Genova. “3,7 km di lunghezza, 800 milioni di spesa, 8 anni di durata, decine di articoli e interviste ma zero le occasioni in cui si è parlato dei posti di lavoro a rischio. Oltre ad ASPI ,ADSP, Renzo Piano, Bucci, Toti e compagnia bella, anche I Lavoratori vorrebbero dare qualche numero”. Comincia così con i dati ufficiali diffusi in questi mesi la nota dei lavoratori della Csm, l’azienda di San Benigno la cui area è quella direttamente interessata dal cosiddetto cantiere zero del tunnel subportuale e che ora fanno sentire tutta la loro preoccupazione per il futuro.
“23 dipendenti CSM, 8 dipendenti Germanetti in subconcessione, 40/45 anni l’età media dei lavoratori e una ventina di figli a carico. Bene, questi lavoratori e le proprie famiglie convivono da ormai troppo tempo con l’incognita del proprio futuro. Apprendono dai giornali e dai media le notizie che riguardano il proprio posto di lavoro senza aver mai avuto alcuna certezza, la minima rassicurazione, nessuna garanzia” dicono in una nota.
“Delusione ed incredulità per la totale noncuranza per dignità e salario di coloro che da anni sono parte integrante del porto di Genova, e contribuiscono alla ricchezza della città, ci lasciano sgomenti. Oggi esausti teniamo botta nonostante i droni e gli elicotteri che ci ronzano sulla testa fotografando e facendo rilievi a sottolineare quanto il nostro posto di lavoro sia seriamente minacciato da questa opera imminente” spiegano ancora.
“Pretendiamo garanzie e vogliamo certezze perché nonostante sia impensabile preannunciare quante ore o quanti giorni di sciopero, quel che è certo sarà che ai numeri del progetto andranno aggiunti quelli delle mobilitazioni e del disagio. Non è costruendo un tunnel che si guarda al futuro semmai, lo si fa preservando i posti di lavoroGli sforzi di una vita non finiranno in un buco – concludono – noi dal porto non usciamo perché ne facciamo parte e continueremo a farlo”.
Proprio per chiedere certezze alle istituzioni i lavoratori, tramite i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno indetto per domani, giovedì 29 giugno, una giornata di sciopero, con presidio dalle 14 davanti a palazzo San Giorgio dove si terrà la conferenza stampa sull’avvio dei lavori del tunnel subportuale.