione.

“Silvio Berlusconi può definirsi il padre fondatore del centrodestra in Italia – ha detto il presidente dell’assemblea legislativa Gianmarco Medusei motivando la scelta di commemorare Berlusconi all’inizio della seduta -. Per questo, al di là delle appartenenze, è necessario esprimere cordoglio per un vero protagonista della storia di questo Paese che lascia dietro di sé un’intera classe politica priva di riferimento al punto che sono molti a identificare la giornata di ieri come la fine della seconda Repubblica”.

Ma la bagarre è scoppiata dopo il minuto di silenzio. “Purtroppo stamattina abbiamo assistito a ciò che non avrei voluto vedere in quest’aula – è intervenuto Angelo Vaccarezza della lista Toti -. Qui abbiamo rispettato minuti di silenzio per persone che hanno avuto un ruolo in questo Paese. Mi sono alzato per persone che non avevano la mia condivisione. Oggi non mi sento di far parte di quest’aula e chiedo agli assessori di uscire tutti. Oggi ci si vergogna tutti dello scandalo avvenuto qui“. Da parte di Claudio Muzio, unico consigliere di Forza Italia, è arrivata “stima per il consigliere Pastorino per un gesto forte che non condivido, ma fatto alla luce del sole. Ancor più grave che qualcuno sia uscito facendo finta di niente”.

Un atto di gravità assoluta. Una cosa mai vista – ha sottolineato l’assessore Marco Scajola, che ha parlato a nome di tutti gli assessori -. La giunta, sentito anche il presidente che concorda con noi, abbandona l’aula e per noi stamattina i lavori sono finiti. Penso che la gente comprenda che non è possibile che in un Paese che si dice civile non venga rispettato il ricordo di un uomo, qualsiasi parte politica esso rappresenti, il giorno prima che il Paese gli riconosca con un lutto nazionale ciò che era per le istituzionali. Ciò che ho visto oggi mi ha emozionato e mi ha offeso”. A quel punto la giunta ha abbandonato l’aula.

“Non credo che abbandonare l’aula sia rispettoso delle istituzioni”, ha criticato il capogruppo del Pd Luca Garibaldi, rivendicando la scelta di rimanere in aula. “Abbiamo scelto un codice comportamentale rispettoso per la vicenda umana, benché il nostro giudizio sull’uomo politico non sia mutato e non potrà mai mutare – ha rimarcato Fabio Tosi (M5s) -. Altrettanto avremmo voluto fosse stato fatto dal centrodestra, che ha invece criticato le scelte altrui, espressione peraltro di libertà di pensiero e di azione, compiendo quello che riteniamo una mancanza di rispetto per i cittadini liguri. La destra regionale, dunque, oggi ha deciso di boicottare le istituzioni”. È “una decisione inaccettabile e una ferita democratica e rappresenta un precedente molto pericoloso: il rischio è che ogni volta che la giunta non è d’accordo si sentirà autorizzata a impedire lo svolgimento dei lavori in aula. Il centrodestra, abbandonando l’aula, ha dimostrato di non avere rispetto delle istituzioni e dei cittadini liguri che dal Consiglio aspettavano risposte alle loro istanze”, si legge in una nota unitaria della minoranza.

Dopo una serie di interventi da parte della minoranza e dei consiglieri Brunetto e Manucci (unici della maggioranza a restare in aula), la seduta è stata sospesa da Medusei che ha convocato un ufficio di presidenza. Dopo la sospensione è scoppiata un’accesa lite tra lo stesso Medusei e il capogruppo del Pd Luca Garibaldi.

“Ho incontrato gli assessori presenti in aula e i capigruppo di maggioranza. Ritengo che la loro decisione sia stata assolutamente corretta per difendere il decoro istituzionale che era stato violato in un’aula delle istituzioni – ha commentato poi il presidente Toti . Il ricordo di Silvio Berlusconi non è qualcosa di stravagante chiamato in aula dal presidente Medusei. Ricordo a tutti che domani sarà una giornata di lutto nazionale, che era senatore della Repubblica in carica. Abbandonare l’aula, o peggio stigmatizzare in quell’occasione di ricordo qualcosa che ha a che fare con la contesa politica è inaccettabile. Che la maggioranza abbia reagito a tutela del decoro di un Consiglio dove queste scene non si dovrebbero vedere è corretto. Qualcuno continua a interpretare la lotta politica come qualcosa che sovrasta e macchia quello che dovrebbe essere un comportamento istituzionale di tutti”.

 

Episodi analoghi si sono verificati ieri durante le sedute dei consigli municipali in Media Valbisagno e in Centro Ovest (riunione congiunta con la Valpolcevera), ma con assetti diversi: a Sampierdarena tutta l’opposizione è uscita dall’aula, mentre a Molassana solo il Pd aveva partecipato al minuto di silenzio.

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